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Versione completa: corrosione galvanica
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tanto per sapere, dove ce l'hai la barca ? non è che li dove sei ci sono scarichi industriali nascosti ?...
Alexf, sei stato fortunato ad aver trovato un buon ottone. Purtroppo, in genere, l'ottone che è formato, come noto, da rame e zinco crea da solo la cella galvanica al suo interno (come d'altronde la ghisa fra ferro e carbonio) e perde lo zinco della fusione diventando fragilissimo. A meno che non si tratti di ottone DZR (cosa che ritengo però improbabile su un Bavaria di 10 anni fa).
Saluti. enio.
la situazione descritta da Manny mi sembra troppo esagerata per l'età della barca. Ripeto, secondo me c'è da indagare meglio. Non mi risulta nessun caso come il suo e frequentando cantieri ne vedo tanti.
(06-11-2015 12:05)alexflibero Ha scritto: [ -> ]la situazione descritta da Manny mi sembra troppo esagerata per l'età della barca. Ripeto, secondo me c'è da indagare meglio. Non mi risulta nessun caso come il suo e frequentando cantieri ne vedo tanti.

grazie a tutti per i suggerimenti ...terrò la situazione monitorata ... nel caso non migliorasse,cambierò le prese con altre in materiale anticorrosivo.....
La dispersione non è necessariamente da imputare alla tua barca, ma chiaramente c'è e se è causata da un vicino o dall'impianto del marina, meglio cambiare posto.

Hai barche in ferro ormeggiate vicino alla tua? O vicini con barche vecchie e mal mantenute che lasciano la 220 sempre attaccata?
(23-11-2015 19:10)mauimaui Ha scritto: [ -> ]La dispersione non è necessariamente da imputare alla tua barca, ma chiaramente c'è e se è causata da un vicino o dall'impianto del marina, meglio cambiare posto.

Hai barche in ferro ormeggiate vicino alla tua? O vicini con barche vecchie e mal mantenute che lasciano la 220 sempre attaccata?

ciao e grazie , barche in ferro no ma ho due vicini , uno per parte che lasciano sempre il 220 V attaccato....che problema possono causare e come verificare e poi rimediare ?
il nostro Giorgio consigliava (lunghe discussioni in merito) di togliere la massa dalla spina
che va in banchina così si toglie il ponte che ci lega alle masse altrui.
consigli peraltro che ho seguito senza problrma alcuno.
l'unica controindicazione è l'uso di elettrodomestici o atrezzatura a 220 in barca.
personalmente non ho strumenti a 220.tutto a 12v oppure inverter ma questa è un'altra storia.
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...consigliava (lunghe discussioni in merito) di togliere la massa dalla spina
che va in banchina così si toglie il ponte che ci lega alle masse altrui.
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Andros,
se l'impianto di bordo non e' stato studiato espressamente per questa soluzione e' molto pericoloso eseguire un tale intervento (e vietato dalle norme), sconsiglio vivamente di fare una cosa del genere e di suggerirla a chiunque non abbia adeguata esperienza di impianti elettrici e perfetta conoscenza di quanto installato a bordo del proprio mezzo (ci si puo' giocare la propria e l'altrui pelle!).
Mah, si spendono molti soldi per pirlate varie, perché non comprare un isolatore galvanico costa poco più di cento euro (definire l'amperaggio per sapere il modello) e risolve quasi tutti i problemi.
Ma leggendo il trattatato linkato ho capito che la soluzione migliore è un trasformatore di isolamento e un dispersore unico con una porosa in mare sulla quale eventualmente fare un bonding. È corretto??
Sì, ma è meglio zinco ev. da sostituire che porosa.
L'isolatore galvanico è un passo prima del trasformatore e nella maggioranza dei casi è sufficiente; costa un quinto, è grande la metà e pesa un terzo.
Giusto, fra l'altro fare un circuito di bonding che funzioni e' cosa da veri esperti, non basta attaccare un po' di fili e sperare che vada bene, e' normalmente piu' efficace lasciare le parti indipendenti (una cella galvanica si forma quando metalli diversi immersi in un elettrolita vengono collegati fra di loro, con metalli uguali o in mancanza di collegamento la cella non produce corrente galvanica).
Inoltre, come ho gia' spiegato altre volte, non si puo' sperare che un anodo sacrificale (zinco e similari) posto all'esterno possa agire da protezione verso cavita' profonde (tubi, interni di prese a mare e simili) poiche' il campo elettrico da esso generato decade rapidamente al loro interno divenendo inefficace anche solo dopo pochi centimetri (variabile secondo il diametro e il rapporto di forma).
La protezione reale si ottiene usando materiali adatti e, se conduttori, di tipo omogeneo (con lo stesso potenziale elettrochimico).
Il rischio di corrosione indotta dal collegamento di mezzi vicini c'e' solo nel momento in cui anche il nostro mezzo e' collegato alla banchina (il circuito si puo' quindi chiudere), in caso di isolamento (non collegamento alla banchina) il problema e' praticamente inesistente e se si osservano comunque dei danni vanno accuratamente esaminati i materiali di cui e' fatto il proprio mezzo e come sono assiemati.
(25-11-2015 14:36)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Giusto, fra l'altro fare un circuito di bonding che funzioni e' cosa da veri esperti, non basta attaccare un po' di fili e sperare che vada bene, e' normalmente piu' efficace lasciare le parti indipendenti (una cella galvanica si forma quando metalli diversi immersi in un elettrolita vengono collegati fra di loro, con metalli uguali o in mancanza di collegamento la cella non produce corrente galvanica).
Inoltre, come ho gia' spiegato altre volte, non si puo' sperare che un anodo sacrificale (zinco e similari) posto all'esterno possa agire da protezione verso cavita' profonde (tubi, interni di prese a mare e simili) poiche' il campo elettrico da esso generato decade rapidamente al loro interno divenendo inefficace anche solo dopo pochi centimetri (variabile secondo il diametro e il rapporto di forma).
La protezione reale si ottiene usando materiali adatti e, se conduttori, di tipo omogeneo (con lo stesso potenziale elettrochimico).
Il rischio di corrosione indotta dal collegamento di mezzi vicini c'e' solo nel momento in cui anche il nostro mezzo e' collegato alla banchina (il circuito si puo' quindi chiudere), in caso di isolamento (non collegamento alla banchina) il problema e' praticamente inesistente e se si osservano comunque dei danni vanno accuratamente esaminati i materiali di cui e' fatto il proprio mezzo e come sono assiemati.
Validi consigli che cercherò di sfruttare al massimo comunque leggi di Kirchoof permettendo il problema della corrosione galvanica per chi ne è stato colpito non è di facile soluzione , spesso si deve procedere a tentativi , quindi dopo avere cambiato i vari raccordi collegati alla valvola a sfera ( raccordo a T ;tappo e porta gomma ) della presa a mare con altri nuovi di ottone "marino" ( utilizzato dal cantiere su tutti mezzi sui quali intervengono ) ho inserito al loro interno un anodo di zinco e poi connesso con un altro anodo messo fuori bordo ..... forse il problema potrebbe essere nato con il precedente proprietario visto che ho acquistato il mezzo usato del 2008 e a me è toccato trovare i porta gomma oramai cotti e corrosi .....grazie a voi tutti e terrò la situazione monitorata.....buon vento
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