Citazione:marbr ha scritto:
facciamo a capirci e non inventare parole non scritte per favore
io non ho MAI detto a Lasco di starsene a casa, AL CONTRARIO suggerivo tante miglia felici.
Kawua, prima del confronto con altri ci son altre priorità.
e per chi lo chiedeva, si quando ho partecipato alla mia prima regata sapevo fare quello che mi veniva chiesto a bordo in quell'occasione. ad esempio non si impara a virare durante la regata, lo si fa prima.
e badate bene che non sto condannando una scampata straorza, vedrà lasco quante gliene riserva il futuro a lui come a noi, di per sè una banalità di cui ho perso il conto, quanto il concetto secondo me errato che si regata (con la scusa che son di circolo e quindi non importanti) per imparare ad andare a vela, quando invece sarebbe meglio prima imparare, poi regatare.
Infatti l'amico Lasco chiedeva consiglio dato che certe condizioni di vento a tutta tela, le prendi solo in regata, probabilmente se fosse uscito per farsi il giretto domenicale, avrebbe preso una mano di terzaroli e il problema non l'avrebbe mai conosciuto ....penso !!
Comunque si è comportato bene e la prossima volta saprà meglio come comportarsi .....!!!
Citazione:magicvela ha scritto:
Ma in questo caso non parli di laschi larghi ma più propriamente di traversi o di laschi molto stretti?
Il confine fra un'andatura e l'altra non te lo so formalizzare.
>dal momento che sotto raffica non si molla mai lo spi
Questa non l'ho capita; io, se non mollo lo spi sotto raffica (non parlo di raffica di dieci nodi), parto in straorza dritto come un treno.
>il cv avanzato
... è una semplificazione troppo 'scolastica'
Bisogna vedere se le forze danno un momento 'orziero' o 'poggiero' e ciò non dipende solo dal fatto che il cv sia più o meno avanzato.
A barca più sbandata la forza va sottovento e fa orzare, lo spi se è strallato dà una forza che fa orzare... io non sono in grado di farti una trattazione teorica, se hai voglia di approfondire prendi il libro di Cheret 'Le Vele' che consigliavano nella discussione nella sezione tecnica e ci trovi di tutto: in pratica sia di bolina con il genoa o il fiocco, sia al lasco con lo spi, accade che se no laschi la scotta della vela di prua straorzi.
nedo, bianco o nero, va be'...
io uso tantissimo il grigio uscendo con amici a far correre la barca (mia o altrui) con le vele che servono spi compreso, stando in falchetta, cercando quello spunto di velocità in +, andandosi a prendere la raffichetta appiccicati agli scogli, prendendo o mollando quel centimetro di scotta tutte le volte che serve, non ascoltando la moglie di turno che vorrebbe cambiare mura per prendere il sole se il sole è dalla parte sbagliata rispetto al vento, cercando velocità e angoli, senza dover girare attorno ad una boa ma girando attorno al Tino (l'isola), filando di bolina larga e 12 nodi di reale facendo fare le virate (timone a ruota) al piccolo che aveva 4 anni e 1/2 (ed è già + bravo di me
), traversando le bocche di bonifacio con un bel ponentino di 18 nodi e la barca che vola sopra gli 8 con randa e fiocco e la morosa di mio nipote al timone per la prima volta nella vita con un sorriso che ti riempe il cuore...
che bello il grigio
che bella la vela
lontana dagli stereotipi di crociera e regata ma vissuta pienamente, con passione, umiltà e la certezza che anche la prossima volta, che siamo 2 miglia o 200, ti insegneranno qualcosa
lasco perdona l'OT!
Citazione:marbr ha scritto:
nedo, bianco o nero, va be'...
io uso tantissimo il grigio uscendo con amici a far correre la barca (mia o altrui) con le vele che servono spi compreso, stando in falchetta, cercando quello spunto di velocità in +, andandosi a prendere la raffichetta appiccicati agli scogli, prendendo o mollando quel centimetro di scotta tutte le volte che serve, non ascoltando la moglie di turno che vorrebbe cambiare mura per prendere il sole se il sole è dalla parte sbagliata rispetto al vento, cercando velocità e angoli, senza dover girare attorno ad una boa ma girando attorno al Tino (l'isola), filando di bolina larga e 12 nodi di reale facendo fare le virate (timone a ruota) al piccolo che aveva 4 anni e 1/2 (ed è già + bravo di me), traversando le bocche di bonifacio con un bel ponentino di 18 nodi e la barca che vola sopra gli 8 con randa e fiocco e la morosa di mio nipote al timone per la prima volta nella vita con un sorriso che ti riempe il cuore...
che bello il grigio
che bella la vela
lontana dagli stereotipi di crociera e regata ma vissuta pienamente, con passione, umiltà e la certezza che anche la prossima volta, che siamo 2 miglia o 200, ti insegneranno qualcosa
lasco perdona l'OT!
e aggiungo, la vela è bella perchè è un'opppppinione
Citazione:Lasco ha scritto:
Mitici...mi piacciono questi post costruttivi...eravamo a La Spezia....
In che zona del golfo? Non è che l'aumento di vento c'è stato quando hai orzato ed il calo quando hai poggiato?
Comunque domenica è stata una giornata strana: Prima NNE, poi SE ed infine O secco e si è anche un po' ingrossato il mare. Non ci con stati più di 10-12Kn. Apposta ti ho chiesto in che zona, perchè nel canale di Portovenere c'è quasi sempre una bella aria, idem tra il Tino e la Palmaria.
Per caso hai visto in giro un Malingri 35 con gennaker rosso??
Sabato c'era più aria...
Citazione:Gof ha scritto:
Citazione:magicvela ha scritto:
Ma in questo caso non parli di laschi larghi ma più propriamente di traversi o di laschi molto stretti?
Il confine fra un'andatura e l'altra non te lo so formalizzare.
>dal momento che sotto raffica non si molla mai lo spi
Questa non l'ho capita; io, se non mollo lo spi sotto raffica (non parlo di raffica di dieci nodi), parto in straorza dritto come un treno.
>il cv avanzato
... è una semplificazione troppo 'scolastica'
Bisogna vedere se le forze danno un momento 'orziero' o 'poggiero' e ciò non dipende solo dal fatto che il cv sia più o meno avanzato.
A barca più sbandata la forza va sottovento e fa orzare, lo spi se è strallato dà una forza che fa orzare... io non sono in grado di farti una trattazione teorica, se hai voglia di approfondire prendi il libro di Cheret 'Le Vele' che consigliavano nella discussione nella sezione tecnica e ci trovi di tutto: in pratica sia di bolina con il genoa o il fiocco, sia al lasco con lo spi, accade che se no laschi la scotta della vela di prua straorzi.
Il confine sta nel fatto che in un'andatura molto larga, il momento sbandante non é così pronunciato, e il cv molto avanzato, sopratutto con lo spi, ti da un grosso momento alla poggia evitando la straorza, ecco perché non laschi, discorso molto diverso in andatura stretta, più stretta é peggio é perché come dici tu, il momento sbandante con l'ausilio detta 'pancia' dello scafo ti da un momento orziero (augli IOR questo effetto é molto pronunciato per la grande differenza di sezione laterale), questo viene amplificato dalla parte in sovrapposizione della vela di prua con la randa e quindi il cv risultante é molto più a poppa. Ovviamente laschi perché devi limitare lo sbandamento ma rimane il fatto che prima operi sulla randa che ti fa diminuire lo sbancamento e poggi al timone, quando laschi a prua vuol dire che sei già partito in straorza. Ma in questo ultimo caso si deve considerare che i laschi stretti sovra invelati,sono più complicati da tenere in raffica...ci vuole un pò di manico sopratutto con vento forte.
Aggiungo solo che anche l'onda ha effetti importanti,
soprattutto se il vento rinfresca e l'onda si fa formata,
saper anticipare e assecondare raffica e onda diventa necessario,
se si trova il ritmo giusto ci si diverte parecchio...
Citazione:marbr ha scritto:
nedo, bianco o nero, va be'...
io uso tantissimo il grigio uscendo con amici a far correre la barca (mia o altrui) con le vele che servono spi compreso, stando in falchetta, cercando quello spunto di velocità in +, andandosi a prendere la raffichetta appiccicati agli scogli, prendendo o mollando quel centimetro di scotta tutte le volte che serve, non ascoltando la moglie di turno che vorrebbe cambiare mura per prendere il sole se il sole è dalla parte sbagliata rispetto al vento, cercando velocità e angoli, senza dover girare attorno ad una boa ma girando attorno al Tino (l'isola), filando di bolina larga e 12 nodi di reale facendo fare le virate (timone a ruota) al piccolo che aveva 4 anni e 1/2 (ed è già + bravo di me), traversando le bocche di bonifacio con un bel ponentino di 18 nodi e la barca che vola sopra gli 8 con randa e fiocco e la morosa di mio nipote al timone per la prima volta nella vita con un sorriso che ti riempe il cuore...
che bello il grigio
che bella la vela
lontana dagli stereotipi di crociera e regata ma vissuta pienamente, con passione, umiltà e la certezza che anche la prossima volta, che siamo 2 miglia o 200, ti insegneranno qualcosa
lasco perdona l'OT!
Anche a me piace molto il tuo modo di vedere il 'grigio'
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