Andros ma basta il solo doppino rinviato al mio pozzetto a non farmi scadere la prua quando mollo la trappa?
Io ho l'impressione che essendo il doppino praticamente parallelo alla barca mi serva a ben poco...ma forse non ho capito bene la tecnica
ciao!
il discorso cime di poppa e motore certo sembra valido, e lo si trova anche nelle pubblicazioni , io non l'ho mai usato perchè se una cima casca in acqua (può sempre capitare) l'elica in movimento fa presto a risucchiarla. sarò grezzo ma preferisco tonneggiarmi
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da gimbo
Andros ma basta il solo doppino rinviato al mio pozzetto a non farmi scadere la prua quando mollo la trappa?
Io ho l'impressione che essendo il doppino praticamente parallelo alla barca mi serva a ben poco...ma forse non ho capito bene la tecnica
ciao!
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neanc'io, puoi ripetere per favore? (in forma molto elementare ,grazie
)
io faccio cosi, libero le cime di poppa , vado a prua , libero la trappa sottovento, libero ma non lascio sopravento e con questa mi tiro fuori, la barca prende un po' di spinta avanti e intanto torno dietro ( se serve sempre tirando la cima del corpo morto) , arrivo a poppa e metto motore.
se c'è vento mi traverso
Bene questa è la partenza , ma l'ormeggio? la vera difficoltò per me è l'ormeggio. con 1 311 e l'ormeggiatore bene, ma con il 411?
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da sergiot
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Beh, se hai una barca sottovento, entri deciso ma piano e dritto in retro, appoggi parabordi su fiancata del vicino e ti tiri indietro a mano.
A quel punto, sempre con forte vento di traverso, fermi le macchine e metti tutto in chiaro.
Può anche non essere carino passare un doppino sulla bitta dal vicino ma, IMHO, appoggiarsi ai suoi parabordi avendo anche i tuoi fuori mi parrebbe perfettamente corretto, rispetto al rischio di una barca traversata e danni conseguenti.
Io poi ho una personale idiosincrasia per le trappe che arrivano a prua, a meno che non siano in catena.....
il disegnino dovrebbe chiarire.
lo faccio passare,orrore,davanti al candeliere.
come la barca si muove sfilo.
nn molto elegante ma efficace.
nb:nella barca ospite passo la cima davanti alla galloccia nn attorno.
è sufficente a tenermi li per il tempo necessario.
e adesso giù di critica!!!
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lo sò che nn è carino,ecc ecc....
ma se nn c'è un cane in giro a darti una mano e sei solo che fai????
nn gli rompi mica la cristalleria...
Anche a me disturba utilizzare le barche altrui per fare un ormeggio, così come non sopporto chi si attacca alle mie draglie quando ormeggia, accetto più di buon grado l'uso dei parabordi.
Io quando esco faccio come sergiot: posiziono i parabordi nei punti strategici (per es al giardinetto sottovento)
prima le cime sottovento, poi quella a poppa (che meno cime svolazzano a poppa quando si è soli meglio è, sia mai che distrattamente e con la fretta di correre al timone un capo cada in acqua), infine la cima sopravento a prua poi prendo il corpomorto e mi tonneggio fuori, l'ultima bracciata molto decisa poi lo butto lontano dalla barca, la barca prende un po' di abbrivio, almeno metà scafo è già fuori, io arrivo al timone e intanto la drappa è affondata, e sfilo cercando di non toccare la barca sottovento.
L'ingresso con vento al traverso è solo una questione di pratica e conoscenza della propria barca. L'importante è non allinearsi al posto barca, e poi entrare, ma arrivarci in obliquo con la prua, ovviamente, sopravento stando il più possibile vicino alla barca sopravento. Poi tutto viene da se.
Quoto Kriss
Il sistema cime-motore effettivamente potrebbe essere pericoloso, magari, se si utilizza una barca con elica 'esposta'. Una volta mi e' cascata una cima in acqua
e la paura che si potesse avvolgere intorno all'elica mi ha subito attanagliato. Ma con barche molto larghe come le moderne 'culone' il rischio si riduce dato che
l'asse e l'elica stando al centro sono meno raggiungibili di una piu' stretta.
esattamente cosi'.
Uguale identico!
che barca hai Arcadia?
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Arcadia
Anche a me disturba utilizzare le barche altrui per fare un ormeggio, così come non sopporto chi si attacca alle mie draglie quando ormeggia, accetto più di buon grado l'uso dei parabordi.
Io quando esco faccio come sergiot: posiziono i parabordi nei punti strategici (per es al giardinetto sottovento)
prima le cime sottovento, poi quella a poppa (che meno cime svolazzano a poppa quando si è soli meglio è, sia mai che distrattamente e con la fretta di correre al timone un capo cada in acqua), infine la cima sopravento a prua poi prendo il corpomorto e mi tonneggio fuori, l'ultima bracciata molto decisa poi lo butto lontano dalla barca, la barca prende un po' di abbrivio, almeno metà scafo è già fuori, io arrivo al timone e intanto la drappa è affondata, e sfilo cercando di non toccare la barca sottovento.
L'ingresso con vento al traverso è solo una questione di pratica e conoscenza della propria barca. L'importante è non allinearsi al posto barca, e poi entrare, ma arrivarci in obliquo con la prua, ovviamente, sopravento stando il più possibile vicino alla barca sopravento. Poi tutto viene da se.
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<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da andros
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Immagino la tua barca stia sulla sinistra ed il vento soffi da Dx a SX, sennò non ne comprendo il senso.
Se è come intendo direi che il metodo può avere un ulteriore variante: il doppino lo lasci un po' lasco in modo che quando la TUA barca inizia ad avanzare dal pozzetto lo laschi ancora un po' e lui si sfila dal corno della bitta del vicino, cadendo in acqua e restando penzoloni o al massimo 10 cm sott'acqua; a quel punto lo recuperi quanto basta per evitare casini e, una volta libero da impicci, lo riponi.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da verotitti
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da andros
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Immagino la tua barca stia sulla sinistra ed il vento soffi da Dx a SX, sennò non ne comprendo il senso.
Se è come intendo direi che il metodo può avere un ulteriore variante: il doppino lo lasci un po' lasco in modo che quando la TUA barca inizia ad avanzare dal pozzetto lo laschi ancora un po' e lui si sfila dal corno della bitta del vicino, cadendo in acqua e restando penzoloni o al massimo 10 cm sott'acqua; a quel punto lo recuperi quanto basta per evitare casini e, una volta libero da impicci, lo riponi.
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certo hai ragione ma dipende anche dalle dimensioni della barca ospite
da dove sono le bitte.
se la murata è alta (la mia è bassa) l'angolo potrebbe impedire lo scorrimento ed ecco il doppino che viene utile.
sbraccio un poco ma riesco ad uscire.
però vorrei sottolineare che è UN modo,nn IL MODO.
che uso normalmente.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da sergiot
esattamente cosi'.
Uguale identico!
che barca hai Arcadia?
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Arcadia
Anche a me disturba utilizzare le barche altrui per fare un ormeggio, così come non sopporto chi si attacca alle mie draglie quando ormeggia, accetto più di buon grado l'uso dei parabordi.
Io quando esco faccio come sergiot: posiziono i parabordi nei punti strategici (per es al giardinetto sottovento)
prima le cime sottovento, poi quella a poppa (che meno cime svolazzano a poppa quando si è soli meglio è, sia mai che distrattamente e con la fretta di correre al timone un capo cada in acqua), infine la cima sopravento a prua poi prendo il corpomorto e mi tonneggio fuori, l'ultima bracciata molto decisa poi lo butto lontano dalla barca, la barca prende un po' di abbrivio, almeno metà scafo è già fuori, io arrivo al timone e intanto la drappa è affondata, e sfilo cercando di non toccare la barca sottovento.
L'ingresso con vento al traverso è solo una questione di pratica e conoscenza della propria barca. L'importante è non allinearsi al posto barca, e poi entrare, ma arrivarci in obliquo con la prua, ovviamente, sopravento stando il più possibile vicino alla barca sopravento. Poi tutto viene da se.
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ho un 40 piedi con pozzetto centrale
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da fabiseb
Io ho una
secca all'ormeggio proprio davanti alla prua della mia barca, ho provato col sistema cime/elica ma sempre con Lorena a prua armata di mezzo marinaio, che una volta non è andata bene e ho toccato
( vabbè a mezzo nodo non fai danni, ma è sempre
seccante ) .
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sennò perchè la chiamano secca se non fosse seccante??
Quoto Corto.
Io uso questo sistema da alcuni anni e mi ha risolto più di una volta l'uscta dall'ormeggio.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da andros
1-doppino a prua sulla bitta della barca sopravento che deve arrivare in pozzetto (il tuo ovvio) e cazzi.
2-molli la trappa a prua.
3-torni in pozzetto molli sottovento e cazzi il doppino;la prua e la poppa si avvicinano
alla barca sopravvento.
4-marcia avanti molli a poppa e recuperi velocemente il doppino.
(poi c'è l'opzione elica di prua)
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tutto esatto, si vede l'indole del solitario
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
Perfetto il metodo di Corto, volevo postarlo ma mi hai preceduto, bravo
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perfetto un corno.
appena ho letto 'marcia avanti' non ho nemmeno proseguito nella lettura..
cazzo, non siete a bordo della vostra Audi. lo volete capire?
barca come arcadia e stesso metodo per uscire. per rientrare con vento al traverso meglio arrivare di poppa in retro (la virata di prua è più lenta perchè è la poppa che si deve spostare, in retro è come avere la trazione anteriore)
Per Ciccio Pettola
Mi scuso per la svista nell'aver scritto 'marcia avanti' invece di 'motore avanti' o 'avanti adagio' o qualsiasi cosa sia piu' marinaresco del volgare 'marcia avanti'
Magari avessi un'Audi caro amico mio, ho una vecchissima Uno a GPL.
Forse se avessi proseguito nella lettura senza schifarti troppo avresti potuto darmi qualche consiglio piu' intelligente per migliorare il mio metodo.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da Corto
Per Ciccio Pettola
Mi scuso per la svista nell'aver scritto 'marcia avanti' invece di 'motore avanti' o 'avanti adagio' o qualsiasi cosa sia piu' marinaresco del volgare 'marcia avanti'
Magari avessi un'Audi caro amico mio, ho una vecchissima Uno a GPL.
Forse se avessi proseguito nella lettura senza schifarti troppo avresti potuto darmi qualche consiglio piu' intelligente per migliorare il mio metodo.
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ho letto ho letto... leggo tutto
però preferisco sempre la ritenuta, perché cime in giro al livello dell'acqua con l'elica che gira non ne voglio mai
Comunque provero' anch'io la ritenuta. Prima o poi mi servira', magari in uno di quei momenti tosti dove benediro' di essermi iscritto a questo forum.
Ultimamemte ho sperimentato questa manovra avendo una sola cima di prua e sottovento alla bora
.
- Lasco quelle di poppa per uscire un po' dall'ormeggio
- Tolgo quella sopravento di poppa.
- Tiro su quella sottovento di poppa, la barca si mette con la prua
sopravento.
- Imposto l'auto pilota per andare dritto, cioe' che punti
sopravento.
-
Gasmotore avanti macchine avanti ( volevo scriverlo giuro) ma poi ho fatto copia ed incolla male
, vado a prua, mollo il corpo morto ed esco.
Ho cambiato di posto da poco tempo e non ho ancora sperimentato l'uscita di poppa con vento.