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Versione completa: Chiudere il genoa con vento fresco
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Ci sono le situazioni estreme, in cui quello che si riesce a fare va tutto bene, basta risolvere il problema.
E poi ci sono le situazioni normali, in cui sarebbe bello sapere come è (sarebbe) meglio fare secondo manuale. Poi non devono diventare dogmi che bisogna SEMPRE fare così e chi non lo fa è un eretico perchè le situazioni sono sempre diverse, ma se devo imparare una manovra, vorrei impararla nel modo corretto.
Qui si chiede come ridurre la vela di prua con 25 nodi di apperente al lasco.
Io orzo senza recuperare la scotta randa in modo da non trovarmi al traverso con la barca sdraiata, quando sono quasi controvento avvolgo il fiocco e se è il caso ne approfitto per dare una mano di terzaroli, poi poggio e ritorno all'andatura che voglio.
orzare col rullafiocco e coi garrocci pare un controsenso, si aumenta solo la velocita dell' apparente... altro se vuoi ammainare una vela inferita. pure il retriver sul winch mi lascia un po allibito.
e' pure vero che ci sono pulpiti che rollare in poppa non lo consentono, penso che quando si sceglie una barca si dovrebbe evitare di guardare solo l' arredo interno e forse prima di uscirci si dovrebbe avere un minimo di esperienza... almeno sulle cose di base.
Penso di sapere come fare sulla mia barca ma sarei curioso di sapere come si fa' sulla barca del OP. Dal grafico non credo che abbia problemi di pulpito, che e' il mio problema con il genoa da crociera, in regata ho un buon prodiere Thumbsupsmileyanim e gli sweepers. Un'altra cosa che e' diversa dalla mia barca e' la metratura della randa, mi sembra proprio piccola, relativamente.

photo credit: Internet.

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Vadoavela ha un avvolgifiocco Hood a linea continua: è un avvolgifiocco serio niente a che fare
con gli avvolgitori per vele leggere e il costruttore lo indica adatto a navigazioni oceaniche.
Ha il vantaggio che si può recuperare da entrambi i sensi e a secondo del bordo che si sta facendo.
Avendolo avuto bisogna però avere alcune avvertenze:
- la cima del circuito deve avere un grip elevatissimo sulle ganasce del tamburo
- sia sul bordo di destra che quello di sinistra ci deve essere un winch meglio se selftailing per
facilitare il recupero.
Per il resto vale quanto detto dagli esperti.
(20-10-2020 11:48)zankipal Ha scritto: [ -> ]Qui si chiede come ridurre la vela di prua con 25 nodi di apperente al lasco.
Io orzo senza recuperare la scotta randa in modo da non trovarmi al traverso con la barca sdraiata, quando sono quasi controvento avvolgo il fiocco e se è il caso ne approfitto per dare una mano di terzaroli, poi poggio e ritorno all'andatura che voglio.

Quello che mi fa un po' paura è orzare per andare di bolina, dovendo passare per il traverso.
Dovendolo fare si fa, stando un po' attenti al momento per via delle onde, però non mi piace come prassi.
(21-10-2020 14:15)soravia Ha scritto: [ -> ]Vadoavela ha un avvolgifiocco Hood a linea continua: è un avvolgifiocco serio niente a che fare
...
Avendolo avuto bisogna però avere alcune avvertenze:
- la cima del circuito deve avere un grip elevatissimo sulle ganasce del tamburo

un po' OT, ma che tipo di cima/calza va utilizzata per il loop ?
Io metterei, mia oppppinione, un cavo piano a tre legnoli con un'impiombatura alla lunga.
(21-10-2020 15:41)lord Ha scritto: [ -> ]un po' OT, ma che tipo di cima/calza va utilizzata per il loop ?
Mi sono trovato bene con la discover/Gleinstein, ma c'è anche ecomax/Lancelin
o Ssr/Premium Ropes
(21-10-2020 18:22)soravia Ha scritto: [ -> ]Mi sono trovato bene con la discover/Gleinstein, ma c'è anche ecomax/Lancelin
o Ssr/Premium Ropes

Perfetto. Grazie
Basta un toco de sima marsa.
(21-10-2020 14:15)soravia Ha scritto: [ -> ]e il costruttore lo indica adatto a navigazioni oceaniche.

non so come si possa definire "adatto a navigazioni oceaniche": un attrezzo meccanico offerto e venduto per "capitolato tecnico X o Y" dovrebbe fare il suo lavoro indipendentemente dal mare in cui si trova.
Piuttosto, prendendo una tratta "oceanica" standard tipo traversata con l'aliseo, il vento ha un ciclo quotidiano con tre quattro oscillazioni fra diciamo 15 e 25 nodi, con occasionalmente groppi a +qualche decina di nodi: imho bisogna riflettere molto bene prima di installare un attrezzo tecnico che obblighi a dover andare al vento per ridurre, perché pensare di farlo per due tre volte al giorno per due tre settimane è una vera e propria condanna. Valido sia per il genoa che per la randa.

Per dire, non conosco le rande rollabili ma leggo che per alcune "bisogna mettersi a tot gradi di bolina e va tutto bene", o arrotolatori di genoa che idem riescono solo a arrotolare con vela fileggiante in bolina... se uno mette i due sistemi e parte per una traversata in aliseo, o diventa matto orzando a ogni variazione di vela o dopo un po' ne ha le scatole piene tira dritto e fà tutto restando molto sottoinvelato. Nessun problema, ma è la specifica tecnica del materiale imbarcato che obbliga a un certo tipo di scelte, mentre dovrebbe essere l'opposto: metto il materiale che mi permette di manovrare o navigare come voglio.
(22-10-2020 00:04)rob Ha scritto: [ -> ]non so come si possa definire "adatto a navigazioni oceaniche": un attrezzo meccanico offerto e venduto per "capitolato tecnico X o Y" dovrebbe fare il suo lavoro indipendentemente dal mare in cui si trova.
Piuttosto, prendendo una tratta "oceanica" standard tipo traversata con l'aliseo, il vento ha un ciclo quotidiano con tre quattro oscillazioni fra diciamo 15 e 25 nodi, con occasionalmente groppi a +qualche decina di nodi: imho bisogna riflettere molto bene prima di installare un attrezzo tecnico che obblighi a dover andare al vento per ridurre, perché pensare di farlo per due tre volte al giorno per due tre settimane è una vera e propria condanna. Valido sia per il genoa che per la randa.

Per dire, non conosco le rande rollabili ma leggo che per alcune "bisogna mettersi a tot gradi di bolina e va tutto bene", o arrotolatori di genoa che idem riescono solo a arrotolare con vela fileggiante in bolina... se uno mette i due sistemi e parte per una traversata in aliseo, o diventa matto orzando a ogni variazione di vela o dopo un po' ne ha le scatole piene tira dritto e fà tutto restando molto sottoinvelato. Nessun problema, ma è la specifica tecnica del materiale imbarcato che obbliga a un certo tipo di scelte, mentre dovrebbe essere l'opposto: metto il materiale che mi permette di manovrare o navigare come voglio.

Se il tamburo dell'avvolgifiocco è a circuito chiuso, non si può ridurre la vela, o tutta chiusa o tutta aperta
Ieri sul canale 58 ho visto Alfa Romeo con Paul Cayard alla Rolex Middle Sea Race.
Oltre a tutto il resto, sono stato moltissimo ammirato dalla qualità dell'attrezzatura
Vero, su un class 40 su cui sono stato avevamo un Karver a circuito chiuso. Il circuito arrivava in pozzetto e aveva un paio di camcleat per bloccarlo.
I camcleat aiutano quando chiudo per non farlo riaprire subito, ma dubito ci si possa navigare.
Comunque al lasco con vento di chiudeva senza problemi.
A mio avviso è meglio non sottovalutare il fatto di avere un sistema che possa funzionare praticamente sempre e che necessiti il meno possibile di precauzioni speciali, che sia l'avvolgifiocco per ridurre o l'arrotolante tutto-aperto-o-tutto-chiuso; infiliamoci anche la randa va.
Tanto più si è in grado di manovrare le vele in un intervallo di condizioni ampio, quanto più rare le "manovre in emergenza", alla fine tanto maggiore la sicurezza.
(22-10-2020 00:04)rob Ha scritto: [ -> ]non so come si possa definire "adatto a navigazioni oceaniche": un attrezzo meccanico offerto e venduto per "capitolato tecnico X o Y" dovrebbe fare il suo lavoro indipendentemente dal mare in cui si trova.
Piuttosto, prendendo una tratta "oceanica" standard tipo traversata con l'aliseo, il vento ha un ciclo quotidiano con tre quattro oscillazioni fra diciamo 15 e 25 nodi, con occasionalmente groppi a +qualche decina di nodi: imho bisogna riflettere molto bene prima di installare un attrezzo tecnico che obblighi a dover andare al vento per ridurre, perché pensare di farlo per due tre volte al giorno per due tre settimane è una vera e propria condanna. Valido sia per il genoa che per la randa.

Per dire, non conosco le rande rollabili ma leggo che per alcune "bisogna mettersi a tot gradi di bolina e va tutto bene", o arrotolatori di genoa che idem riescono solo a arrotolare con vela fileggiante in bolina... se uno mette i due sistemi e parte per una traversata in aliseo, o diventa matto orzando a ogni variazione di vela o dopo un po' ne ha le scatole piene tira dritto e fà tutto restando molto sottoinvelato. Nessun problema, ma è la specifica tecnica del materiale imbarcato che obbliga a un certo tipo di scelte, mentre dovrebbe essere l'opposto: metto il materiale che mi permette di manovrare o navigare come voglio.

Smiley14
(14-10-2020 19:03)vadoavela Ha scritto: [ -> ]Mi sono trovato in difficolta' a chiudere il genoa, con circa venticinque nodi di apparente al gran lasco / poppa Avevo gia' tolto da un po' la randa (per evitare una strambata involontaria) e quindi il genoa non aveva copertura in nessuna andatura.
Ero solo e con circuito avvolgifiocco Hood a cima continua (se lo molli un attimo si allenta la frizione e si riapre tutto). Alla fine me la sono cavata con molta fatica e con grandi sbattimenti del genoa imbizzarrito, ma mi sono accorto che non avevo chiaro in che andatura mettermi e se avrei potuto fare qualcosa per facilitarmi la manovra. Voi che avreste fatto?

Questo era il quesito iniziale.
Le premesse :
25 nodi app.
Andatura gran lasco
Non c’è randa
Il circuito del rolla fiocco è chiuso

Nella mia piccola esperienza col circuito chiuso se la vela sbatte non si chiude una fava. Almeno su cod, reacher, trinchetta.
Se non aveva randa, immagino avesse acceso il motore
Mi viene difficile pensare che l’andatura utile per agevolare la chiusura della vela di vadoavela fosse la bolina.
Però alla prima occasione ci riproverò
Il genoa lo vedo male se l'apparente era di 25 nodi il reale oltre i 30, le raffiche anche 35, forza 7/8 una burrasca. Cosa ci fa in mare una barca con quel tempo?
Poi cose strane, il circuito chiuso per il rollafiocco, perché?
Alla fine se non si riesce a rullarlo bisogna tirarlo giù in qualche modo, sperando che ci sia sulla battagliola a prua la rete perché non vada in acqua. Buona navigazione.
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