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Versione completa: video su come stratificare carena
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Il vuoto è indispensabile con il carbonio che non fa bedere le bolle.
Con il vetro rischi solo di mettre troppa resina, cosa che nel tuo caso non fa male....
dai che tra poco cominciate a "giocare" con lo stucco....
Se non sbaglio, il manualetto cecchi parla di sostituire con le microfibre solo il gelcoat e non gli strati di vetro. Le microfibre che usa non hanno un modulo comparabile con il vetro.

Non mi sento di darvi altri consigli, tranne quello di finire comunque con le microfibre, carteggiata e già che ci siete 4-5 mani di trattamento preventivo con gli additivi che si riesce a fare in una giornata lavorando in due.
(03-10-2017 22:01)velas Ha scritto: [ -> ]Se non sbaglio, il manualetto cecchi parla di sostituire con le microfibre solo il gelcoat e non gli strati di vetro. Le microfibre che usa non hanno un modulo comparabile con il vetro.
Magari i crateri stessero nel gelcoat. La sabbiatura o frullinatura che crea i crateri viene eseguita dopo che il gelcoat è stato rimosso quindi i crateri sono necessariamente negli strati piu' profondi, nel mat o peggio nel tessuto (nei casi piu' sfigati come il mio). Per citare Cecchi "l'operatore esperto a volte... buca la carena". Dentro ai crateri per Cecchi va messo epossidica e microfibre. Che non sono equivalenti al tessuto (che è quello che ci abbiamo messo noi) ma formano comunque un composto estremamente resistente a quanto si dice (io ci ho rifatto una parte di paratia e sembra effettivamente una pietra). Solo in rari casi, dice, va ripristinato il mat con tessuto perché quest'ultimo ha una funzione principalmente cosmetica (e perché a detta di molti le barche vecchie sono costruite in eccesso e perché magari sono poche le barche con 89 crateri di dimensioni medio-grandi). Nel dubbio noi ci abbiamo rimesso il tessuto. Dopodiché non so. Quello che penso è che se si deve spezzare in due non l lo farà in mare ma quando è sollevata dalla gru. I hope.
Corto-armitage dalla tua descrizione sembra che stiate facendo un buon lavoro.
Magari prima di passare alla finitura con lo stucco (epossidico) fate vedere il lavoro ad un'esperto o comunque saggiatelo con dei colpetti di martello: il suono deve essere uniforme e variare solo in presenza di paratie e rinforzi...

Bv
Grazie lo abbiamo fatto in effetti e ha detto che va bene così anche se lui avrebbe messo 3 strati giusto perché gli strati di mat tolti erano 3 (lo lo avrei fatto anche ma i soci non erano d'accordo, per cui abbiamo messo 3 solo lungo la chiglia e a fasciare il bulbo). Per contro avevamo altri che dicevano di non mettere niente perché tanto la barca è spessa per cui stava bene così. Cecchi con cui ho corrisposto mi diceva (comprensibilmente) che va valutato caso per caso. Per cui... Sulla adesione sono abbastanza sicuro perché mi sono assicurato che il tessuto fosse completamente trasparente e quando lo picchietti è solido. Una cosa è sicura, il vecchio mat era così delaminato che sicuramente contribuiva molto poco.
Corto non so a che punto siete ma mi fossi trovato di fronte ad una situazione come la vostra (capisco che siete in 4) avrei cercato qualcuno che conosce la barca (progettista-cantiere) e avrei chiesto informazioni sul tipo di stratifica che veniva utilizzato. Quantomeno avrei interpellato un progettista/ingegnere navale e gli avrei chiesto di fare dei calcoli.
Quando si fanno dei lavori di questo tipo (molto impegnativi e strutturali) è importantissimo non perdere di vista il discorso sicurezza. Il mare non perdona e quando arrivano le ondate a murata bisogna essere sicuri che le murate reggano. Mi sentirei molto a disagio a portare chiunque fuori in mare con un mezzo riparato in maniera strutturale senza aver sentito un tecnico capace di fare due calcoli.
(04-10-2017 14:27)bistag Ha scritto: [ -> ]Corto non so a che punto siete ma mi fossi trovato di fronte ad una situazione come la vostra (capisco che siete in 4) avrei cercato qualcuno che conosce la barca (progettista-cantiere) e avrei chiesto informazioni sul tipo di stratifica che veniva utilizzato. Quantomeno avrei interpellato un progettista/ingegnere navale e gli avrei chiesto di fare dei calcoli.
Quando si fanno dei lavori di questo tipo (molto impegnativi e strutturali) è importantissimo non perdere di vista il discorso sicurezza. Il mare non perdona e quando arrivano le ondate a murata bisogna essere sicuri che le murate reggano. Mi sentirei molto a disagio a portare chiunque fuori in mare con un mezzo riparato in maniera strutturale senza aver sentito un tecnico capace di fare due calcoli.

....perché all'epoca in cui hanno costruito la barca avevano tecnica e mezzi per fare i calcoli, infatti non costruivano con il quadruplo del materiale che usano adesso....
E' una barca del 1982 è un po' difficile trovare un progettista (Nicola Belardi è stato intervistato qualche anno fa ma non si ricordava giustamente un granchè). Comunque sia per la stratifica basta essere in grado di documentarsi un po'. A quel tempo si usava resina poliestere orto-oftalica, stuoia (woven roven) intervallata a mat, e mat a finire, il che è esattamente la situazione che ho trovato io scavando.
Di esperti ne abbiamo consultati tre: l'opinione oscilla tra il ripristinare ciò che si è tolto per stare tranquilli e non ripristinare perchè il mat conta poco (il nostro poi era delaminato quindi contava ancora di meno) e le barche di allora erano costruite in abbondanza. Noi abbiamo ripristinato per stare tranquilli.
Se la consegni a un cantiere non credo propri ti facciano dei calcoli, fanno ad occhio e se va bene a buon senso.

(04-10-2017 14:27)bistag Ha scritto: [ -> ]Corto non so a che punto siete ma mi fossi trovato di fronte ad una situazione come la vostra (capisco che siete in 4) avrei cercato qualcuno che conosce la barca (progettista-cantiere) e avrei chiesto informazioni sul tipo di stratifica che veniva utilizzato. Quantomeno avrei interpellato un progettista/ingegnere navale e gli avrei chiesto di fare dei calcoli.
Quando si fanno dei lavori di questo tipo (molto impegnativi e strutturali) è importantissimo non perdere di vista il discorso sicurezza. Il mare non perdona e quando arrivano le ondate a murata bisogna essere sicuri che le murate reggano. Mi sentirei molto a disagio a portare chiunque fuori in mare con un mezzo riparato in maniera strutturale senza aver sentito un tecnico capace di fare due calcoli.
Grazie per tutti i consigli. Dopo un anno e mezzo la barca naviga e tutte le cose riparate tengono.
Daje!
Ciao, hai delle foto/video dei lavori?
(12-06-2018 15:09)Promenade Ha scritto: [ -> ]Ciao, hai delle foto/video dei lavori?

Ma un paio di video ma si vedono solo degli astronauti vestiti di bianco che si danno da fare…. per il resto eravamo troppo occupati a lavorare.

Però se ti servono descrizioni sono a disposizione.
Domanda: dovrò rinforzare con del tessuto qualche parte dello scafo che vedo abbastanza "consumato" (zona degli scarichi del bagno). Non ho ben capito i tessuti in quale direzione posizionarli.... a caso, incrociandoli, ecc....???
Ho letto tutto con attenzione, e vi faccio i complimenti per il grande successo, però il quadro è incompleto avremmo bisogno di più dettagli ,tipo il costo , le ore, i rifornitori,. Dove hai potuto fare questi lavori,
Citando il compianto Giorgio:Brrrrrr(ivido)
Leggo di resine caricate, di assiali, di epossidiche impregnanti...
Le nostre barche sono di tessuto, di mat e di poliestere e quello si deve usare.
Al massimo stuccatura finale con epoxi già caricati per evitare miscugli strani.
Infine 5 mani di primer epoxi. Punto.
Tutto il resto sono Pippo i mentali.
Mi potresti spiegare il perché delle tue affermazioni?
Secondo te bisognerebbe continuare a usare la poliestere e nient'altro?
Sarò breve: si.
Non vedrai mai un cantiere fare riparazioni
Con altro che non sia poliestere. (su poliestere)
Un po troppo breve!
Sei riuscito a frequentare tutti i cantieri nautici d'Italia?
Credo tu sia rimasto indietro di qualche decina d'anni...
(05-08-2018 17:21)andros Ha scritto: [ -> ]Sarò breve: si.
Non vedrai mai un cantiere fare riparazioni
Con altro che non sia poliestere. (su poliestere)

Beh il poliestere costa di meno. Detto questo.

Tutte, tutte le fonti che ho consultato danno l'epossidica come superiore al poliestere, incluso il vinilestere che è il top di queste. Questa come adesione meccanica, che è quella che avviene nel primo strato, e come capacità impermeabili. In una scala che avevo letto da qualche parta dava ortooftalica al 60, iso oftalica al 70, vinilestere 80 e epossidica 90, qualcosa del genere. Inoltre l'epossidica è allergenica uguale ma almeno non puzza. Detto questo io farei un pensierino al vinilestere non perchè sia superiore, ma perchè, sempre a quanto dicono, se scazzi il lavoro con l'epossidica poi rifarlo è un casino.

Tutto questo come al solito per sentito dire perchè fare delle verifiche serie è oltremodo difficile. Per quanto mi riguarda dovremmo riparlarne tra una decina d'anni (almeno spero).
Ma fate come vi pare.
Col telefono non mi va di scrivere tutta la pappardella.
Torno in vacanza.
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