Citazione:....quando lo avvolgi arrotoli intorno ad un cilindro la vela ...
...dato che ho rotto gli indugi
...
La funzione del foam luff è appunto quella di modificare la sagoma su cui si avvolge la vela, da cilindrica, ad un solido di rotazione a sezione pressochè parabolica, facendo sì che alle circonferenze del malloppo alle diverse altezze corrispondano le stesse frazioni di catena (traduzione da 'girth') orizzontale della vela.
Se il lavoro è fatto e pensato bene, il grasso della vela non varia durante l'avvolgimento e, se pensato ancora meglio, si riesce anche a farlo diminuire.
E' ovvio che il 'malloppo' che si forma sul bordo d'attacco non fa bene all'aerodinamica, ma il tutto funziona sicuramente meglio che senza, con la vela che assume la forma di un sacco.
Il motivo per cui a molti velai non sta simpatico il foam luff è che se fatto bene, cioè con il foam a cellula chiusa (dunque non assorbe acqua ed è duro a schiacciarsi) adesivo di spessore max 5 mm., rivestito con altro tessuto adesivo, sagomato in diverse sezioni in modo che avvolgendosi possa curvarsi senza rompersi, costa un botto e tiene impiegato il pavimento della veleria con la vela aperta per un bel po': difficile dunque giustificarne il costo al crocerista che cerca soprattutto l'economia di gestione della sua barca.
L'albert pensiero (come avete già notato sarà probabilmente diverso da quello di molti suoi colleghi, anche autorevoli) è il seguente:
Sulle vele base in dacron il foam luff può essere evitato progettando la vela (e sacrificandone un po' le prestazioni con vento leggero) con un po' più di catenaria e con le catene verticali quasi rettilinee, in modo da avere la vela a sviluppo quasi conico (le catene sono dunque in questo caso le generatrici del cono). In questo modo, cazzando il paterazzo, la diminuzione della catenaria dello strallo annullerà il giro di ghinda già scarso, e le catene piane non avranno poi difficoltà ad avvolgersi sul cilindro che si forma.
Sulle vele in laminato il foam luff (fatto come si deve) consente di avere una vela progettata con il suo grasso ed il suo corretto giro di ghinda e poi di essere avvolta mantenendo una forma decorosa e soprattutto senza fare pieghe che su un laminato portano velocemente a far danni.
Apro una parentesi e confesso che anch'io, come il velaio dell'amico di ale07, quando vedo dei foam luff economici fatti con le cinghie di tapparella graffettate, o con delle 'gomene' intrecciate che fanno un malloppo dietro lo strallo e succhiano acqua come spugne e marciscono, consiglio di rimuoverli....
Altra piccola parentesi sugli 'avvolgifiocco di nuova generazione': rispetto a quelli di vecchia generazione la differenza o barbatrucco, è che l'attacco della mura è libero di ruotare per circa 300 gradi all'inizio dell'avvolgimento, in modo che la vela si avvolga iniziando dalla ghinda: ciò è utile per il primo ed il secondo giro, perchè viene assorbito inizialmente il grasso di ghinda, poi, però per avvolgimenti più importanti la situazione si pareggia con quella degli avvolgifiocco a mura fissa.
Spero di aver dato un piccolo contributo alla chiarezza della questione foam-luff.
Ciao