Ciao, in una barca senza bompresso o delfiniera, cosa ne pensate di una mura del gennaker fatta come da immagine? Ovvero con la cima fissata in coperta e rimandata a uno strozzascotte in pozzetto (correndo lungo la tuga) e con un moschettone che, a riposo, viene fissato a una cimetta sul pulpito di prua? Quando si arma il gennaker si molla un mezzo metro di mura sopra la cimetta e si fissa il moschettone al gennaker. Che dite?
Per funzionare funziona, la domanda e' "a cosa ti serve la mura regolabile? per farlo ballare un po' anziche' averlo bello stabile?" perche' non mi viene in mente un motivo valido
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Angolo di mura, che i giovani chiamano in Inglese Tac deve essere regolabile a seconda dell'andatura, cazzata col reale al traverso e più lasca alle portanti, anche la scotta deve avere il barber per regolare.
Forse ho capito male il disegno e la spiegazione: la cimetta dovrebbe fare da passascotte alla cima della mura, che gira intorno al genoa avvolto ?
Se ho capito bene ci sono tre inconvenienti: si solleva il pulpito, si trancia la cimetta e contemporaneamente la cima sopravvento del circuito sega la banda del genoa.
Ma spero di aver capito male.
Rimandarla in pozzetto non è tanto utile ma richiede tutta una serie di passascotte, ponticelli etc, che infatti tu hai disegnato.
Io ho usato per un anno il genn senza bompresso, murandolo con uno stroppetto a un grillo sul musone di prua. poi mi sono costruito un bompresso con uno sbalzo di 500 mm (barca di 30 piedi) con un albero di windsurf.
Onestamente, non facendo regate e quindi non avendo paragoni, non noto nessuna differenza nell utilizzo, so che con il bompresso è in teoria meglio, ma se lo murassi nuovamente sul musone non farebbe alcuna differenza pratica. Un bel bompresso lungo (con sbalzo almeno un metro, briglie etc... mi avrebbe consentito di fare la strambata interna ma ormai ho imparato bene a far volare la bugna ben oltre lo strallo e a far ruotare la barca sotto il genn (e non viceversa) e vado bene anche con la strambata esterna in solitaria senza andare a prua.
Tutto questo per dirti che basta un punto di ancoraggio sul musone ed uno stroppetto di 30/40 cm (per una barca di 30 piedi, la lunghezza la trovi facilmente facendo ) con un moschettone per agganciarti al musone.
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Ho un sistema simile e funziona da 14 anni, non faccio regate.
La mura non è fissata in coperta (non capisco il perché della tua scelta), ma direttamente al gennaker.
Stati attento però a dove fissi il bozzello della mura, perché il pulpito si trappa in un attimo e il musone nasce per trazioni verso il basso e non verso l'alto.
Personalmente ho risolto con un loop a 4 giri in dynema sull'attacco della landa del rollafiocco
Il fatto di rimandarla in pozzetto è per poterla regolare, come dice Bullo. Il circuito non passa intorno allo strallo ma a sinistra (dal disegno non è chiaro). Mi preoccupa lo fregamento eventuale sul genoa rollato con mure a sinistra e un po' orzati (con il gennaker cazzato)...
Certo, il bompresso è meglio. Ma sto ragionando a una mura senza...
(17-10-2023 09:58)robbi2020 Ha scritto: [ -> ]Il fatto di rimandarla in pozzetto è per poterla regolare, come dice Bullo. Il circuito non passa intorno allo strallo ma a sinistra (dal disegno non è chiaro). Mi preoccupa lo fregamento eventuale sul genoa rollato con mure a sinistra e un po' orzati (con il gennaker cazzato)...
Certo, il bompresso è meglio. Ma sto ragionando a una mura senza...
Anche il mio circuito finisce in pozzetto per regolare la mura.
Lo sfregamento è minimo se il punto di mura è anteriore allo strallo
(17-10-2023 09:58)robbi2020 Ha scritto: [ -> ]Il fatto di rimandarla in pozzetto è per poterla regolare, come dice Bullo. Il circuito non passa intorno allo strallo ma a sinistra (dal disegno non è chiaro). Mi preoccupa lo fregamento eventuale sul genoa rollato con mure a sinistra e un po' orzati (con il gennaker cazzato)...
Certo, il bompresso è meglio. Ma sto ragionando a una mura senza...
A me piace regolare tutto in barca, ma la tack del gennaker soprattutto quando era murata sul musone non ho mai sentito l'esigenza di regolarla, una volta trovata la lunghezza che mi consente di stringere bene con l'apparente a meno di 60° (parlo di venti leggeri, 10 nodi, certamente inferiori ai 15 nodi, oltre conviene il genoa), le volte che ho provato a mollare la tack per scendere sui 100° di apparente la vela ballava solo, non ho notato alcun beneficio
Questa è la versione caposotto di una delle prime discussioni veliche senza fine che ho sentito.
Era sulla drizza spi: alcuni dicevano che le prestazioni miglioravano lasciandola uscire un po' dall'albero; altri dicevano che i vantaggi si perdevano con la maggiore oscillazione, e che era meglio avere la penna attaccata all'albero...
Gabriele non hai scritto l'andatura ne l'intensità del vento.
La mia opppppinione è che al lasco stretto quando si issava lo stay sail mollare un pò di drizza sia vantaggioso, solo in questa situazione.
Chissà perchè mi è venuta in mente questa copertina che ci aveva fatto tanto discutere
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Mi sembra che un buon bompresso sia utile per almeno due cose, centro velico o di pressione più spostato a prua per stringere e vela più lontana dall'albero.
Per certe vele ci vuole l'attrezzatura giusta, perché inventare?
(17-10-2023 16:10)albert Ha scritto: [ -> ]Chissà perchè mi è venuta in mente questa copertina che ci aveva fatto tanto discutere
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Hai ragione. Non sono per niente un esperto di spi o gennaker, ma se l'idea è quello di lascare la mura poggiando, per portare il gennaker a scoprirsi dalla randa, l'effetto è assolutamente il contrario. Ora ho capito cosa intendevi.
(17-10-2023 16:23)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]Mi sembra che un buon bompresso sia utile per almeno due cose, centro velico o di pressione più spostato a prua per stringere e vela più lontana dall'albero.
Per certe vele ci vuole l'attrezzatura giusta, perché inventare?
Non discuto sull'utilità del bompresso, ma personalmente ne faccio una questione estetica: non mi piace, nemmeno quello retrattile, altrimenti avrei provveduto. Accettabile forse sarebbe un bompresso strutturale "da costruzione", ma la mia è nata senza.
Per questo (personalissimo e indubbiamente discutibile) motivo, ho cercato a suo tempo un'alternativa, anche perché con le ariette se vuoi andare a vela il gennaker serve.
Per i miei gusti e le mie esigenze è una soluzione adeguata, anche se perdo qualcosa in termini di performance. Funzionalmente il sistema realizzato non presenta problemi e, nonostante sia un gennaker di circa 160 m2 senza calza, con mia moglie lo gestiamo bene.
Sono il tuo opposto, ho delfiniera controventata per il cruising code , sporgenza 60 cm e bompresso Selden sporgente 110 cm per il gennaker.
Mi piace anche!
Un gennaker funziona piu o meno da 120 a 160 gradi
Difficile che con la mura murata ad un genova tu possa scendere.
Per cui puoi scegliere limitandone l'uso di stare intorno ai 120
Se ti attacchi al pulpito o al musone dell'ancora prima o poi li metterei in crisi ; compariranno della crepe sulla vetroresina oppure si piegheranno.
Basta dare una leggera orzata che il vento apparente sale notevolmente ergo il tiro sulla mura di conseguenza
Noi armiamo la TACK sul musone di prua, che è in acciaio e molto imbullonato. Su questo mettiamo un bozzello con moschettone su cui passiamo la cima per la regolazione che poi va ad un organizer e quindi allo stopper. Sono anni che lo utilizziamo in regata in questo modo e non abbiamo mai avuto un problema (certo la soluzione otiimale è il bompressino)
La regolazione serve eccome, specie se da una andatura lasca vuoi tirare un traverso o una bolina larga per entrare nel cancello di arrivo
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(17-10-2023 15:56)bullo Ha scritto: [ -> ]Gabriele non hai scritto l'andatura ne l'intensità del vento.
La mia opppppinione è che al lasco stretto quando si issava lo stay sail mollare un pò di drizza sia vantaggioso, solo in questa situazione.-
Ho detto che la discussione è senza fine, mica che è sbagliata
Per il resto, la cosa che fa confusione è chiamarlo "gennaker": solo il nome, anni fa ti faceva venire voglia di tangonarlo, e oggi di installare un'intera delfiniera col bompresso (la penso come ITA-16495: la prua non la cambio; piuttosto mi vado a sfogare su un 49er).
Quando hanno iniziato a tagliarli, i velai li chiamavano MPS o addirittura "spi da crociera", e facevano predisporre un rinvio sul musone come quello di Sailor. Ma soprattutto, invece di dire "tack", dicevano caricabasso (=manovra corrente da regolare) e ti spiegavano come usarlo. A meno di mettersi a poggiare troppo con poco vento, non ci sono problemi di oscillazione. Il musone poi, oltre l'ancora, tiene lo strallo: dovrebbe farcela anche con l'asimmetrico.
Tra uso improprio dell'inglese e abitudine a comprare le vele su internet, deve essersi perso qualcosa per strada
Non credo che sia vero in generale. Sulla mia barca per esempio lo strallo è armato su una staffa in acciaio imbullonata sul dritto di prua, completamente separata dal musone. In molti fast cruisers è fatto in questo in modo.
Riguardo all'inglese: tack è l'angolo di mura, non la manovra che si usa per regolare il punto, quindi non vedo che ambiguità possa generare. Credo che anche i colori siano standardizzati: mi sembra che rosso sia tack e verde sia clew, ma potrebbe essere l'opposto
Anche comprare le vele su internet non mi sembra un problema - la mancanza di informazioni che il velaio ti dava prima è ampiamente compensata dalla disponibilità di informazioni. Ovvio che gestire informazioni che arrivano da diverse fonti è più complesso che fidarsi dell'unica fonte a disposizione (il velaio vecchio stile).
(18-10-2023 11:36)Gabriele Ha scritto: [ -> ]Il musone poi, oltre l'ancora, tiene lo strallo: dovrebbe farcela anche con l'asimmetrico.
Tra uso improprio dell'inglese e abitudine a comprare le vele su internet, deve essersi perso qualcosa per strada