Madinina, la realtà è più complessa delle semplificazioni della tue tabella, che ti ripeto, cosi come la proponi è inutilizzabile.
Io sostengo, e continuo a sostenere, che il carico del vento su un monoscafo ancorato e fermo è alcune volte inferiore ai dati che hai fornito. Dico anche che dalla stima che fornisco, riferita a un vento misurato ad altezza scafo, stima abbastanza pacifica e accettata da tutti con modesti e dichiarati margini di incertezza, possiamo poi partire per cercare di immaginare le forze cicliche, con i loro picchi che si scatenano su una barca che pur restando ancorata si muove ('scodinzola' o 'bolina').
Se tu stesso hai la pazienza di leggere attentamente quanto suggerisci agli altri di leggere, vedrai che l' ottimo
http://alain.fraysse.free.fr/sail/rode/a...anchor.htm mi da perfettamente ragione.
Ti traduco: '... se compariamo (i valori delle tabelle dell' ABYC, che tu hai riportato) con i dati sperimentali pubblicati in varie riviste di vela, quei valori teorici appaiono largamente sovrastimati - di circa tre volte le forze misurate su moderni monoscafi con vento di prua' Il buon Alain te lo ha scritto pure in rosso.
E più sotto trovi scritto, questa volta in grassetto: 'Vediamo che i dati dell' ABYC (vanno bene per) un catamarano che sta ruotato, rispetto alla direzione del vento, di 30°...'
Quindi i tuoi dati triplicano circa le forze in gioco.
Che poi dalle forze in gioco dobbiamo partire per i margini di sicurezza, per gli aumenti dovuti alle accelerazioni (il cui smorzamento diventa uno degli strumenti prioritari per chi vuole realizzare un buon ancoraggio), per i fattori di correzione dovuti alle particolarità di ciascun barca ecc ecc, è vero; ma il punto di partenza deve essere chiaro e veritiero.
Io credo che oggi, con la saturazione dei porti in stagione, l' affollamento delle rade e le condizioni meteo diventate più ostili, è diventato drammatico il problema della assoluta carenza nella maggior parte dei diportisti del know-how riguardo alla tecnica ed alle problematiche dell' ancoraggio. E' drammatico per chi non riesce ad ancorarsi (ma sono fatti suoi), e per le barche sottovento (e sono fatti anche nostri).
Questo know-how non sarebbe complicatissimo, ma è comunque complesso, e mal sintetizzabile da formulette e tabelline; se poi queste triplicano i dati di realtà, non facciamo informazione ma terrorismo psicologico, e non rendiamo un servizio utile ai frequentatori meno avveduti del forum.
Ti prego di considerare quanto dico nel suo complesso (nel senso di insieme e nel senso di complessità), integrato da quanto ho scritto sopra e che non sto a ripetere, in un ottica costruttiva, e senza perdere il sano entusiasmo che ti caratterizza.
Saluti.