...io non lo faccio spesso e se posso stò alla ruota. Per l'ormeggio a terra ,quando lo faccio, ho abbandonato le cime ed uso nastro da 4.5cm su rotolo da 200 m. Riesco a mettere anche due punti a terra con un solo rotolo, molto più comodo, più leggero, niente nodi o garbugli.
secondo me in certi posti è una necessità (se si vuol almeno chiudere un occhio) e non per mancanza di spazio, fondali profondi ecc, ma perchè se il vento è forte e ben stabile in direzione avere due belle cime che ti tengono a 5 metri dalla costa e una pacchia anche con 40 nodi.....non così se sei alla ruota dove tra brandeggio e conseguente rumore e preoccupazione che l'ancora non tenga non riesci a dormire.
Direi che nelle Cicladi (ma anche nel Dodecaneso e in Turchia) visto che il regime dei venti estivi è molto costante (in direzione) è una gran comodità
a tal proposito vi racconto quanto mi è successo qualche anno fa:
stavo rientrando dalle Sporadi verso Atene con un bel meltemi...entrato nello stretto tra Eubea (Evvia) e Andros il vento naturalmente (per chi conosce quello stretto è la normalità) aumento fino ad oltre 45 nodi...ormai era sera e decidemmo di fermarci su Andros a Batsi. Lì c'è una bellissima rada con fondo sabbioso e un piccolo frangiflutti disposto nord ovest/sud est. Alcuni stavano alla ruota in rada, io decisi, in perfetta solitudine, di mettermi sottovento al frangiflutti con cime a terra e ancora in direzione sud ovest...
il vento rinforzò nella notte (40/45 nodi) e restò forte tutto il giorno successivo (per cui decidemmo di star fermi). Noi dormimmo abbastanza bene. Dalla rada alcuni fuggirono e altri 2 (tra cui un Ovni 435 al completamento del giro del mondo) si misero buoni buoni a fianco a noi per la notte successiva
pulcio
Mi interessa il discorso delle cime a terra in Italia.
Premesso che le uso spesso in Grecia e Croazia, per non dire sempre, noto che in Italia non si vedono mai.
Credo che la ragione stia nel non potersi avvicinare in Italia a meno di 100 metri dalla costa rocciosa.
Io avevo chiesto in capitaneria ad Alassio ma non sapevano nulla, neanche cosa fossero le 'cime a terra'.
Qualcuno sa di ordinanze che le permettono?
Comunque per me, quando la situazione non è sfavorevole, cime a terra tutta la vita...ti trovi un buchetto bello ridossato col fondo che sale, due cime incrociate e chi t'ammazza!
Citazione:Vince_VR ha scritto:
Sarebbe cosa più da Banchina o Porti & Approdi, ma visto che vi state comportando bene, vada pure un ancoraggio dove si dovrebbe parlare di moto e di performance
Le cime a terra le dai più che altro per evitare di ruotare in baie strette o affollate, generalmente badando al fatto che la poppa sia contro il vento di temporale notturno (Neverin in Croazia, praticamente Bora o Tramontana)
Se si è costretti portare cima a terra, allora meglio in doppino per poterla filare in caso di pericolo.
ciao
Con vecchie cime da ormeggio (nere ritorte da 20 mm) ho fatto degli spezzoni da circa 3 m con una gassa impiombata su entrambe le estremità.
Infilo una gassa nell'altra e metto l'anello così formato nella roccia adatta e strozzo.
Nella gassa libera infilo la cima di ormeggio a doppino. Si ottiene :
-La cima di ormeggio non si rovina sulle rocce e può essere più fina e manovrabile essendo a doppino.
-Hai più cima disponibile per andare a riva, passare nella gassa, recuperare e tesare man mano che rientri.
-Non c'è pericolo che lo spezzone si rompa per usura essendo bello grosso e strozzato sulla presa senza nodi che potrebbero allentarsi.
-In caso di urgenza basta filare i doppini ed abbandonare solo gli spezzoni, poco male!
Citazione:RMV2605D ha scritto:
Con vecchie cime da ormeggio (nere ritorte da 20 mm) ho fatto degli spezzoni da circa 3 m con una gassa impiombata su entrambe le estremità.
Infilo una gassa nell'altra e metto l'anello così formato nella roccia adatta e strozzo.
Nella gassa libera infilo la cima di ormeggio a doppino. Si ottiene :
-La cima di ormeggio non si rovina sulle rocce e può essere più fina e manovrabile essendo a doppino.
-Hai più cima disponibile per andare a riva, passare nella gassa, recuperare e tesare man mano che rientri.
-Non c'è pericolo che lo spezzone si rompa per usura essendo bello grosso e strozzato sulla presa senza nodi che potrebbero allentarsi.
-In caso di urgenza basta filare i doppini ed abbandonare solo gli spezzoni, poco male!
Grande RMV, hai risposto alla mia domanda prima che la facessi!
Tendo ad evitae le cime a terra perchè quelle poche volte che ci ho provato ho solo rovinato le cime e non mi sono mai sentito realmente sicuro, in caso di problemi reali (grossi giri di vento, ancora che ara, forte risacca nella baia etc ho sempre pensato che la prima cosa da fare sarebbe abbandonare le cime rinunciando a recuperarle.
Invece il tuo sistema è quello giusto, per tutti i motivi che tu hai elencato.
L'ennesimo post di RMV dove si vede la grande esperienza...[:7]
Sono stato in grecia Jonica ed ho fatto frequentemente ricorso alla cima a terra.
Se la baia è piccola, la ruota può voler dire finire a scogli.
Altre volte l'acqua alta, ti obbliga ad avvicinarti (molto) alla costa per dar fondo al ferro. Se a ciò aggiungi l'elevato numero di barche, sei obbligato ad evitare ogni rotazione alla barca. Spesso, tipo a Fiskardo dove ho beccato una sventata, in rada ci si metteva ormeggiati uno di fianco l'altro come in porto. Col tender si fissa la prima cima a terra, poi la barca viene in retro verso costa filando calumo e si fissa la poppa con la cima portata dal tender. Quindi con più calma si mette un'altra cima. Considera che lì le coste sono ripide, quindi arrivi con la barca a 20-30 metri dalla riva.
In alcune isole è talmente normale la cima a terra che gli scogli sono appositamente 'bucati' e levigati.
Vuoi perché i vecchi pescatori facevano così, comunque scendendo a terra si trovano delle rudimentali bitte cui assicurare l'ormeggio.
Il rischio più grosso si ha nel caso di vento forte. L'ancora rischia di spedare, quindi te ne devi andare mollando le cime a terra. Chi ha tanta cima ed è furbo ricorre al doppino, chi no abbandona la cima lì dov'è rischiando di farla finire nelle eliche delle altre barche.
Tuttavia spesso lì è indispensabile ancorarsi così.
In Italia non ne ho mai avuto bisogno, se non per fare il bagno, ma mai per dormire.
Citazione:ilverococco ha scritto:
ma con cime di poppa quanto calumo si dà? si rispetta la regola aurea 3/5 volte il fondale o meno?
Più che puoi, se l'ancora ara non hai margine, si va a scogli!
Citazione:Franzdima ha scritto:
Citazione:ilverococco ha scritto:
ma con cime di poppa quanto calumo si dà? si rispetta la regola aurea 3/5 volte il fondale o meno?
Più che puoi, se l'ancora ara non hai margine, si va a scogli!
...se mi permettete un consiglio
in situazioni di rinforzi per quanto si possa aver fatto un calo di tutto rispetto e fatto affondare ancora sopravento con poderosa retromarcia, aver predisposto cime a doppino,state sempre PRONTI A SALPARE in quanto purtroppo il pericolo spesso non è la terra ma il proprio vicino...accertatevi sempre con bagno che la vs. ancora resti libera altrimenti parabordo e via.....e Fiscardo insegna
Citazione:S8S8 ha scritto:
[...se mi permettete un consiglio
in situazioni di rinforzi per quanto si possa aver fatto un calo di tutto rispetto e fatto affondare ancora sopravento con poderosa retromarcia, aver predisposto cime a doppino,state sempre PRONTI A SALPARE in quanto purtroppo il pericolo spesso non è la terra ma il proprio vicino...accertatevi sempre con bagno che la vs. ancora resti libera altrimenti parabordo e via.....e Fiscardo insegna
Verissimo! Il problema sono le ancore degli altri!
Per questo è importante lo stroppetto per assicurare la catena alla barca. Con un coltello sei libero, mentre gli altri carambolano allegramente.
Alle volte col calumo teso, quando qualcuno ti ancora vicino, pggiando la mano sulla catena si può sentire la vibrazione se te ne buttano sopra un'altra. In Grecia è un incubo, non si può scendere dalla barca neanche in porto, dove comunque si dà l'ancora. Bisonga stare di guardia.
Io negli anni '80 con un Piviere 6,14, ho ormeggiato con cima a terra a Cala Maestra a Giannutri, ma solo per qualche ora, c'era un bar, non la notte.
Io questa estate mi sono trovato in Grecia Jonica a dare le cime a terra ed eravamo solo in due, quindi ho portato la cima a terra col tender e legato un parabordo al capo libero. Poi mentre l'altro calava l'ancora da prua a marcia indietro ho recuperato il parabordo e regolato calumo e distanza da terra.... ma da solo non avrei saputo farlo sinceramente!!! esiste un modo per fare da soli?
Citazione:senzadimora ha scritto:
sono stato quest'anno per la prima volta in greci ionica (3 mesi)
e in effetti ci si ancora spesso con le cime a terra.
un po' e' una necessita', un po' (secondo me) una mania
devo dire che dopo i primi ancoraggi, (e dopo aver comprato delle cime lunghe e non troppo grosse)
la cosa e' diventata relativamente semplice (considerando che in pratica faccio quasi tutto da solo)
per la lunghezza del calumo,
la fregatura, di essere legato a poppa e' che se rinforza il vento non e' che puoi dare altra catena,
devi averci pensato prima.
partito dall'italia con 50 metri di catena, che sembravano tanti,
all'atto pratico sono risultati pochi, (sia in rada cime a terra che in porto), infatti di solito si da fondo
su una decina di metri, (ma capita anche 20),e con 50 metri di catena mi sentivo un po' risicato.
con 70 metri di catena del 10 (e delta da 20 kg) non ho avuto problemi.
Da soli è duretta, è fattibile se non c'è vento e le condizioni della rada lo consentono.
Non l'ho mai fatto da solo ma ricordo con piacere in Ceoatia l'entrata serale in una rada di un solitario austriaco.
E' arrivato, giro di ricognizione studiando luogo e vento, da fondo in mezzo alla baia, retro e distende il calumo.
Si ferma, tiene la barca ferma equilibrando timone e giri motore quanto basta per stare in tiro sulla catena e fermo sul posto. Poi si tuffa portando con estrema calma una cima a terra. Torna in barca a nuoto , spegne il motore, mette in tiro e si rituffa con il fucile da sub.
Poco dopo torna in barca con un polipo e si gira mostrandomelo e dice: kartoffeln e anche oggi la cena è fatta !
Che dire, sangue freddo, padronanza del mezzo, esperienza... chi ne più ne metta ! Se vuoi provare.... anche senza il polipo..
Barca lasciata con motore in retro sulla sua ancora?
avrei sudato freddo parecchio durante la nuotata, credimi!
a quel punto la lascio in folle scusa... almeno se succede qualcosa evita di partire diretta verso gli scogli o altre barche.
Citazione:Profugo ha scritto:
Barca lasciata con motore in retro sulla sua ancora?
avrei sudato freddo parecchio durante la nuotata, credimi!
a quel punto la lascio in folle scusa... almeno se succede qualcosa evita di partire diretta verso gli scogli o altre barche.
Che ti devo dire, questo e quello che ho visto e ti assicuro che è stata una manovra pulita.
Devo dire che non c'era praticamente aria e che il motore era al minimo, un vecchio motore con rumore da peschereccio, di quelli che conti i battiti dei pistoni uno ad uno.
per gli abituee dell'ormeggio in baia con le cime a terra:
1- ne mettete sempre due?
2- quanti metri di cima vi portate dietro?
Io ne metto sempre 2. Semmai la cosa che mi sono mai chiesto il vantaggio di metterle incrociate visto che io solitamente le metto normali, se non altro per poter fare un eventuale tonneggio in caso di problemi.
A Giannutri non ho mai avuto bisogno di mettere le cime di poppa a terra anche se l'ho visto fare diverse volte a cala Maestra, è una pratica che non mi piace inoltre ho saputo che spesso attraverso le cime di terra molte barche hanno imbarcato ospiti indesiderati (topi) che in molte isole sono una piaga.
Io sono dell'idea che la barca debba stare alla ruota e se la baia non me lo consente vuol dire che quello non è un ancoraggio sicuro, penso inoltre, come dice Senzadimora, che spesso è più una 'fanaticata' che una reale necessità