I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Non alare mai più ? con rame, titanio e ... aria
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Cari ADV, sto leggendo con passione tutte le discussioni di questo utilissimo forum (sono partito dalle più recenti e oggi sono a pag 103 di 172) e gradirei qualche parere sul programma di manutenzione (straordinaria !!! Smile) che ho in mente.
La barca: è un Dufour 27 del 1976, in acqua al Castelluccio di Genova, acquistata in Francia 8 anni fa, ben tenuta e poco usata, in vetroresina, manutenzione ordinaria credo/spero attenta, o, almeno, affettuosa !
Premetto che me fare carena ogni anno è faticoso (trovare il cantiere, portare la barca con tempi obbligati, fare tutto di corsa, spaccarsi schiena e braccia con raschietti, rotorbitali, carta vetrata bagnata che cola, su scalette traballanti), malsano (polveri di avg e resina, solventi vari), prende un sacco di tempo, costa … e dopo un anno sei di nuovo col pensiero lì.
Allora mi sono detto che forse è il caso di fare le cose con un approccio diverso: voglio liberarmi dal rito annuale del “fare carena”, Se dovrò tirala su per necessità (scongiuri, come se piovesse!), ci sono ottimi cantieri a Genova.
Osservo che, nel mio specifico caso:
- solo i lavori seri all’albero (cambio sartie, strallo e paterazzo, sostituzione ferramenta in alto), carenaggio inteso come mantenimento di una opera viva/elica pulite per far andare la barca, verifica stato vetroresina per prevenzione/trattamento osmosi, cambio zinchi sacrificali e controllo prese a mare necessitano di alare la barca. Sostituzione cuffia Volvo al passascafo dell’asse motore, lavori all’impianto elettrico, idraulico, alimentazione motore ed ogni latra ordinaria manutenzione si fanno con barca in acqua.
- di questi lavori, quelli seri all’albero sono molto rari (ogni 10 anni?) mentre gli altri sono l’ordinaria manutenzione annuale/biennale, per la quale sono già più volte salito sull’albero, anche in testa, grazie ai preziosi consigli alpinistici del forum.
- per i lavori decennali all’albero, devo alare perché altrimenti non c’è modo realistico nel mio caso di metterlo a terra se non con una gru su ruote.
- la protezione della carena dalla crescita di organismi marini vari la si può oggi gestire, me ne sono convinto ma smentitemi, con un antivegeto coppercoat. Che forse inquina meno, e la cosa mi piace! Smile
- l’osmosi la prevengo in due modi: con la fortuna, se il cantiere Dufour nel ’76 la ha fatta con cura; oppure più realisticamente con una seria asciugatura di mesi su invaso a terra, seguita da trattamento moderatamente faticoso (e comunque una sola volta) con epoxi sul gealcoat pulito, se sano. Se non sano … non ci voglio neanche pensare! Ma due anni fa, all’ultimo carenaggio, lo sembrava tanto.
- le prese a mare, se le cambio con nuove in bronzo (o titanio Tongue !!!), il rischio che le correnti galvaniche me le mangino riguarderà mio figlio, o mio nipote.
- per la sostituzione degli zinchi, la inevitabile pulizia dell’elica dai denti di cane, e il mantenimento del coppercoat attivo, lo farò con barca in acqua; con 400€ ho acquistato un bombolino da 6 litri con gav, due erogatori seri revisionati. Una muta estiva ce l’ho; mi mancano i pesi per l’assetto neutro e la maniglia da vetraio con ventose per fare presa (magari non serve) che ai vari briki/leroy erano finite.
- con il bombolino posso poi gestire anche le cime, reti, fili da pesca (sgrat sgrat …) nell’ elica e sacchetti nelle prese a mare. Nonostante la incurabile paura delle meduse e terrore degli skualy Smiley39.
Concludo: tiro su la barca lunedì prossimo, la faccio asciugare, tolgo prese a mare, porto a gelcoat con raschietto a tirare/rotorbitale e massime protezioni di sicurezza, ordino coppercoat-prese a mare-sartie, aiuto il cantiere a tirare giù l’albero e ci lavoro su, misuro umidità carena dopo due-tre mesi, appena asciutta ciclo epoxi, poi coppercoat, metto prese nuove e zinchi, tiro su l’albero con sartie/rivetti inox con Duralac/cavi elettrici e antenna vhf nuovi vernicio con poliuretanica bicomponente specchio di poppa rigato, attivo coppercoat e varo a metà giugno per l’estate, se sono fortunato, altrimenti perdo la stagione. Magari pure meglio, che così esco in autunno che ci sono meno meduse !!!
Lo so che ci vanno un sacco di soldi (non meno mille di cantiere, mille di epoxi-coppercoat, altri mille tra sartiame, prese a mare, materiale di consumo e utensileria varia, più 500 di eventuali), ma credo che a conti fatti, considerato il valore del mio tempo e della mia fatica, lo farò e quando salirò in barca potrò interessarmi solo della regolazione delle vele, della crema solare e della temperatura del bianco per la focaccia con la sioula!
Ai ev e drim (che Martin Luther King mi perdoni !!): la prossima volta la tiro su tra cinque anni! O dieci !!!
Cosa c’è di sbagliato o migliorabile nel mio ragionamento? Graditi commenti, consigli e considerazioni varie, per piacere delicatamente che sono una creature timida e mansueta .
Mille grazie e buon vento a chi ha avuto la pazienza di leggere e di dedicarmi un po’ del suo tempo per rispondere!Big Grin
Citazione:Messaggio di FabriZena
Cari ADV, sto leggendo con passione tutte le discussioni di questo utilissimo forum (sono partito dalle più recenti e oggi sono a pag 103 di 172) Big Grin

103 di 172 ma quanto tempo hai a disposizione?

Invidia Invidia Invidia
Citazione:Messaggio di FabriZena

Osservo che, nel mio specifico caso:
- solo i lavori seri all’albero (cambio sartie, strallo e paterazzo, sostituzione ferramenta in alto), carenaggio inteso come mantenimento di una opera viva/elica pulite per far andare la barca, verifica stato vetroresina per prevenzione/trattamento osmosi, cambio zinchi sacrificali e controllo prese a mare necessitano di alare la barca. Big Grin

Non tutti questi lavori necessitano di alaggio, l'albero può essere messo in sicurezza per cambiare il sartiame, senza procedere al disarmo totale e alla sua posa su cavalletti
Fondamentalmente nel tuo discorso non c'è nulla di sbagliato

L'importante è fare lavori di qualità, sono anni che lo sostengo

Il fai da te mi sta benissimo, ma bisogna saper fare le cose, molte persone non le sanno fare e a conti fatti, spendono più col fai da te che affidandosi ad un cantiere, senza contare il discorso sicurezza.
io ho cambiato le sartie e strallo con la barca in acqua. E' venuta una gru piccola che ha sollevato l'albero, è stato fatto il lavoro a terra e rimesso in opera. Direi che è preferibile se questo lavoro lo fai in acqua che sull'invaso.

Circa le prese a mare, sulla mia che è del 1973 ci sono le Blake, di bronzo, ed hanno la caratteristica che le puoi smontare dall'interno; facile a dirsi ma non semplice a farsi, comunque è sempre un'opzione.

Coppercoat, ci sto pensando anch'io.

Buon lavoro e buon vento

Paolo.
Secondo me sei stato stracorto nella stima del budget necessario oppure hai una barca molto piccola.

1000 euro di sartiame te li scordi sto rifacendo il mio e anche se scegliessi l'opzione spiroidale una volta ivato di va a 3000 Euro solo di materiali.
Gli altri numeri non li ho guardati ma coppercoat costicchia e ti serviranno dischi e quant'altro.

Stai dal lato del sicuro con le stime

Scud
>SI si straquoto. Con tutto quel lavoro ne aggiungerei altri 2000Disapprovazione

Citazione:scud ha scritto:
Secondo me sei stato stracorto nella stima del budget necessario oppure hai una barca molto piccola.Disapprovazione

1000 euro di sartiame te li scordi sto rifacendo il mio e anche se scegliessi l'opzione spiroidale una volta ivato di va a 3000 Euro solo di materiali.
Gli altri numeri non li ho guardati ma coppercoat costicchia e ti serviranno dischi e quant'altro.

Stai dal lato del sicuro con le stime

Scud
Fare carena tutti gli anni è una scocciatura, ma domando: tutti questi lavori preventivi per evitare di fare carena, non sono più costosi?
Citazione:scud ha scritto:
Secondo me sei stato stracorto nella stima del budget necessario oppure hai una barca molto piccola.

1000 euro di sartiame te li scordi sto rifacendo il mio e anche se scegliessi l'opzione spiroidale una volta ivato di va a 3000 Euro solo di materiali.
Gli altri numeri non li ho guardati ma coppercoat costicchia e ti serviranno dischi e quant'altro.

Stai dal lato del sicuro con le stime

Scud
la barca di cui descrive Fabrizena e' un 27 piedi non e' grande mi sembra contenuto nella spesa , quello che non ho capito se e'il materiale o comprende la manodopera.
Per la carena mi sono mosso cosí: coppercoat, bombolino e via andare. Gli zinchi me li cambio in acqua, le eliche le tolgo e le pulisco per bene e poi le rimonto stando in marina. In un paio di stagioni mi sono ripagato il trattamento.
Ma il rame l'hanno tolto dalle AV....[?][?]
Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Fondamentalmente nel tuo discorso non c'è nulla di sbagliato

L'importante è fare lavori di qualità, sono anni che lo sostengo

Il fai da te mi sta benissimo, ma bisogna saper fare le cose, molte persone non le sanno fare e a conti fatti, spendono più col fai da te che affidandosi ad un cantiere, senza contare il discorso sicurezza.
a parte il fatto che l'albero si toglie con al barca in acqua, e che non si sale sull'albero con la barca in secca, per il resto quoto tutto.
Io aggiungerei che, a meno di osmosi già in atto e relativi trattamenti curativi, dato che la coppercoat è comunque a base epossidica isolante, e che va data preferibilmente sul gelcoat a nudo, se si opta per questa AV, magari con una mano in più, non dovrebbe dunque servire il trattamento epossidico preventivo, con un bel risparmio di tempo e denaro.

Io così ho fatto sulla mia, e sono già tre anni che non pasticcio con le AV (questa è la quarta stagione, ma devo ancora verificare).

Ciao
Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Citazione:Messaggio di FabriZena

Osservo che, nel mio specifico caso:
- solo i lavori seri all’albero (cambio sartie, strallo e paterazzo, sostituzione ferramenta in alto), carenaggio inteso come mantenimento di una opera viva/elica pulite per far andare la barca, verifica stato vetroresina per prevenzione/trattamento osmosi, cambio zinchi sacrificali e controllo prese a mare necessitano di alare la barca. Big Grin

Non tutti questi lavori necessitano di alaggio, l'albero può essere messo in sicurezza per cambiare il sartiame, senza procedere al disarmo totale e alla sua posa su cavalletti

Di nuovo con il Circo Togni?
Big Grin
Citazione:sailor13 ha scritto:
Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Fondamentalmente nel tuo discorso non c'è nulla di sbagliato

L'importante è fare lavori di qualità, sono anni che lo sostengo

Il fai da te mi sta benissimo, ma bisogna saper fare le cose, molte persone non le sanno fare e a conti fatti, spendono più col fai da te che affidandosi ad un cantiere, senza contare il discorso sicurezza.
a parte il fatto che l'albero si toglie con al barca in acqua, e che non si sale sull'albero con la barca in secca, per il resto quoto tutto.

Perfetto: diversamente si torna agli acrobati del Circo Togni.
Big Grin
Citazione:albert ha scritto:
Io aggiungerei che, a meno di osmosi già in atto e relativi trattamenti curativi, dato che la coppercoat è comunque a base epossidica isolante, e che va data preferibilmente sul gelcoat a nudo, se si opta per questa AV, magari con una mano in più, non dovrebbe dunque servire il trattamento epossidico preventivo, con un bel risparmio di tempo e denaro.

Io così ho fatto sulla mia, e sono già tre anni che non pasticcio con le AV (questa è la quarta stagione, ma devo ancora verificare).

Ciao

Ciao, sei soddisfatto della coppercoat?
Volevo anch'io, ma un paio d'anni fa sia Loriano che Pietro avevano espresso dei dubbi sulla durata.
Il Dottore, quello del Comet 13, due anni fa l'ha fatta e non mi pareva molto soddisfatto, anche perché non gli hanno dato la promessa garanzia decennale.
Verso marzo, se non ti secca, vengo su un salto da te e me ne parli.
Gtazie e saluti (anche al Lagotto :coolSmile.
Citazione:paor ha scritto:
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Circa le prese a mare, sulla mia che è del 1973 ci sono le Blake, di bronzo, ed hanno la caratteristica che le puoi smontare dall'interno; facile a dirsi ma non semplice a farsi, comunque è sempre un'opzione.

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Paolo.
Nel senso che le puoi smontare con la barca in acqua?
Credo che tutte le saracinesche si smontino dall'interno della barca e, con un tappo a portata di mano e mossa rapida, anche con la barca in acqua. Tuttavia non capisco cosa fai di una Blake smontata + tappo. Non riesci neppure a lappare la sede e rimettere il grasso che è l'unica cosa di cui potrebbero aver bisogno!

A parte questo: le Blake sono le migliori ma questa è la mia opinabile opinione...

Daniele
Proposizione A
La barca: è un Dufour 27 del 1976, in acqua al Castelluccio di Genova, acquistata in Francia 8 anni fa, ben tenuta e poco usata, in vetroresina, manutenzione ordinaria credo/spero attenta, o, almeno, affettuosa

Proposizione B
Concludo: tiro su la barca lunedì prossimo, la faccio asciugare, tolgo prese a mare, porto a gelcoat con raschietto a tirare/rotorbitale e massime protezioni di sicurezza, ordino coppercoat-prese a mare-sartie, aiuto il cantiere a tirare giù l’albero e ci lavoro su, misuro umidità carena dopo due-tre mesi, appena asciutta ciclo epoxi, poi coppercoat, metto prese nuove e zinchi, tiro su l’albero con sartie/rivetti inox con Duralac/cavi elettrici e antenna vhf nuovi vernicio con poliuretanica bicomponente specchio di poppa rigato, attivo coppercoat e varo a metà giugno per l’estate,


La proposizione A non concorda con la proposizione B.
In particolare dall'elenco (B) lavori sembra che tu abbia acquistato poco più che un relitto e lo debba ricostruire.
Mentre sembra (A) che tutto sommato la barca non sia in cattive condizioni.
Per esempio:
cambiare le prese a mare, perché?
cambiare le manovre fisse, perché?
rotoorbitale = arrivare facilmente alla VTR, perché? (solo con il raschietto è più facile rispettare la VTR, ed arrivarci vuol dire ripartire col ciclo gel coat, non prorpio una passeggiata).

Se ti fai prendere la mano, altro che tremila, metti in conto più di cinquemila, facilmente anche otto/dieci.
Basta distrarsi un attimo ed è fatta.
Per il resto mi pare che una normale manutenzione ordinaria (annuale?) sia ciò che necessita, e così l'hai descritta.
Non mi sembrano lavori da fuori di testa, più o meno sono quelli che facciamo tutti.
Le barche, tutte le barche, richiedono un minimo di attenzione e cura, e più tu ti curerai di loro più loro si cureranno di te.
Citazione:danielef ha scritto:
Citazione:paor ha scritto:
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Circa le prese a mare, sulla mia che è del 1973 ci sono le Blake, di bronzo, ed hanno la caratteristica che le puoi smontare dall'interno; facile a dirsi ma non semplice a farsi, comunque è sempre un'opzione.

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Paolo.
Nel senso che le puoi smontare con la barca in acqua?
Credo che tutte le saracinesche si smontino dall'interno della barca e, con un tappo a portata di mano e mossa rapida, anche con la barca in acqua. Tuttavia non capisco cosa fai di una Blake smontata + tappo. Non riesci neppure a lappare la sede e rimettere il grasso che è l'unica cosa di cui potrebbero aver bisogno!

A parte questo: le Blake sono le migliori ma questa è la mia opinabile opinione...

Daniele

Le saracinesche e/o le valvole, sono cose diverse dalle prese a mare.
E le prese a mare (i passascafi) nemmeno il mago di Oz riesce a cambirale con la barca in acqua.
[:100]
Grazie a tutti per l'interesse dimostrato.
Rispondo alle perplessità.
- per quanto ne so, il rame che è presente nella coppercoat è fissato nell'epoxy e non disperdibile in mare come nelle vecchie e oggi vietate avg più o meno solubili. Un po' si deve sciogliere e inquina per forza, ma direi meno di quelle nuvole azzurre che liberiamo anche con una leggera passata di spugnetta in acqua oggi. Aggiungo una domanda sul coppercoat: è una epoxy solubile in acqua e non mi è chiaro se costituisce una protezione antiosmosi efficace o troppo permeabile all'acqua. Già che avrò il gel coat bello pronto, magari due sole mani di un'epoxy antiosmosi preventiva è comunque il caso di darle, prime del CC ?
- l'albero lo faccio tirare giù dal cantiere per sicurezza, perchè me lo guardo con calma sui cavalletti e ci lavoro tranquillo, perchè cambiare draglie e soprattutto strallo con avvolgifiocco con l'albero su non me la sento, perchè comunque io la tengo all'ormeggio su un pontile galleggiante inaccessibile da una gru.
- costi: a parte una mano per smontare le prese a mare e per l'albero, vorrei fare da solo, con la stimolante supervisione del forum che disturberò ancora! La mia barchetta è 27 piedi, al galleggiamento 7 mt, albero 10 mt. Spero di stare nel mio preventivo, ma se sforo di 1000 euro, vorrà dire che anzichè nel 2016, la alerò nel 2017 (Maya permettendo !!).
- nota sulla sicurezza: mio padre è morto cadendo da una scala con i piedi neanche a due metri da terra. Sull'albero ci salgo con imbragatura completa da roccia, due drizze da 18 fissate a ferro a base d'albero e due prusic dall'imbragatura a ciascuna drizza. Poi per il bombolino farò un corso ARA openwater perchè ieri mi sono immerso per la prima volta per provare e per pulire l'elica in attesa del trasferimento al cantiere di sabato-domenica. Mi sentivo uno di quei cavalieri delle giostre medioevali con l'armatura! Non ho ancora i pesi e con la muta stavo a galla con le gambucce che sbattevano nell'aria ... Anche per fare il bagno, ci vuole qualcuno che lo sa fare che me lo spieghi bene!
Grazie mille a tutti e BV! Smile
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