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Versione completa: Quando indossare cinture e imbragatura
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Quest'anno, nel canale d'Otranto (era giorno), inaspettatamente il vento si impenna all'improvviso e il mare con lui. Straorziamo e cominciamo a ballare sulle onde al traverso. Riduciamo le vele e prendiamo a correre: secondo me non c'era un reale pericolo. Però mia moglie, colta di sorpresa dalla straorzata, si è impaurita molto e ha preteso che i bambini (figuratevi che quello di 13 anni era al timone e ci ha portati dritti dritti a Fanò) indossassero i salvagenti. Lì per lì ho trovato poco sensata l'idea, ma poi ho pensato che se questo restituiva serenità al Commodoro, quello era il momento giusto per mettersi il salvagente e credo di avere imparato qualcosa che nei libri non sta scritto.
Per quanto mi riguarda sempre di notte ed in crociera che mi trovo sempre ad esser solo sul ponte ed equipaggio inesperto ... per il resto dipende dalla barca, dal vento e dalle capacità dell'equipaggio a muoversi con sicurezza ... non ultimo dall'età (ad esempio alle figlie della mia compagna di 13 anni appena monta un poco troppo il vento le obbligo a non uscire dal pozzetto senza imbrago ... Wink
Lascio le lifelines sempre montate.
Di notte, autogonfiabile con cintura incorporata obbligatoria sempre. Se onda e vento significativi (diciamo più di 15nodi) obbligo anche di cordone e aggancio se si esce dal pozzetto. Sopra i 20/22 nodi salvagente e cordone anche di giorno, e aggancio anche in pozzetto (ho tre bei golfari).
Una nota: quando ho cominciato ad andare in barca non mi legavo quasi mai. Ora, con un po' di anni e di espereienza in più, mi lego e faccio legare tutti.

Certo bisogna attrezzarsi, se non hai gli autogonfiabili chiedere di tenere addosso i giubbetti è molto impopolare ....

Da solo o in equipaggio ridotto come sopra, con in più aggancio obbligatorio quando si esce dal pozzetto di notte anche con la patana, se si è da soli o quasi (tipo compagno in pozzetto appisolato...).
io la notte chiedo a chi è di turno di non uscire dal pozzetto e di svegliarmi se proprio deve farlo per una esigenza particolare.
Prima di chiedere ciò fingo prima di inciampare e di evitare per poco di cadere in mare, in modo da non far prendere sotto gamba la cosa a chi spesso viene in barca la prima volta e si sente superman! Fino ad ora ha funzionato ;-)
La necessità di indossare le cinture, è cresciuto assieme alla mia età
Io navigo quasi sempre solo o con mia moglie , che ne sa pochissimo.Se succede qulcosa siamo nei guai
A proposito: abbiamo provato a tirarci su dal mare , a vicenda; 'a corpo morto '.
Impossibile, sia dalla spiaggetta di poppa che dalla fiancata e l'uso del Winch si è rivelato davvero poco funzionale, percè la cima tende a strozzarsi appena può e poi una voila arrivati vivino alla falchetta le cime tendono a tranciare il corpo del naufrago prima che questi possa essere tirato in pozzetto. e poi ci vuole una forza veramente notevole e noirobusto non abbiamo self tailing...
Allora ho attrezzato un paranco a tre vie , con strozzascotte, sempre pronto vicino al carteggio in una apposita busta.
E' già pronto per l'uso: da un lato un moschettone per attaccarlo al boma, dall'latro un moschettone per aggaciarsi ( agganciarlo nel peggiore dei casi ) alla cintura di sicurezza del naufrgo. La lunghezza è già predisposta per raggiungere il mezzo metro di profondità una volta agganciato al boma,in mdo che chi è in acqua possa lavorare più agevolmente per agganciarsi
Lo abbiamo provato con il tender, che peserà circa 35- 40 KG
Viene su, ma non è ffatto semplice e la forza che sembra esercitare sul boma fa veramente sperare che le lande e le sartie siano solide !
io peso 90n kg. Non ho voluto provare e lascio la certificazione ai posteri, dovesse mai accadere ---
Meglio, Molto meglio, non cadere in acqua .
Nelle uscite domenicali non lo faccio mai,ma in crociera abbiamo sempre armate due life line,costituite da due fattucce gialle sovradimensionate tese sulla tuga , dalla bitta a quelle di poppa, pssando all'interno delle sartie e sfiorandolelo schienale delle panche del pozzetto.
La prova da fare è che in piedi, voledo cadere fuori bordo, la cosa risulti il più difficle che sia possibile, quindi Cima corta alla imbragatura dell'autogonfiabile e passaggi a prua sulo dall'interno delle sartie.
in caso di caduta e di impossibilità del naufrago a collaborare,le sartie lo tratterrranno comunque in prossimità della mezzeria della barc, lontano dall'elica e nella zona azione data dall sbraccio del boma
siete d'accordo ?
Ho sempre navigato in equipaggio, 90% regata, sempre con equipaggio esperto e non ho mai sentito la necessità di legarmi, è sbagliato, lo so.

ma peggio questa estate ho fatto qualche uscita con moglie non pratica di vela e bimbo di tre anni che ancora non sa nuotare, galeggia appena in piscina.

anche se c'erano pochi nodi di vento eravamo tutti senza giubbotto, lo ammetto sono stato uno sciocco, mi avete fatto riflettere molto con questo post, grazie ADV !
Riprendo un post vecchio, ma credo sempre di attualità
Benché vada in mare fa tutta la vita a vela ho pochissima esperienza e sto imparando giorno per giorno.
Siamo mia moglie, mio figlio di 3 anni e mezzo ed io.
Stiamo cercando di prenderci la mano uscendo il più possibile, per ora sfruttando la nanna del cucciolo.
Scorso weekend ho sottovalutato la situazione era una bella giornata con vento teso da terra intorno ai 20 nodi, data l'inesperienza ho aperto tutto sia fiocco che randa
Mia moglie al timone con zero esperienza, io alle vele, barca troppo invelata, straorza falchetta in acqua, moglie spaventata prua al vento via le vele e rientrati in porto con la coda tra le gambe, avessi lasciato solo il fiocco o comunque se avessi ridotto subito...
Mio figlio manco se ne è accorto.... Ha sempre dormito

Ma se si fosse svegliato e fosse venuto fuori nel momento più concitato? Non ci voglio pensare.

Il mio obiettivo è che se la situazione dovesse essere impegnativa per nessun motivo possa non solo cadere in acqua ma uscire dal pozzetto. Così gli abbiamo preso un imbrago da arrampicata completo di bretelle ed un ombelicale corto, 1,2m con l'idea di assicurarlo al tavolo del pozzetto.
Le barche in genere con 18 di apparente di bolina devono ridurre.
Il bambino dopo averlo imbragato gli mettevo una cima lunga, ombelicale, che potesse andare fino a prua, 3,5 anni non è piccolo sa arrampicarsi, se si muove importante indossi le scarpe, le dita sono fragili,
Questa estate comincia a farlo stare al timone ti stupirà.
Già Bullo ti ha detto tutto.
Hai la randa rollabile e quindi impara bene a gestire le dimensioni della randa e del genoa.
In quella barca hai poco carrello randa, ma impara a scarrellare la randa sotto vento quando l'apparente rinforza di bolina, in questo modo la randa scarica dando maggiore sensazione di sicurezza. Imparerai anche a gestire di conseguenza la base randa, bene tesata, ed il vang.
Imparate anche ad andare di bolina stretta facendo pungere la randa, affinché abbia meno potenza. Nelle barche da crociera spesso è un ottimo compromesso tra velocità e sbandamento.
Bene l'imbragatura del bambino, ma le mie due figlie non ne volevano sapere.
Per la tranquillità dei genitori e la sicurezza del bimbo pretendi però che indossi sempre un giubbino salvagente adeguato, con il cinghietto sotto le gambe.
In inverno vanno bene quelli standard, per l'estate pensa ad un autogonfiabile perché fa meno caldo ed è molto più leggero (sempre con cinghietto sotto gamba).
Inoltre ti consiglio di acquistare dei braccioli in neoprene con cinghietto in velcro. Questi sono gli unici braccioli che non si sfilano nel caso in cui il bimbo dovesse cadere in acqua. Butta via tutti gli altri ed usa esclusivamente questi:
https://www.amazon.it/Unbekannt-fiedola-...B001BVR294
In estate alla fonda, quando il bimbo gironzolerà per la barca sarete molto più tranquilli (tutti gli altri braccioli si sfilano quando i bimbi cadono accidentalmente in acqua perché nella caduta tendono ad alzare le braccia...)
Inutile dire che è importante che non cada fuori bordo chi sa condurre l'imbarcazione (specie nelle traversate notturne). Se siete solo due entrambe dovete saper chiudere le vele, avviare il motore, attivare/disattivare l'autopilota e saper eseguire la manovra di recupero dell'uomo a mare.
Dopo un paio di litigi fra genitori, con moglie velicamente come la tua (totalmente disinteressata) noi abbiamo deciso di dividersi i compiti: lei tutto quel che riguardava le figlie, io tutto quel che riguarda la barca. Per noi equilibrio perfetto, lei sempre con un occhio sulle figlie quando erano piccole, poi fare scuola e tutto, io beato con la mia barca Smile Cintura di sicurezza mai fatta portare c'era la madre a fare da controllore, salvagente fuori sempre, ora sono adolescenti è diventato un riflesso.
Val la pena di provare vari approcci e trovare quello ch per voi vada meglio, inutile dire, ma dovesse succedere anche un piccolo incidente, rischi di trovarti senza moglie, senza barca e senza figli: lei ti molla,, devi vendere la barca, figli terrorizzati non vogliono più saperne di mare. Big Grin
No no la moglie si interessa e si impegna molto per imparare non vuole essere la classica bambolina soprammobile, la adoro per questo.
Quanto all'ipotesi nefasta è l'ultima cosa che vorrei
Dovrei aver la possibilità di fare un po' di miglia da solo per imparare prima bene io e poi insegnare a lei trasmettendo sicurezza e non ansia perché mi sono fatto prendere alla sprovvista dal vento fresco.
Bene tanto meglio Smile
I momenti più critici quando ognuno pensa che sia l'altro a occuparsi dei pargoli, o si sta in tranquillità; gli incidenti più seri di amici tutti successi in porto, fra l'altro -duro da sentire ma meglio saperlo, un bambino piccolo che annega non fà nessun rumore, né strilli né niente.
Per noi momento di panico una volta, in porto, io fuori e moglie dentro, "Tea (avrà avuto un anno e mezzo) è con te li fuori?" io guardo e non la vedo, no non c'è dev'essere nella sua cabina. Moglie verifica, non in cabina non c'è, guarda dappertutto, non la trova; io guardo fuori e non la vedo da nessuna parte, guardo anche sul pontile ma niente, battito cardiaco e respiro stoppato netto. Moglie esce terrorizzata, la chiama strillando, momenti eterni, poi scappa fuori una testolina da sotto un asciugamano che avevamo messo a stendere sulla ruota, si era nascosta lì sotto; tremano ancora le mani a pensarci. La sorella maggiore esce fuori, mamma perché piangi così tanto qcon Tea in braccio?
I bambini non sono tutti uguali, non si può generalizzare, alcuni dove li metti stanno, altri impossibile farli star fermi.
Come fai ad imparare se non sai neanche leggere l'anemometro?
hai un barcone di 12 m. per quello che si fa normalmente in crociera sui nostri mari è una nave.
Cosa vuoi che E'? Congiuntivo terronico! una straorzata? Le vele che sbattono un pò, più casino che altro, cazzi il genova che porta alla poggia laschi bene la randa e riprendi velocità per governare.
La vela è un'oppppppinione.
Grazie ai vs.interventi ho deciso di legarmi ogni volta che esco da solo(spesso) anche per un paio d'ore.Metto la life-line e mi aggancio. Sino ad ora non l'ho mai fatto perchè mi sentivo e mi sento sicuro nei movimenti,anche se basta un'attimo per cadere in acqua.Non costa nulla,inoltre sarò sicuro di rientrare in porto tranquillo e soddisfatto della veleggiata.
Sarò impopolare ma ho una gestione di cinture e giubbetti un po’ più rilassata.
Se obbligassi moglie e figli di indossare sempre i giubbetti temo che resterei solo in barca e passerei l’estate con la famiglia in spiaggia.

Ho preso i più comodi giubbetti autogonfiabili con gancio per legarsi ed ho insegnato ai ragazzi poche regole:
- si va a prua passando sempre sopravento
- di bolina o con vento sopra i 10 nodi si sta in pozzetto
- una mano di terzaroli tutti con i giubbetti
- due mani di terzaroli tutti sotto coperta (eccetto me)
Per il resto lascio la massima libertà facendogli godere il mare e sperando che abbiano la mia stessa passione per la vela.
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