Mi sono scorso questa vecchia discussione, cui ero anche intervenuto, e vorrei:
-Sfatare il mito del 1530, numero utilissimo in spiaggia o poco fuori, inutile in mare aperto, specie lungo le coste italiane dove le cellule GSM hanno potenze ridicole per non disturbare quelle vicine e permettere un gran numero di comunicazioni. In Slovenia e Croazia c'è una migliore copertura in mare perchè gli apparati sono potenti e messi in alto per massimizzare la copertura con pochi apparati. Quando c'era il vecchio TAC la copertura era molto migliore, infatti si prendeva la rete italiana anche dalle coste Croate, allora lo hanno eliminato a favore del GSM.
-Confermare che la copertura del VHF in mediterraneo è quasi sempre presente, in adriatico sempre, o dalle stazioni italiane o dalle Croate, io lo uso anche per telefonare, è il sistema più economico con 120 € annue di cui la metà di telefonate in franchigia.
-Il DSC ha la massima copertura e la più grande semplicità se uno ha l'apparato abilitato e magari il SRC per operare legalmente: basta pigiare al limite il famigerato bottoncino rosso per mandare il segnale di allarme con il nominativo della barca, la posizione esatta ed essere subito richiamato dalla stazione costiera con cui si va in contatto, su canale da loro scelto, pigiando il bottone OK. Sapendolo usare poi si possono sfruttare al meglio tutte le possibilità che dà. Andrebbe diffuso!
La soluzione migliore per chiedere soccorso (insieme all'EPIRB) a mio parere è il telefono satellitare che ormai costa relativamente poco e lavora anche con le carte prepagate. Ed anche se poi le telefonate hanno costi significativi, non credo che a qualcuno dispiaccia di spendere 50 euro per salvarsi la vita.
Col satellitare non si può chiamare direttamente il 1530, ma come scritto in altro thread deve essere fatto il numero 0039 06 5493721 a cui risponde appunto il 1530.
Non ultimo per chi naviga all'estero, col satellitare si possono allertare, in particolare per le situazioni al limite tra l'urgenza ed il soccorso, anche amici e familiari che si potrebbero far carico di sensibilizzare ambasciate, consolati locali ed altre autorità.
(20-06-2014 13:14)RMV2605D Ha scritto: [ -> ]Mi sono scorso questa vecchia discussione, cui ero anche intervenuto, e vorrei:
-Sfatare il mito del 1530, numero utilissimo in spiaggia o poco fuori, inutile in mare aperto, specie lungo le coste italiane dove le cellule GSM hanno potenze ridicole per non disturbare quelle vicine e permettere un gran numero di comunicazioni. In Slovenia e Croazia c'è una migliore copertura in mare perchè gli apparati sono potenti e messi in alto per massimizzare la copertura con pochi apparati. Quando c'era il vecchio TAC la copertura era molto migliore, infatti si prendeva la rete italiana anche dalle coste Croate, allora lo hanno eliminato a favore del GSM.
-Confermare che la copertura del VHF in mediterraneo è quasi sempre presente, in adriatico sempre, o dalle stazioni italiane o dalle Croate, io lo uso anche per telefonare, è il sistema più economico con 120 € annue di cui la metà di telefonate in franchigia.
-Il DSC ha la massima copertura e la più grande semplicità se uno ha l'apparato abilitato e magari il SRC per operare legalmente: basta pigiare al limite il famigerato bottoncino rosso per mandare il segnale di allarme con il nominativo della barca, la posizione esatta ed essere subito richiamato dalla stazione costiera con cui si va in contatto, su canale da loro scelto, pigiando il bottone OK. Sapendolo usare poi si possono sfruttare al meglio tutte le possibilità che dà. Andrebbe diffuso!
la vecchia rete ETAC era superiore perchè i cellulari che usavamo erano "meno intelligenti"...un cellulare di oggi ha nel suo software implementato un controllo della potenza emessa che si riduce all'aumentare del segnale ricevuto dalla cella.in mare,in assenza di ostacoli,la capacità di sfruttare i condotti troposferici che si formano è praticamente simile tra le 2 frequenze ( 450mhz per etac e oltre i 1000mhz per le odierne)cosa succede allora?semplice,noi in mare riceviamo il segnale della cella buono,ma non comunichiamo perchè il telefono riduce la potenza..con gli etac eravamo sempre a palla e spesso riuscivamo a telefonare praticamente senza segnale,inoltre,il segnale era analogico che,con segnali bassi ,dava una marcia in piu rispetto al digitale odierno.
altro fattore da non sottovalutare è l'inquinamento elettromagnetico..se una cella può emettere un campo elettromagnetico che vale 10 per semplificare e stare dentro la legge,questo lo deve fare con tutti i canali accesi,nel periodo dell'etac le celle avevano meno canali e quindi,probabilmente, avevano piu potenza disponibile per ogni singolo canale...
Batto bandiera belga. Qualcuno mi sa dire quale è la procedura per utilizzare il DSC ?
Grazie
Un saluto
(08-04-2014 17:46)zio Piero Ha scritto: [ -> ]Si è discusso molto su come inviare la chiamata di soccorso ma si sono spese poche parole su come gestire una eventuale richiesta di aiuto ricevuta.
La mia domanda è semplice e la rivolgo a chi è del mestiere o ha avuto modo di esser coinvolto in una tale situazione : cosa conviene fare se per caso si capta una richiesta di aiuto di cui ovviamente si è capito molto poco e tanto meno la posizione del chiamante?
Dare immediatamente la segnalazione di ricevuto ed invitarlo a ripetere la chiamata rischiando però di sovrapporre il proprio segnale sul 16 a quello di altri che per lavoro sono sempre in ascolto e che potenzialmente dovrebbero aver capito meglio la situazione oppure aspettare un minuto o due per vedere se si è i soli ad aver captato il segnale?
E nel secondo caso, come ci si deve comportare ?
Esiste una procedura più o meno codificata?
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Premetto che
va tenuto presente quanto detto più sopra da Rob al riguardo del may day!
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Nel caso si riceva un may day è previsto che ci si comporti in questo modo:
1- si fa ascolto e se non si sente alcuna comunicazione interveniamo dando il RICEVUTO MAY DAY (roger may day) preceduto dal nome della stazione in difficoltà e chiudendo col nostro nominativo e l'orario se ci ricordiamo.
Albatros, qui Caprice ricevuto may day, ore 12.36
Albastros, this is Caprice, roger may day, time 12.36
A questo punto diventiamo stazione coordinatrice e possiamo imporre il silenzio radio se c'è confusione in frequenza.
Se non abbiamo compreso completamente i dati lanciati dalla stazione in difficoltà
ce li facciamo ripetere. Naturalmente non insistiamo troppo se non ci rispondono, magari si stanno buttando in acqua perché la barca sta andando a fuoco.
2- si lancia il
mayday relay alla stazione costiera più vicina ripetendo i dati della imbarcazione richiedente soccorso. Se non riusciamo a farci sentire dalla stazione costiera faremo comunque il relay in modo che qualcuno lo possa rilanciare fino alla ricezione da parte di una cpt o sar.
May day (3 volte) da Caprice may day relay per Albatros, ore 12,36, posizione ... imbarcazione ... (a fuoco), persone a bordo ... e tutti i dati possibili ed essenziali al soccorso.
E' chiaro che se siamo nelle vicinanze, in mancanza di enti preposti in grado di intervenire è nostro dovere portare soccorso o almeno provarci, alla barca in difficoltà.
-Alla ricezione del mayday da parte di una CPT o altro ente che si occupa del soccorso, rimaniamo a disposizione per fare eventualmente da ponte.
-Una volta che l'emergenza verrà risolta si comunicherà in frequenza la fine del may day e l'orario, sempre col nominativo radio. (per esempio se la stazione in difficoltà comunica di aver risolto il problema)
- se si sta parlando in frequenza con qualcuno e si riceve l'ordine di
silenzio radio mayday, si può chiedere brevemente di cambiare canale in un momento in cui siamo sicuri che non ci sono comunicazioni o, se siamo diventati noi stazione coordinatrice possiamo suggerire noi ai terzi il canale nel quale trasferire le comunicazioni.
Sperando che non ci sia mai la necessità!
(07-12-2015 01:53)doge49 Ha scritto: [ -> ]...
una piccola aggiunta "formale": almeno in Francia, gli ufficiali preposti al coordinamento delle operazioni di soccorso sono investiti di autorità dal Prefetto, non saprei come tradurre in termini legali appropriati pero' hanno facoltà di dare ordini a terzi (per esempio qualcuno vicino al luogo dell'incidente), e tale persona primo è tenuta ad obbedire agli ordini, e secondo obbedendo agli ordini viene pero' sollevata dalle responsabilità
esempio
lancio di mayday, l'MRCC richiede l'intervento di tutte le unità in vicinanza
noi siamo vicini all'incidente, chiamiamo l'mrcc "siamo qui vicino"
l'mrcc
ordina restate in prossimità (in genere chiedono cosa uno possa fare, che barca abbia, che tipo di personale a bordo, eccetera eccetera), a quel punto si è *obbligati* a restare in prossimità, se ci dovesse succedere un danno la responsabilità andrebbe comunque al MRCC, proprio perché noi stiamo obbendendo a degli ordini
se uno va via senza dire niente, a parte la pusillanimità anellide dal pdv marinaresco, diventa anche perseguibile; se uno va via dicendo "per me sono condizioni intenibili" nessun problema, danno subito l'ok
Ho assistito via radio a un gran numero di operazioni del genere ("partecipato" per cosi' dire a due), l'mrcc fa benissimo il suo lavoro, se il mayday è "barca sugli scogli", chiaro se uno presta aiuto chiedono sempre "che barca avete", se uno dice due metri di pescaggio, al limite ordinano "state in vicinanza ma non tentate nulla che vi possa mettere in pericolo", o se uno dice "c'è troppo vento manovro con difficoltà" chiaro non insistono oltre ogni limite, insomma logico...
Alla fine dell'operazione danno sempre "libertà di manovra" a tutte le unità che si sono offerte, con grandi ringraziamenti.
(07-12-2015 02:39)rob Ha scritto: [ -> ] (07-12-2015 01:53)doge49 Ha scritto: [ -> ]...
una piccola aggiunta "formale": almeno in Francia, gli ufficiali preposti al coordinamento delle operazioni di soccorso sono investiti di autorità dal Prefetto, non saprei come tradurre in termini legali appropriati pero' hanno facoltà di dare ordini a terzi (per esempio qualcuno vicino al luogo dell'incidente), e tale persona primo è tenuta ad obbedire agli ordini, e secondo obbedendo agli ordini viene pero' sollevata dalle responsabilità
esempio
lancio di mayday, l'MRCC richiede l'intervento di tutte le unità in vicinanza
noi siamo vicini all'incidente, chiamiamo l'mrcc "siamo qui vicino"
l'mrcc ordina restate in prossimità (in genere chiedono cosa uno possa fare, che barca abbia, che tipo di personale a bordo, eccetera eccetera), a quel punto si è *obbligati* a restare in prossimità, se ci dovesse succedere un danno la responsabilità andrebbe comunque al MRCC, proprio perché noi stiamo obbendendo a degli ordini
se uno va via senza dire niente, a parte la pusillanimità anellide dal pdv marinaresco, diventa anche perseguibile; se uno va via dicendo "per me sono condizioni intenibili" nessun problema, danno subito l'ok
Ho assistito via radio a un gran numero di operazioni del genere ("partecipato" per cosi' dire a due), l'mrcc fa benissimo il suo lavoro, se il mayday è "barca sugli scogli", chiaro se uno presta aiuto chiedono sempre "che barca avete", se uno dice due metri di pescaggio, al limite ordinano "state in vicinanza ma non tentate nulla che vi possa mettere in pericolo", o se uno dice "c'è troppo vento manovro con difficoltà" chiaro non insistono oltre ogni limite, insomma logico...
Alla fine dell'operazione danno sempre "libertà di manovra" a tutte le unità che si sono offerte, con grandi ringraziamenti.
Bravo Rob, opportuna e chiara precisazione!
Vale ovunque perché è un dovere contemplato nel codice della navigazione, marittima o aerea che sia, prestare soccorso.
Chiaro anche, come dici tu, che responsabilità del comandante è la sicurezza della propria imbarcazione e basta dichiarare i propri limiti per venire esonerati.
A me è capitato e anche se ho fatto un numero a ca""o (115), in un minuto si sono aperte tutte le porte, forse bisogna esse molto realisti.
Aggiungo che qualsiasi MRCC (Maritime rescue coordination center) ha facoltà di "ordinare" ad un qualsiasi assetto navale di prestare soccorso o effettuare ricerche di un eventuale naufrago.
Questo in accordo con quanto contenuto nella convenzione di Amburgo del 79, firmata dalla maggior parte degli Stati.
Se vorreste approfondire l'argomento vi stra-consiglio la lettura dei manuali IAM-SAR editi da IMO e ICAO;riportano lo stato dell'arte delle tecniche di ricerca e soccorso e i riferimenti normativi internazionali. Chi fosse interessato ai pdf mi scriva in mp!
PS: non dimenticherò mai quando dirottai, a nome di MRCC ROMA, una fregata della US NAVY!
Eh no dimasilver, quella della fregata ce la devi raccontare
(07-12-2015 17:09)Vittorio Scarpa Ha scritto: [ -> ]Eh no dimasilver, quella della fregata ce la devi raccontare
Non è mica quella del faro della Gorgona?
Tanto per alleggerire un po' l'atmosfera, eh!
(22-12-2011 04:41)Crist66 Ha scritto: [ -> ]Ma a 25 miglia con il solo vhf ma chi ti sente?...
qui tocca munirsi di satellitare, sennò sotto costa
Io, con la barca ormeggiata a Giulianova, vengo sentito con il VHF regolarmente a 50 Nm dagli amici che attraversano dalla Croazia. Devo dire però che l'anno scorso ho sostituito l'antenna VHF ed istallato un cavo a bassissima perdita. Inoltre il mio VHF esce con quasi 30W (misurati con rosmetro) all'antenna.
(07-12-2015 23:51)oudeis Ha scritto: [ -> ] (07-12-2015 17:09)Vittorio Scarpa Ha scritto: [ -> ]Eh no dimasilver, quella della fregata ce la devi raccontare
Non è mica quella del faro della Gorgona?
Tanto per alleggerire un po' l'atmosfera, eh!
Hehe no no era una nave della Sesta Flotta.un barcone di migranti in mezzo al nulla e l'unica nave per presentare soccorso era appunto una della US NAVY ( la uss boxer,se nn ricordo male).
Dirottata senza pietà e caricata di migranti.
Ma ne ho combinate tante a MRCC ROMA che ho perso il conto, sono anche l'autore del dirottamento della MN Genmar Argus che ha soccorso Miceli,ad esempio.
Citazione:Hehe no no era una nave della Sesta Flotta.un barcone di migranti in mezzo al nulla e l'unica nave per presentare soccorso era appunto una della US NAVY ( la uss boxer,se nn ricordo male).
Dirottata senza pietà e caricata di migranti.
@dismasilver, questo?
https://news.vice.com/article/us-navy-re...iterranean
Si esatto...Ho erroneamente citato la uss boxer, che è anche quella una nave anfibia.
Non personalmente, ma negli anni '90 (credo fosse il 1994, avevo si e nò 14 anni) fummo salvati dalla CP poco distanti da Viareggio.
Al tempo si correva la mitica Viareggio-Bastia-Viareggio con gli off shore, ma la cosa non piaceva agli ambientalisti che avevano piazzato delle reti a fior d'acqua per fermare ste barche ..il problema è che su una di queste ci siamo finiti noi, eravamo di ritorno da Spezia ed il libeccio saliva, quindi vento, mare, pioggia ecc.. A bordo i miei genitori, mia sorella piccola, un mio amico coetaneo ed io. La barca era una un chiglia lunga del 1936 di 12mt.
La CP arrivò in un lampo ma il trasbordo è stato difficilissimo, le due barche affiancate avevano una reazione alle onde opposta, una saliva e l'altra scendeva, l'intento era di sbarcare noi bimbi e mia mamma, mio padre se la sarebbe cavata con degli amici che ci stavano raggiungendo in un motoscafo. Insomma, nello sbarco la CP ci ha sfondato un metro buono di falchetta + diversi candelieri divelti.. Equipaggio della CP fenomenale, veramente molto molto bravi ed umani, poi benché non ci fosse urgenza di tornare a Viareggio in fretta perché stavamo tutti bene andavano comunque a manetta, mamma mia come andava quell'arnese sulle onde!!! Ho vomitato anche l'anima chiaramente (ho sempre sofferto il mal di mare sui motoscafi). Mio padre fu raggiunto da amici che con un motoscafo hanno fatto salire a bordo il nostro motorista, gira di qua e gira di là l'asse dell'elica alla fine hanno miracolosamente liberato la rete ed è tornato in porto a motore.
In 30 anni che andiamo in mare è l'unica vera occasione in cui eravamo costretti a chiamarli, i bimbi a bordo sicuramente hanno spinto mio padre a chiamarli, fosse successo ora chissà, avremmo tentato altro, ma così è andata.
Fortunatamente non per cause di salute, ma ho chiamato la CP di Salerno per una busta di plastica che aveva bloccato la presa a mare, fatto collassare il filtro dell'acqua di mare e fatto bruciare la girante.
Il tutto a largo di Punta Licosa. (
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...id=101375)
Non ho inviato un May Day o un Pan Pan o un Securité, ma solo una richiesta di contatto radio nel caso non fossi riuscito a riparare il motore e ripartire.
Charly Papa, Charly Papa qui imbarcazione XY (ripetuto tre volte)
Chi chiama Charly Papa di Salerno?
Imbarcazione XY con motore in avaria a largo di Punta Licosa.
Credo una busta abbia fatto saltare il raffreddamento del motore.
Sto cercando di riparare l'avaria ma chiedo continuo contatto radio con voi nel caso non riuscissi a risolvere il caso. (O giù di lì).
Mi hanno chiesto il numero delle persone ed il loro stato di salute, la mia posizione GPS, e lo stato del mare e del vento. (4 persone, tutti bene, mare calmo, vento zero).
Mi hanno avvisato che da Agropoli era partita una motovedetta (mi hanno detto il numero) che mi avrebbe raggiunto in tot minuti.
Via radio ho ascoltato anche una barca che da San Marco di Castellabate si muoveva verso di me con l'offerta di rimorchiarmi.
Sono arrivati quasi contemporaneamente, nessuno è salito sulla mia barca.
Sistemata la gomena per il rimorchio, visto che ci muovevamo, se ne sono andati.
All'arrivo a San Marco di Castellabate c'era un ufficiale che mi ha preso generalità ecc. ecc. ed ha verificato con un meccanico che il problema era reale ed accidentale.
Comunque, oramai che l'età c'è, quando c'è da parlare al VHF faccio parlare i ragazzi (Porti, contatti di servizio).
Ho notato che oltre alla giusta procedura di chiamata, per la quale ho comprato un manualetto impermeabile che ho sempre in barca, ci deve essere una confidenza con l'apparecchio VHF per poter trasmettere in modo corretto: parlare in modo comprensibile, facendo l'orecchio alla risposta, tenendo il pulsante RTX premuto per il tempo sufficiente o abituandosi alla formalità del colloquio.
Ritengo sia un esercizio fondamentale come quello dell'uomo a mare o barca alla cappa.
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Batto bandiera belga. Qualcuno mi sa dire quale è la procedura per utilizzare il DSC ?
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La stessa di tutte le altre imbarcazioni sotto qualsiasi bandiera.
Sotto tutte le bandiere e' richiesta abilitazione (Certificato almeno SRC) per l'uso dell'apparato nella sua piena funzionalita'.
E' una procedura internazionale che si apprende frequentando l'apposito (breve) corso per la parte formale e studiando il manuale del proprio apparato per la parte operativa (dove stanno i comandi e cosa fanno).