Citazione:Scott ha scritto:
Mi dispiace Magicvela, ma non credo che il problema si possa risolvere con la protesta, anche perché potrai scoprire che il sig. X non conosce il regolamento solo dopo che è stato commesso il fatto. Inoltre protestare costa e non puoi sapere se la tua protesta verrà accolta, in particolrae quando non ci sono danni.
I velisti non sono obbligati a fare regate. Chi ha il piacere di farle, ben venga ma, secondo me, dovrebbe 'dimostrare' all'organizzatore e quindi al comitato di conoscere il regolamento. Questo potrebbe avvenire dopo la frequentazione di un corso, anche a pagamento, organizzato dalla FIV nelle sedi o Circoli che organizzano le regate. La tessera FIV potrà essere rilasciata solo dopo aver partecipato al corso. Attualmente per avere la tessera FIV basta pagare e portare un semplice certificato medico per attività non agonistica.
Premessa: Io sto ironizzando, il 'Ripassa le regole' é per tutti compreso il sottoscritto ovvio, per cui non prendete subito di aceto...
La discussione é articolata, lo sanno tutti quelli che frequentano i campi di regata. Da una parte ci sono i regatanti, che a meno che non sono degli sfegatati la sera si guardano la tv invece di ripassare e aggiornare il regolamento, e questo é normale, poi ci sono gli appassionati che magari l'hanno letto 10 anni fa e vanno avanti con le riminiscenze per i prossimi 30 anni, poi ci sono i banchinari che per una volta che vanno per fare la corsetta contro il vicino di ormeggio non ci pensano neanche di leggere il regolamento o manco sanno che esiste...tanto per una volta all'anno....
Dall'altra ci sono i giudici, da quelli si che dovremmo pretendere che il regolamento venga conosciuto ed applicato, ma...perché ci sono i ma....avete mai partecipato ad una riunione dei giudici magari di primo livello? io si.....e apriti celo....sono gente che presta la sua opera saltuariamente senza rimborsi e che spesso non conosce neanche lei tanto bene il regolamento sopratutto dopo che vengono apportate modifiche. Certo che da quelli più preparati certe cose gli vengono dette ma il fatto di dirle non garantisce che poi vengano assimilate. Comunque di solito (se non parliamo di regate più blasonate) il livello delle giurie é molto basso e spesso i giudici non hanno neanche mai regatato in vita loro (cosa che francamento non concepisco in questo sport).
Hai circoli basta che si faccia dell'attività un pò per giustificare che si sia dentro la federazione e sopratutto perché le regate fanno fare CASSA. Per cui a volte i controlli lasciano molto a desiderare (vedi discorso legato alle assicurazioni).
Per la federazione, basta che si faccia attività e tanto poi il tutto é focalizzato sulle derive e l'altura tutto sommato é abbastanza un contorno.
Il fatto che le proteste si paghino ( a che pro?!?) é a mio avviso una cattivissima abitudine inserita da chi (comitati) non ha voglia di rompersi le balle a diramare diatribe di regolamento e magari non essere proprio in grado di portarle ad una risoluzione regolare. Se da una parte é giustificato porre un limite alle proteste in gare con un numero di partecipanti elevato non vedo perché per campionati minori dove ci sono meno di 50 barche complessive, si debba adottare lo stesso metodo (alla fine mica sarà un problema discutere 4 o 5 proteste totali). Certo é che le proteste e sopratutto le richieste di riparazione verso le giurie rimangono nei verbali che vengono controllati (o forse é meglio dire dovrebbero essere) in federazione e che danno un idea di come si sia comportato complessivamente il comitato ed i regatanti, per cui meno rimane scritto meglio é così non si può essere 'giudicati'. Proprio per questo non farebbe male, in caso di mancanze non solo di gara ma sopratutto amministrative (assicurazioni e visite mediche) che rimanga qualcosa di scritto.
Penso che come regatanti dovremmo opporci molto duramente alla richiesta del deposito cauzionale a fronte della protesta ed imporre ai circoli organizzatori che questa cattiva abitudine venga eliminata. Come dovremmo essere molto fiscali sul fatto che tutti i partecipanti siano coperti dalle copertura assicurative valide ed effettivamente operative per evitare rogne grosse in caso di abbordi duri e non coperti.
Solo che sono convinto che se i circoli cominciano a fare controlli ferrei su questo rimangono in gara 4 gatti e si perdono gli introiti di tutti i corridori banchinari, che per quella volta che fanno la garetta col vicino non vanno a pagarsi i premi richiesti dall'assicurazione. Per cui si va avanti così fino a che non usciranno problemi più gravi....ma dopo é tardi.....e sopratutto continuamo con li 'a me non capita' oppure con lo 'speriamo che non mi capita'...
Se la FIV si mettesse seriamente a dire che per avere la tessera va 'dimostrato' di conoscere il regolamento per le gare (in fin dei conti la tessera serve solo per quelle) si ritroverebbero con la metà dei tesserati e a discapito di quello che dicono a Genova, i 20 euri della tessera fanno molto comodo che si paghino.... e poi ce né da parlare ancora ed ancora....