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Versione completa: "DRIZZA GENOA"
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(04-04-2019 09:30)soravia Ha scritto: [ -> ]Va considerato che i costruttori di avvolgifiocco raccomandano di non cazzare la drizza quando la vela di prua
è in forza; così le regolazioni è meglio farle prima e mettere un paio si segnalini davanti allo stopper.
Meglio anche avere una drizza con elasticità quasi nulla (dynema, spectra, vectran) e usare come di deve
il paterazzo.
Anche la manutenzione dell'avvolgifiocco è importante: frequenti lavaggi con acqua dolce ed
ingrassaggio annuale dei cuscinetti.

Cazzare oltre modo la drizza del genoa sul rollafiocco ha una valenza relativa e sposta il grasso in una porzione più limitata rispetto ad uno strallo libero, vedi catenaria indotta dal profilo, insistere col winch provoca un inutile stress a vela e attrezzatura a fronte di risultati poco apprezzabili .
Soravia anche una volta quando si cazzava in drizza si lascava la scotta del genoa o della randa perchè se cazzato di scotta fa fatica a salire.
Le drizze erano in acciaio tessile e duravano più di 20 anni. Quelle che facevo io il cavo d'acciaio lo infilivo dentro al tessile per 4/5m. e sul vericello le volte erano fatte con acciaio tessile, perciò tutto acciaio.
Il paterazzo serve molto sulle barche armate in testa con crocette ortogonali per ridurre la catenaria sempre bloccando strallo intermedio e volanti, altrimenti s'imbanana e la catenaria rimane.
Sulle vostre barche moderne armate frazionate e crocette acquartierate verso poppa bisogerebbe cazzare le sartie alte ma non essendo possibile ci vuole sullo strallo di prua un "Pinciometro" martinetto idraulico.
La vela è un'opppppppinione.
Adesso aziende come Gottifredi Maffioli e Armare considerano l'acciaio obsoleto perchè elastico e soggetto ad
allungamento rispetto ai tessili di ultima generazione, senza considerare il maggior peso.
Tanto che anche il sartiame di barche da competizione, compresi catamarani di coppa America, montano cavi
tessili di loro produzione. Unico neo è che la durata risulta meno della metà dell'acciaio.
L'acciaio elastico? Che pesi di più senz'altro.
I cavi d'accio per l'ormeggio sono elastici e se si rompono non danno neanche il colpo di frusta, si usavano sul ferry dove lavoravo.
Se chiedi all'oste se il suo vino è buono ti risponderà sempre di si.
Ripeto se si vuole cazzare la drizza bisogna mollare la scotta o andare un'attimo all'orza.
La vela è un'opppppinione.
http://www.verpelli.it/uploaded_files/at...e_funi.pdf
http://www.eurofunitorino.it/documenti/c...i_2010.pdf
Qui si parla di elasticità ed allungamento delle funi d'acciaio e non solo.
Tanto per fare un esempio basta osservare una funivia in montagna e vedere che tra una campata e l'altra la cabina balla o dopo aver superato un pilone e/o con vento forte: e le funi non sono certo di piccolo diametro.
Sul manuale del Furlex letta questa indicazione:
Prima di issare l'avvolgibile, cazzate al massimo il paterazzo. Se si fa al contrario la drizza si overstressa quando si cazza il paterazzo successivamente. Inoltre a paterazzo lento si avrà drizza poco cazzata, via via più i forza man mano che si mette in tiro il paterazzo.
Per le drizze si usa il cavo flessibile di 133 fili (7 legnoli , ogni legnolo 19 fili)
Per tanti anni sempre usate drizze in acciaio tessile e non ho mai visto nessun cedimento, allungamento.
Sono capace anche di mettere in forza la drizza, l'inferitura, senza lascare la scotta, impiego 5 minuti, ma non ti dico come lo faccio.
@Soravia:
Che però è ammortizzata dalla catenaria di quella prima del pilone.
Forse per quello che, oltre un certo peso, c'è una sola cabina per via in ascesa e discesa.

Domanda
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