Citazione:Messaggio di kermit
Stavo vedendo che nei negozi di outdoor ci sono delle ottime cime in materiale esotico con calza per uso da scalata a prezzi interessanti ma soprattutto con caratteristiche migliori. Ad esempio in un negozio ad Osaka vendevano un matassa di 60 mt di cima del 10,1 mm con carico di rottura di 9000 kg (costo circa 20000 yen +- 160 euro), mentre il dyneema migliore con calza che vendo in vendita nei negozi di nautica europei al massimo arrivano a 5-6000 kg di carico di rottura e costano più del doppio.
Qualcuno ha mai approfondito l'argomento delle differenze tra le cime per uso marino e quelle per alpinismo e se quest'ultime vanno bene in barca?
Varrebbe la pena di approfondire.
In alpinismo esistono vari tipi di [u]corde[u] (qui le possiamo chiamare così

)per vari tipi di utilizzo.
- statiche ( utilizzate molto in speleologia)
- semistatiche
- dinamiche
La classica corda alla quale si assicura l'alpinista salendo e che serve ad ammortizzare la caduta, è di tipo elastico/dinamica. E' quella alla quale si sono riferiti tutti in questa discussione parlando di corde da alpinismo.
I cordini e fettucce che si utilizzano per attrezzare le soste o per rinviare la corda ai chiodi con opportuni moschettoni sono invece di tipo statico, o statico/dinamico. La loro funzione è di collegamento tra corda e un punto fisso (sosta o chiodo di rinvio)
In passato si usavano quale rinvii spezzoni di corde dinamiche (non esisteva altro), poi si è passati alle fettucce annodate, poi alle fettucce cucite, ultimamente ai cordini in kevlar - dyneema.
Il dyneema è inestensibile per natura e concezione di utilizzo, credo quindi che quello utilizzato in alpinismo abbia caratteristiche identiche a quello utilizzato in barca, che tra l'altro è fornito dallo stesso produttore.... Al tatto però potrebbero esserci differenze, la calza di una corda statica assolve in alpinismo ed in barca funzioni diverse: morbida al tatto per scotte, resistente alle abrasioni su roccia.
Concludendo, potrebbe essere che salti fuori la sorpresa ... vale la pena approfondire, secondo me.
Una considerazione è però immediata, non credo ci siano molte differenze nella lavorazione del prodotto tali da giustificare costi così distanti tra nautica e alpinismo. Oltretutto, il dyneema in alpinismo è un prodotto di nicchia.
Se riesco in questi giorni passo in un negozio di alpinismo e mi informo.