che bellissima ' lectio magistralis '. grazie, grazie.
confesso che non ho mai avuto filetti nè mostravento. leggo l'apparente con la randa. lasco la randa e poi la cazzo fino a quando porta. quando prendo velocità l'apparente si sposta e lasco-cazzo di nuovo. fiocco a seguire.
se il fiocco fileggia in alto porto il punto di scotta più verso prua e il contrario.
con vento che rinforza dò una 'manina' alla randa e porto il punto scotta del fiocco decisamente verso poppa ( vai avanti altri 5-6 nodi di vento. col vento che cala porto la randa al limite del fileggio ed il punto di scotta verso prua per chiudere la balumina in alto.
ho come l'impressione di non aver sfruttato il vento al meglio
grazie di nuovo, Mc Kewoy
Allora se era solo questo che Einstein intendeva, ok.
Meglio quindi dire che entrambi sono utili e interessanti, anche se va in stallo quello sopravento non ci siamo.
Comunque questa è dottrina accademica, bella, chiara,, corretta, esplicita, importante, ma comunque sempre accademia, che bisogna conoscere e da cui si deve iniziare, ma sulla quale non ci si deve fossilizzare.
Occhio sempre e solo la mia opppinione personale.
Fosse facile giocare a golf
, concentriamoci sulla vela
.
Una domanda per shabrumi, nei grafici, la linea della resistena e' quella in basso?
Una volta in stallo e' corretto lascare tutto come suggeriscono i tomi, oppure voi furboni fate qualcosa di diverso.
Restando sempre in tema di risalita al vento, creare portanza e' facile, la cosa difficile e' rendere minima la resistenza ed evitare la separazione del flusso.
Detto questo, se osserviamo i disegnini di shabrumi, si evidenzia che il canale da utilizzare (d'incidenza) e' quello che va dal miglior rapporto Portanza/resistenza (p/r) alla massima portanza, dove la potenza e' quasi massima ma anche la resistenza e' maggiore. In questo range i filetti di sottovento sono sempre distesi orizzontalmente mentre quelli sopra variano da una posizione di 45° verso l'alto ad una parallela al sottovento.
A questo mi riferivo sopra:
sottovento = condicio sine qua non
sopravvento = indicatori di potenza e resistenza
ciao
Citazione:ghibli4 ha scritto:
Fosse facile giocare a golf, concentriamoci sulla vela .
Una domanda per shabrumi, nei grafici, la linea della resistena e' quella in basso?
Una volta in stallo e' corretto lascare tutto come suggeriscono i tomi, oppure voi furboni fate qualcosa di diverso.
si, la linea che indica la resistenza è quella in basso.
Come vedi parte da un pò sopra lo zero ( questo perchè anche con incidenza zero una vela che fileggia crea una resistenza di attrito e una parziale e intermittente resistenza di forma generata dalle pieghe) per poi incrementarsi con l'aumentare dell'angolo di incidenza.
Per quanto riguarda il ripristino del flusso laminare sull'estradosso dopo uno stallo ( ricordo che sia per una vela che per un'ala di aeroplano lo stallo è generato da un angolo di incidenza troppo grande rispetto alla direzione del flusso ) purtroppo richiede veramente un tempo penosamente lungo!
Lascare un pò la vela per poi ricazzare aiuta e, con vento debole (molecole pigre) diventa una conditio sine qua non.
ciao.
interessante.....ma,
un coso cosi', non si potrebbe murare su un piccolo bompresso e magari chiudere con la calza?
si eliminerebbe il problema della turbolenza e dell'ammainata.
la vedo troppo facile?
La vedi 'mezza' facile!!
Giusto per il bompresso:
più è lungo il bompresso e più riduci la turbolenza generata
dal fiocco rollato.
Errato per la calza:
é una vela per andature al vento; necessita di una luff line per
togliere catenaria e di poter virare per cambiare mura. Ci vuole un furler.
Citazione:shabrumi ha scritto:
Errato per la calza:
é una vela per andature al vento; necessita di una luff line per
togliere catenaria e di poter virare per cambiare mura. Ci vuole un furler.
Perche' la calza e' incompatibile con la luff line? Al di la' che e' comunque un sacco in testa d'albero. Mi pare che al link citato, che a questo punto avete smontato
, la propongano.
X fabri...
Tutto si puo' fare, ma quel 'coso' e' nato per andature al vento, quindi quando devi virare che fai, ammaini ogni volta o fai come i galeoni di un tempo?
Comunque si disquisiva sulla vela postata da ghibli e poi ci siamo un po' persi sull'aerodinamica, ma penso non faccia male ogni tanto ritornare in argomento, come diceva qualcuno: repetita iuvant.
ciao
PS Scusatemi, ho abbandonato il messaggio a meta' per andare a mangiare (la pasta non puo' attendere) e nel frattempo shab.. mi ha preceduto.
grazie della spiegazione,
dato che ho venduto il gennaker del 39 che era esageratamente grande (per me)
sto valutando l'acquisto di un gennaker piu' piatto e piccolo che permetta anche la bolina (larga), o qualcosa del genere, ma con la calza.
ormai sul rollafiocco mi trovo bene con l'olimpico,ma di accendere il motore con poco vento non se ne parla.
E fai bene, credo tu sia sulla strada giusta.
ciao