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La scelta della plastica, incredibilmente, resta la più sicura (secondo me).
Sai che ogni tre anni la cambi, ma in questi tre anni nessuna sorpresa.
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Posso solo commentare che negli impianti galvanici di cui ho avuto responsabilita' (erano parte importante del ciclo produttivo per molta componentistica) i tubi, le raccorderie e le valvole erano (sono) tutte in plastica e dentro non vi passa certo "inoffensiva" acqua di mare, non ne ho mai vista rompere nessuna in modo catastrofico, al piu' dimostravano (dopo molto piu' di tre soli anni) piccole perdite dovute all'usura nonostante i discreti maltrattamenti dovuti all'impiego continuo.
I materiali di cui sono fatte le parti in plastica per impianti chimici sono molto migliori di quelli utilizzati per le parti in plastica per la nautica ma e' strano osservare che non vengano omologate per tale uso (forse non c'e' interesse per un settore che assorbirebbe ben pochi pezzi rispetto al comparto chimico).
Per l'acciaio inox non ho commenti da fare, il Forum ne e' gia' pieno.
(31-05-2016 20:27)falanghina Ha scritto: [ -> ]L'acciaio inossidabile subisce, in determinate circostanza, una azione disgregante chiamata "pitting".
In Italiano si chiama camolatura o vaiolatura e nelle leghe austenitiche avviene quando la passivazione del metallo viene intaccata dalla presenza di ioni che ....perforano la struttura.
Non si vede nulla, e il metallo ti resta in mano.
Ovviamente, non è una buona cosa.
Nessun inossidabile può competere in termini di sicurezza con del bronzo lavorato di asportazione truciolo.
La scelta della plastica, incredibilmente, resta la più sicura (secondo me).
Sai che ogni tre anni la cambi, ma in questi tre anni nessuna sorpresa.
Ogni tre anni le cambi ? Per i passascafi TRUDESIGN consiglia di resinarli allo scafo o di usare il 5200 3M poiché gli accredita una durata pari allo scafo e le valvole poco meno.
BV
(31-05-2016 21:39)falanghina Ha scritto: [ -> ]Beh, con lo scafo in ferrocemento l'idea di usare inox lavorato a macchina e protetto con teflon potrebbe essere interessante.
Lo sai che la tecnologia del ferrocemento è italiana? E fu brevettata da una dei più grandi architetti italiani: Nervi.
Eccome se lo sapevo! Lo stesso Nervi, che in realtà mise a punto la già esistente tecnica francese del "ferciment", si fece costruire una barca tutta per lui in questo materiale, che ritengo eccezionale: zero problemi di osmosi, la mia barca ha 32 anni, l'ho sabbiata l'anno scorso riportandola a cemento vivo e l'opera viva era perfetta, nessun segno di deterioramento o infiltrazione. Questo mi fa pensare che non ci dovrebbero essere fenomeni di corrosione, lo stesso tondino di ferro annegato nel cemento è esente da ossidazione per la natura stessa di questo materiale
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Scusate e per i passascafi in plastica di eco e log quanti anni diamo? 3 oppure quasi eterni? E che dire dei vecchi sensori degli eco a disco rotante anni '70, che venivano resinati direttamente allo scafo? Ne ho uno a prua non più funzionante che è letteralmente annegato nel ferrocemento (l'anno scorso poi ci ho passato la resinatura direttamente sopra, sia all'interno sia all'esterno dello scafo); devo prendere in considerazione l'idea di toglierlo per "tappare il buco" in altro modo o è meglio non smuovere nulla e lasciare tutto così com'è?
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La mia scelta della plastica è per esclusione: conoscendo bene l'acciaio, l'ottone e il bronzo, preferisco la "plastica".
Della plastica conosco solo i vantaggi, tra i quali il prezzo.
Per paura di processi dovuti alla luce e per tranquillità mia, sostituisco.
Mi fa molto piacere che gli stimatissimi ADV Iansolo e Jarife mi confortino nella scelta: anzi, sono "ripreso" per eccesso di prudenza e per me è un complimento grande.
CMQ, se oggi dovessi giurare sul materiale più sicuro da usare, la mia scelta sarebbe : "duplex teflonato".
Solo che i passascafi in duplex non li fanno e se li fai fare devi essere sicuro che usino il duplex, che non saldino (partire dal pieno) e poi vanno portati a teflonare.
Durata: presumo ...per sempre.
@ermanno
Considerato che con uno scafo in ferrocemento potresti essere nella condizione di farti fare i pezzi di torneria, ecco perché ti ho consigliato il duplex.
E' un tipo acciaio inossidabile.
Ha delle caratteristiche simili all'introvabile 316R che per i passascafi vanno proprio bene.
Una bella passata di teflon e dura...per sempre.
Quindi se il passascafo fosse in aisi 316 avrebbe delle caratteristiche di durata, sicurezza eccetera uguali al duplex?
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è meno...robusto.
Circa il pitting siamo alle solite: eve essere protetto dal teflon.
Inoltre l 316l è oramai soppiantato dal 316T; per essere tranquillo di avere un oggetto serio, occorrre che non abbia saldature; deve essere tornito da un blocco e costerebbe molto.
Attenzione...io ti dico come la penso ma sono piuttosto ossessivo rispetto a questi oggetti e ho pretese forse un po' eccessive.
No mi va benissimo, sono ossessivo anch'io! Richiamerò nuovamente il vecchio armatore per chiedergli questi dettagli. Ad ogni modo quindi tu mi consiglieresti di lasciare i passascafi originali di 30 anni fa se sono effettivamente in 316 o duplex e monoblocco? La teflonatura è conditio sine qua non?
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Senza dubbio.
Senza teflonatura il rischio del pitting c'è e allora devi cambiare di sovente i passascafi.
A quel punto, plastica.
Il bello sarebbe farne fare 1000 con un tornio CNC, verrebbe a costare 30 euro l'uno, compresa teflonatura e saremmo a posto per sempre.
Anche perché avremmo certificato di unica colata, certezza che è un pezzo dal pieno, ecc. ecc.
Il momento, con i prezzi dell'extra lega che stagnano da tantissimo, sarebbe anche eccellente.
Ma sono piiiiigroooooooooo