Citazione:albert ha scritto:
Se anche la geometria, come la vela, non fosse un' opppppinione, azzarderei che il baricentro del triangolo si trovi nell'intersezione delle mediane, come già suggerito da Einstein.
Ciao
Non discuto, ci mancherebbe. In effetti cercando vi sono entrambe le posizioni sia come bisettrici che come mediane:
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Riprovo a fare i disegni con le mediane...
Ecco, cambiano un poco gli scenari:
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Ma, riguardavo i disegni e la posizione del centro velico...qualcosa non mi torna nella versione 'intersezione mediane', sembra un pò troppo alto, non sò...
Il mio ragionamento: se mi immagino di dividere la vela esattamente in 2 in orizzontale, mi troverei il grosso della superficie nella parte bassa e il resto in quella alta da cui una forza del vento (spinta) maggiore nella parte bassa rispetto alla alta. Se poi immagino di sommare le due forze è ovvio che la maggior importanza di quella bassa porterebbe ad una forza risultante più grande ma più spostata verso il basso...dai disegni sembra che sia esattamente in mezzo, ma la cosa ad occhio mi suona stonare.
Stò dicendo na pazzata ??
Marco l' ultimo sopra è il centro velico statico, che, come sottolineato anche da Albert, corrisponde con discreta approssimazione a quello dinamico, la cui ubicazione, invece, risulterebbe alquanto difficile e mutevole.
ciao
Citazione:Madinina II ha scritto:
Ma, riguardavo i disegni e la posizione del centro velico...qualcosa non mi torna nella versione 'intersezione mediane', sembra un pò troppo alto, non sò...
Il mio ragionamento: se mi immagino di dividere la vela esattamente in 2 in orizzontale, mi troverei il grosso della superficie nella parte bassa e il resto in quella alta da cui una forza del vento (spinta) maggiore nella parte bassa rispetto alla alta. Se poi immagino di sommare le due forze è ovvio che la maggior importanza di quella bassa porterebbe ad una forza risultante più grande ma più spostata verso il basso...dai disegni sembra che sia esattamente in mezzo, ma la cosa ad occhio mi suona stonare.
Stò dicendo na pazzata ??
Mesaddesì
...è geometria elementare....
Il baricentro sta all'intersezione delle mediane, e dunque sta a circa 1/3 dell'altezza della vela.....se tracci una linea qualsiasi che passa per il baricentro (compresa dunque l'orizzontale), ottieni sempre due figure di area equivalente (dimostrazione: se appendi il triangolo con uno spillo nel baricentro, comunque lo giri è in equilibrio indifferente, dunque ciò che sta a sinistra della linea verticale 'pesa' quanto ciò che sta a destra).
P.S. visto che sei così ferrato
in geom. l'area del quadrilatero sotto si calcola dividendolo in due triangoli.
Abbassare il baricentro velico (1) aiuta certamente a ridurre lo sbandamento, ma non sempre è questo il male peggiore.
Andrebbe infatti considerato che vele come Trinchetta, Tormentina, Randa terzarolata e Randa di cappa vengono normalmente utilizzate in condizioni difficili, non solo con vento forte ma anche con mare molto mosso e onde piuttosto alte.
Di conseguenza le vele di prua da utilizzare per risalire il vento (quando è possibile
), dovrebbero avere una bugna di scotta alta (tipo Yankee), per evitare di raccogliere i frangenti che spazzolano la coperta producendo un’azione frenante.
Altra esigenza potrebbe essere quella di dover alzare il punto di mura, per evitare che la vela venga parzialmente coperta quando la barca si trova nel cavo dall’onda (specie con onde corte e di breve periodo), perdendo quindi forza propulsiva indispensabile per superare i marosi ed evitare che la barca sbatta e rallenti (o si fermi) di continuo.
Queste due esigenze contribuiscono, però, ad innalzare il baricentro velico
Come al solito, nella vela va sempre trovata la giusta soluzione di compromesso
********************************
(1) Per i triangoli è dato dal punto di incontro delle mediane. Per un insieme di figure geometriche (es. due triangoli che corrispondono a randa e fiocco), si determina graficamente con il teorema di Varignon (ovvero sostituendo ad un insieme di forza la loro risultante, sia in ascissa che in ordinata).
http://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_di_Varignon
all'aumentare del vento la conduzione della barca migliora enormemente abbassando ed arretrando il CV. Ovvio che non bisogna esagerare, un minimo di portanza la vela di prua la deve dare per scavalcare con agilità le onde. Giusto anche avere una vela tagliata con punto di scotta alto, ma la mura più sta bassa meglio è. Si alza per esigenze di bordo (gommone, vela ingarrocciata e menate varie) non certamente per migliorare la portanza fra le onde (vento reale/vento apparente).
La vela sono infinite opinioni....
Grazie a tutti dei contributi...penso che per il momento non farò nulla, attendo l'occasione opportuna per provare la trinchetta in dotazione poi si vedrà.
se può interessare, qualche settimana fa mi è capitato di imbattermi su questa barca qua sotto armatta con trinchetta se non erro
buon vento
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Problemino di carattere pratico:
un solo passascotte sul carrello, quale soluzione
1) passare sia la scotta del genoa (a riposo) che quella della trinca insieme? (non mi convince)
2) passare solo quella della trinca e quella del genoa fissarla da qualche parte?
o?...
Citazione:ale07 ha scritto:
se può interessare, qualche settimana fa mi è capitato di imbattermi su questa barca qua sotto armatta con trinchetta se non erro
buon vento
Ma tu dove andavi con quel ventone che ti sei messo a fare foto
Citazione:Sailor ha scritto:
Problemino di carattere pratico:
un solo passascotte sul carrello, quale soluzione
1) passare sia la scotta del genoa (a riposo) che quella della trinca insieme? (non mi convince)
2) passare solo quella della trinca e quella del genoa fissarla da qualche parte?
o?...
Userei le medesime scotte del fiocco sulla trinca, serri bene il genoa con stroppo.
Io farei così.
Citazione:ale07 ha scritto:
se può interessare, qualche settimana fa mi è capitato di imbattermi su questa barca qua sotto armatta con trinchetta se non erro
buon vento
Grazie del contributo. Ad occhio le proporzioni ci sono rispetto alla mia (e guardo dimensione randa 2 mani e trinca + punto di attacco strallo su albero)....beh, ha il suo bel lavoro il tizio, ma la barca (Bavaria 350 ?) mi sembra messa bene considerato il ventone.
Citazione:Madinina II ha scritto:
Citazione:Sailor ha scritto:
Problemino di carattere pratico:
un solo passascotte sul carrello, quale soluzione
1) passare sia la scotta del genoa (a riposo) che quella della trinca insieme? (non mi convince)
2) passare solo quella della trinca e quella del genoa fissarla da qualche parte?
o?...
Userei le medesime scotte del fiocco sulla trinca, serri bene il genoa con stroppo.
Io farei così.
mmmhhh...ciò significa andare a prua, scioglire le gasse e fare quelle della trinca (il tutto con ventone e mare).
Penso che ciò vanificherebbe l'eventuale prudenza dell'avere preparato il tutto con anticipo.
cmq grazie
bv
dubito molto che il punto di scotta della trinchetta cada sulla stessa rotaia del genoa... può bastare un golfare (ROBUSTO) ed un bozzello nel punto giusto.
Citazione:Madinina II ha scritto:
Citazione:Sailor ha scritto:
Problemino di carattere pratico:
un solo passascotte sul carrello, quale soluzione
1) passare sia la scotta del genoa (a riposo) che quella della trinca insieme? (non mi convince)
2) passare solo quella della trinca e quella del genoa fissarla da qualche parte?
o?...
Userei le medesime scotte del fiocco sulla trinca, serri bene il genoa con stroppo.
Io farei così.
Io ho risolto il problema così su un first 375 come il tuo:
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Lo strallo ha una manovra rapida per tenderlo e vi lscio ingarrocciato sempre il fiocco arretrando lo strallo quando non lo uso con la vela in coperta.
In questo modo posso operare normalmente con l'avvolgifiocco.
Il fiocco lo uso qundo devo iniziare a ridurre l'avvolgifiocco (da 20 di relativo). Prima con randa piena, poi riducendo le mani alla randa fino alla terza : in questa situazione vado con barca molto equilibrata fino a 35 nodi di relativo ; poi posso ridurre il fiocco con una mano di terzaroli , e.... infine alzare la tormentina ma a quel punto spero di essere in porto.
Se il tuo First è armato come il mio hai la possibilità di passare le doppie scotte e volendo anche di usare in manovra contemporanea anche il winch dello spinnaker per la scotta del fiocco .
Ti assicuro che tutto è facilmente gestibile (il mio equipaggio è composto da me e mia moglie + cane e gatto)purchè tenga tutto pronto da armare e vivo in una città ventosa . Se ti interessa qualche dettaglio o misure più precise in più dimmelo
le scotte (IMHO ) DEVONO essere indipendenti senza nessun compromesso alcuno per una miriade di ragioni, la prima è quella sottolineata da sailor13 che i punti di scotta son differenti, e al velaio piacerà sicuramente trovarli pronti e definiti.
quindi scotte passate e pronte all'uso immediato
CARRELLI scotta, es quelli a puleggia allargata per il passaggio della doppia scotta ( dove occorrono ) è da un bel po che esistono, basta l'IBAN del fornitore e si ricevono comodamente a casa
ogni barca ha il suo piano di coperta e ogni modifica o incrementoo di manovre mi pare ovvio che andrà studiato per bene.
non so sicuro che si tratti di un BAVARIA 350
, però potrebbe essere .... ma, così a distanza mi pare una barca più longilinea e poppa più stretta bo hhh avrò visto male oppure è l'ottica che distorce,
( speriamo sia l'ottica scadente
)
bv
Citazione:Sailor ha scritto:
Citazione:Madinina II ha scritto:
Citazione:Sailor ha scritto:
Problemino di carattere pratico:
un solo passascotte sul carrello, quale soluzione
1) passare sia la scotta del genoa (a riposo) che quella della trinca insieme? (non mi convince)
2) passare solo quella della trinca e quella del genoa fissarla da qualche parte?
o?...
Userei le medesime scotte del fiocco sulla trinca, serri bene il genoa con stroppo.
Io farei così.
mmmhhh...ciò significa andare a prua, scioglire le gasse e fare quelle della trinca (il tutto con ventone e mare).
Penso che ciò vanificherebbe l'eventuale prudenza dell'avere preparato il tutto con anticipo.
cmq grazie
bv
Ti capisco, io sulla precedente facevo così ed alla fine riuscivo a gestirla; il carrello del genoa arrivata proprio dietro le sartie quindi lo spostavo ben avanti.
Anche ora ho il binario del carrello genoa molto lungo che arriva dietro le sartie, ma ho 2 carrelli, uno che tengo in posizione molto avanzata per trinca e l'altro più arretrato per genoa.
Sicuro tu non possa aggiungere un carrello su medesimo binario?
Citazione:nemof ha scritto:
Io ho risolto il problema così su un first 375 come il tuo:
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Lo strallo ha una manovra rapida per tenderlo e vi lscio ingarrocciato sempre il fiocco arretrando lo strallo quando non lo uso con la vela in coperta.
In questo modo posso operare normalmente con l'avvolgifiocco.
Il fiocco lo uso qundo devo iniziare a ridurre l'avvolgifiocco (da 20 di relativo). Prima con randa piena, poi riducendo le mani alla randa fino alla terza : in questa situazione vado con barca molto equilibrata fino a 35 nodi di relativo ; poi posso ridurre il fiocco con una mano di terzaroli , e.... infine alzare la tormentina ma a quel punto spero di essere in porto.
Se il tuo First è armato come il mio hai la possibilità di passare le doppie scotte e volendo anche di usare in manovra contemporanea anche il winch dello spinnaker per la scotta del fiocco .
Ti assicuro che tutto è facilmente gestibile (il mio equipaggio è composto da me e mia moglie + cane e gatto)purchè tenga tutto pronto da armare e vivo in una città ventosa . Se ti interessa qualche dettaglio o misure più precise in più dimmelo
Grazie...ma quando dici 'Lo strallo ha una manovra rapida per tenderlo' cosa intendi, che hai uno strallo tessile chetendi da pozzetto e incocci quando serve, o usi un tenditore come questo in foto?
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Quindi, se ho capito bene, fino a 20 knts di reale tieni tutta tela, poi metti fiocco e riduci randa progressivamente sino a 35 knts con 3 mani ed il fiocco? No trinchetta?