05-09-2016, 19:56
05-09-2016, 20:01
Il 90% regola le vele in stallo sempre troppo cazzate.
Questo è la mia oppppppinione, a parte la bolina dove se vuoi stringere devi bordarle, portarle a bordo, nelle altre andature sopratutto a quelle lasche è un disastro molti potrebbero scrivere un libro " come fermare una barca".
Ascoltandovi non so come abbiate potuto, solo, prendere la patente dove l'importante è la sicurezza e non andare a vela.
Scusate la mia maleducazione.
Questo è la mia oppppppinione, a parte la bolina dove se vuoi stringere devi bordarle, portarle a bordo, nelle altre andature sopratutto a quelle lasche è un disastro molti potrebbero scrivere un libro " come fermare una barca".
Ascoltandovi non so come abbiate potuto, solo, prendere la patente dove l'importante è la sicurezza e non andare a vela.
Scusate la mia maleducazione.
05-09-2016, 20:04
ma tu Bullo mica l hai fatta la coppa America...
05-09-2016, 20:14
Bullo tu sei un pozzo di esperienze, e meriti il rispetto che ti si addice.
Ho postato un video che toglie ogni ombra di dubbio : reale a 90° cc apparente a prua 45° e boma quasi a centro barca.
Ho postato un video che toglie ogni ombra di dubbio : reale a 90° cc apparente a prua 45° e boma quasi a centro barca.
05-09-2016, 21:02
Andatura = angolo tra lasse longitudinale della nave e il vento vero.
Bullo, sei d'accordo che così sia scritto così sia fatto?
Bullo, sei d'accordo che così sia scritto così sia fatto?
05-09-2016, 22:05
Leggo testualmente dal Guglielmi 44° ediz. pag. 201: "Quando la barca è in movimento il vento segnalato dal segnavento non è quello reale ma quello apparente, in base al quale viene attuata la regolazione delle vele."
Mi sembra chiaro.
Inoltre, leggendo qua e là un po' di interventi mi viene da aggiungere che i fluidi centrano nella teoria della vela tanto quanto entrano nella teoria per la quale gli aeroplani volano...per essere più scientifici, alla base c'è l'equazione di Bernoulli secondo cui
p + 1/2*ru^2 + rgh = costante
cioè la somma della pressione, della velocità e della componente potenziale è costante e non varia. Essendo 0 la variazione di energia potenziale (la barca è sempre alla medesima quota sul livello del mare), risulta che velocità e pressione sono inversamente proporzionali: quando aumenta una, diminuisce l'altra in modo che la somma rimanga costante. I filetti di aria che passano esternamente alla vela devono arrivare allo stesso momento di quelli interni (x il principio di conservazione dell'energia) i quali però percorrono meno spazio degli esterni: fare meno spazio nello stesso tempo equivale ad andare meno veloce. Quindi i filetti esterni sono più veloci, quelli interni più lenti. Riprendendo l'equazione sopra si vede che laddove diminuisce la velocità, aumenta la pressione, proprio quella che spinge la barca avanti e che la fa muovere.
A barca ferma il vento apparente non c'è, ma non appena comincia a muoversi nasce e cresce la componente velocità della barca che fa variare la direzione del vento percepito, che non è più il reale, ma l'apparente (cioè la risultante tra vettore reale e vettore velocità).
Spero di non avervi tediato troppo!!!
Ciao a tutti!
Andrea
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Mi sembra chiaro.
Inoltre, leggendo qua e là un po' di interventi mi viene da aggiungere che i fluidi centrano nella teoria della vela tanto quanto entrano nella teoria per la quale gli aeroplani volano...per essere più scientifici, alla base c'è l'equazione di Bernoulli secondo cui
p + 1/2*ru^2 + rgh = costante
cioè la somma della pressione, della velocità e della componente potenziale è costante e non varia. Essendo 0 la variazione di energia potenziale (la barca è sempre alla medesima quota sul livello del mare), risulta che velocità e pressione sono inversamente proporzionali: quando aumenta una, diminuisce l'altra in modo che la somma rimanga costante. I filetti di aria che passano esternamente alla vela devono arrivare allo stesso momento di quelli interni (x il principio di conservazione dell'energia) i quali però percorrono meno spazio degli esterni: fare meno spazio nello stesso tempo equivale ad andare meno veloce. Quindi i filetti esterni sono più veloci, quelli interni più lenti. Riprendendo l'equazione sopra si vede che laddove diminuisce la velocità, aumenta la pressione, proprio quella che spinge la barca avanti e che la fa muovere.
A barca ferma il vento apparente non c'è, ma non appena comincia a muoversi nasce e cresce la componente velocità della barca che fa variare la direzione del vento percepito, che non è più il reale, ma l'apparente (cioè la risultante tra vettore reale e vettore velocità).
Spero di non avervi tediato troppo!!!
Ciao a tutti!
Andrea
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05-09-2016, 22:14
(05-09-2016 17:29)France WLF Sailing Team Ha scritto: [ -> ](05-09-2016 17:16)sandro1 Ha scritto: [ -> ](05-09-2016 11:47)sandro1 Ha scritto: [ -> ]Si ma le vele si regolano sull'apparente o sul reale ?
Potrei scrivere che si regolano in un range tra apparentemente e reale a seconda delle prestazioni che voglio dare alla mia barca??
??
Sono sicuro (anzi, ne sono praticamente certo), che il 99,9% di tutti noi regola le vele per ciò che la barca gli dice in quel momento (legasi filetti, windex, pressione del timone..), a prescindere da che nome prende il vento con il quale stanno interagendo quando la barca è in movimento.
Non intendo buttarla in supercazzola, voglio proprio dire che ognuno a bordo della propria barca con le cime in mano si regola sull'apparente, perché è quello che hanno in quel momento li. Forse non lo sanno, forse se ne fregano di come si chiami, ma lo fanno e basta!
Sarebbe molto più complicato (ma davvero molto più complicato ed a volte impossibile) regolare le vele in base al reale ..questo sarebbe davvero difficile (farfalla a parte). Può capitare solo a coloro che leggono sullo strumento la direzione del reale e traducono accademicamente in gradi di boma da esporre al vento perché si ricordano che "al traverso il boma va a 45°" ..ma poi quando vedono che rifiuta sull'inferitura son tutti li a cazzare randa ..sempre per la stessa logica accademica che "se la vela rifiuta sottovento, cazzala finché non smette". Insomma, sono convinto che la questione, in pratica, sia molto più facile che a discorsi.
E quindi SI, le vele si regolano SOLO sull'apparente, perché è più efficiente ma pure facile, logico, intuitivo e perché ci si deve pensare molto molto meno.
La cosa difficile è prevedere in anticipo a barca ferma le vele giuste da mettere in funzione del reale, della barca e dell'equipaggio, ma qui si apre un altro scenario.
(05-09-2016 22:05)dimarinoandrea Ha scritto: [ -> ]Leggo testualmente dal Guglielmi 44° ediz. pag. 201: "Quando la barca è in movimento il vento segnalato dal segnavento non è quello reale ma quello apparente, in base al quale viene attuata la regolazione delle vele."
Mi sembra chiaro.
Ciao a tutti!
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Quando la barca é in movimento????
Quindi quando è ferma per qualche secondo
Le regolo sul reale ????
05-09-2016, 22:29
La cosa difficile è prevedere in anticipo a barca ferma le vele giuste da mettere in funzione del reale, della barca e dell'equipaggio, ma qui si apre un altro scenario.
Mii, eccheccevole? Te lo dico io, spetta che vedo...Mariaaaa! porteme i fondi der caffè che ciò clienti! http://forum.amicidellavela.it/images/sm...iley48.gif
Troppo vecchio per seghe di ogni genere, la regolazione delle vele l'ho sempre fatta col vecchio criterio: cazza finchè smette di fileggiare poi molla un pelo. ( of course dopo stabilita la prua giusta, ma questo è un altro post) Con i laminati che sono rigidini è più difficile, tocca provare a mollare di più-forse
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Troppo vecchio per seghe di ogni genere, la regolazione delle vele l'ho sempre fatta col vecchio criterio: cazza finchè smette di fileggiare poi molla un pelo. ( of course dopo stabilita la prua giusta, ma questo è un altro post) Con i laminati che sono rigidini è più difficile, tocca provare a mollare di più-forse
05-09-2016, 22:30
Aumentando la velocità x un motivo x, l'apparente si sposterà sempre più a prua e di conseguenza cazzeremo le scotte, x mettere le vele a segno.
05-09-2016, 22:35
Ho aggiornato e spiegato meglio il post...ciao!
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05-09-2016, 22:57
Forse OT ma tanto qui ci siamo chiariti.
Indovinello.
Un aereo stracarico, con 20/25 nodi di vento, si appresta a spiccare il volo, come si posiziona in pista? E in caso di atterraggio?
1° A favore del vento, x avere più spinta, vista l'intensità di questo!
2° controvento dando più gas ai motori, visto gli enormi cavalli che spriggionano!
3° al traverso sfruttando maggiormente l'apparente!
Indovinello.
Un aereo stracarico, con 20/25 nodi di vento, si appresta a spiccare il volo, come si posiziona in pista? E in caso di atterraggio?
1° A favore del vento, x avere più spinta, vista l'intensità di questo!
2° controvento dando più gas ai motori, visto gli enormi cavalli che spriggionano!
3° al traverso sfruttando maggiormente l'apparente!
06-09-2016, 07:58
non volo ma si sa che solitamente le piste dovrebbero essere orientate per avere il vento in prua. Ma non sempre è così infatti si vedono degli atterraggi spettacolari con il cross wind: le volte che mi è capitato di atterrare così, da passeggero ovviamente, un po' di strizza mi è venuta soprattutto quando le ruote toccano la pista e l'aereo sembra torcere.
La parola a Kermit. ..
La parola a Kermit. ..
06-09-2016, 08:40
sui filetti.
06-09-2016, 08:41
(05-09-2016 22:29)oudeis Ha scritto: [ -> ]La cosa difficile è prevedere in anticipo a barca ferma le vele giuste da mettere in funzione del reale, della barca e dell'equipaggio, ma qui si apre un altro scenario.
Mii, eccheccevole? Te lo dico io, spetta che vedo...Mariaaaa! porteme i fondi der caffè che ciò clienti! http://forum.amicidellavela.it/images/sm...iley48.gif
Troppo vecchio per seghe di ogni genere, la regolazione delle vele l'ho sempre fatta col vecchio criterio: cazza finchè smette di fileggiare poi molla un pelo. ( of course dopo stabilita la prua giusta, ma questo è un altro post) Con i laminati che sono rigidini è più difficile, tocca provare a mollare di più-forse
No.. non hai capito cosa intendessi, non è una questione di seghe mentali, è realmente così quando hai a disposizione vele diverse e devi scegliere quella giusta per la navigazione che ti appresti a fare. Esempio, sei a Viareggio e devi andare a Capraia, il vento è un Maestrale, prima di uscire dal porto sei li che pensi a quale vela ci potrebbe stare, stando all'intensità che c'è in quel momento, con la tua barca e con le condizioni del tuo equipaggio ..ci sta un gennaker? Ci sta un reacher? Basta un genoa? Quale? Questo è pensare in anticipo alle condizioni di apparente che troverai non appena metti la prua verso Capraia una volta uscito dal porto. Poi le cose cambiano strada facendo chiaramente..
06-09-2016, 08:47
(05-09-2016 22:57)pepilene Ha scritto: [ -> ]Forse OT ma tanto qui ci siamo chiariti.
Indovinello.
Un aereo stracarico, con 20/25 nodi di vento, si appresta a spiccare il volo, come si posiziona in pista? E in caso di atterraggio?
1° A favore del vento, x avere più spinta, vista l'intensità di questo!
2° controvento dando più gas ai motori, visto gli enormi cavalli che spriggionano!
3° al traverso sfruttando maggiormente l'apparente!
Premetto che non so volare ..ma la logica mi spinge a dire:
1° mica hanno lo spinnaker!! No..
2° non è una questione di cavalli, l'aereo crea la portanza che gli permette di volare ad una certa velocità (velocità dell'aria che attraversa le ali, non delle ruote che girano.. quindi metti che si alza a 200km/h, se ce ne metti 20 di vento contro si potrà permettere di alzarsi a 180km/h di SOG, sebbene abbia comunque 200km/h di "apparente" che è quello che conta).
3° credo che quando possono evitano di partire o atterrare col vento al traverso, ma non sempre c'è una pista a disposizione per la direzione del vento quindi.. w il manico dei piloti!
..quello che mi stupisce è che tu abbia pensato che al traverso sfruttano maggiormente l'apparente..... siamo molto fuori strada secondo me. Speriamo che un pilota ci dia le risposte esatte!
06-09-2016, 08:48
ragazzi, parlando di apparente come si fa a non menzionare il wind shear?
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06-09-2016, 10:28
(06-09-2016 08:48)marcofailla Ha scritto: [ -> ]ragazzi, parlando di apparente come si fa a non menzionare il wind shear?
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È cosa essere sto wind shear?
06-09-2016, 11:11
credo... un cambiamento stabile di direzione del vento reale causato dalla rotazione terrestre, più facile invece comprendere una diversa velocità del vento reale all'aumentare della distanza dalla superficie del mare
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06-09-2016, 12:40
Caspita Marco un barca a vela mediamente viaggia alla stessa velocità della bici da passeggio di mamma.
06-09-2016, 12:51
(06-09-2016 08:47)France WLF Sailing Team Ha scritto: [ -> ](05-09-2016 22:57)pepilene Ha scritto: [ -> ]Forse OT ma tanto qui ci siamo chiariti.
Indovinello.
Un aereo stracarico, con 20/25 nodi di vento, si appresta a spiccare il volo, come si posiziona in pista? E in caso di atterraggio?
1° A favore del vento, x avere più spinta, vista l'intensità di questo!
2° controvento dando più gas ai motori, visto gli enormi cavalli che spriggionano!
3° al traverso sfruttando maggiormente l'apparente!
Premetto che non so volare ..ma la logica mi spinge a dire:
1° mica hanno lo spinnaker!! No..
2° non è una questione di cavalli, l'aereo crea la portanza che gli permette di volare ad una certa velocità (velocità dell'aria che attraversa le ali, non delle ruote che girano.. quindi metti che si alza a 200km/h, se ce ne metti 20 di vento contro si potrà permettere di alzarsi a 180km/h di SOG, sebbene abbia comunque 200km/h di "apparente" che è quello che conta).
3° credo che quando possono evitano di partire o atterrare col vento al traverso, ma non sempre c'è una pista a disposizione per la direzione del vento quindi.. w il manico dei piloti!
..quello che mi stupisce è che tu abbia pensato che al traverso sfruttano maggiormente l'apparente..... siamo molto fuori strada secondo me. Speriamo che un pilota ci dia le risposte esatte!
Decolli e atterri sempre contro vento.
Il vento al traverso è, in questa fase, una condizione non ideale. Ci sono tecniche specifiche per mantenere il tuo avvicinamento finale (atterraggio) sul prolungamento asse pista. E in ogni caso non decolli o atterri con qualunque intensità.
Atterrare un aeroplanetto biciclo (ruotino di coda) con pochissimo carico alare e vento al traverso è un esercizio ... interessante...
Volendo concludere un atterraggio al parcheggio e con i tacchi sotto alle ruote.