Observer trova due difetti nel peso che le rende inadatte alla bordesata sottocosta con venticelli da poco e nella necessità di coibentarle per bene in quanto il ferro non è termoisolante
La barca perfetta non esiste e non esisterà mai, per cui dovremo sempre accettare dei compromessi
Ho finito alcuni mesi fa di seguire i lavori su un m/s di 20 m. in acciaio costruito da Bugari una trentina d'anni fa
Lamiere da 6 a 8 e 10 mm.
Chiglia in acciaio con colata di cemento
All'interno la ruggine si raccoglieva a manciate
Sono stati sostituiti circa 10 mq. di lamiere corrose
Rifatte alcune ordinate
Molti altri lavori per porre rimedio a interventi fatti in anni addietro ed eseguiti da cani
L'interno è stato sabbiato
La coperta è in teak e a parte danni da abbandono, non presentava particolari problemi
Il restauro non ha presentato particolari problemi tecnici
Non ho trovato particolari problemi dovuti al tipo di scafo, ma piuttosto alla pessima manutenzione ed all'abbandono in cui ha versato per molti anni
Per quanto concerne i danni casati da urti, sono certo che questo scafo ha preso una botta a 3/4 verso prua,molto forte
Sembra che si sia incastrato tra due scogli
Uno scafo in altro materiale si sarebbe completamente distrutto
@ Leonardo696
che ne pensi di scafo acciaio coperta in compensato marino? Sciarreli le faceva spesso cosi...
Se intendi che il compensato marino serve da base di appoggio per il teak, ti dico ciò che ho trovato sullo scafo di cui sto parlando
Sotto al teak, che in origine doveva essere ben superiore ai 12 mm di spessore, c'è un compensato di circa 20 mm di spessore che poggia sui bagli
Il compensato era rovinato ove le doghe erano rovinate a loro volta e lasciavano passare acqua
Per il resto era perfettamente sano e senza infiltrazioni lungo la falchetta
Non mi piace molto un piano di coperta in alluminio da cui far partire le sovrastrutture, le correnti vaganti sono sempre in agguato
Strutturalmente, la robustezza è data prima di tutto dai bagli, se sono ben dimensionati non vi sono problemi
Ho visto diversi scafi di Sciarrelli ( e non solo) di acciaio con coperta in compensato marino, senza teak, solo verniciato,mi sono sempre chiesto se la giunzione tra scafo e coperta fosse stagna o comunque ben isolata ( leggi infiltrazioni) anche perche' acqua in sentina da quel che mi sembra di capire non se ne parla.E' chiaro che la coperta in compensato poggia sui bagli.
Il normale movimento torsionale dello scafo crea problemi a questo tipo di coperte?
Premesso che il solo compensato marino messo in piano e verniciato a me non piace molto
In piano l'acqua ristagna, un conto è un compensato impiegato per una murata, altro conto quando deve sopportare un velo d'acqua che rimane steso sopra di lui, per tempi anche lunghi
Ho più paura di questo tipo d'infiltrazioni, che non di quelle che possono verificarsi per, a mio vedere, improbabili torsioni di una struttura
Non dico che l'acciaio non abbia movimenti sia chiaro
Ma quando uno scafo ha dei movimenti tali da far si che la coperta arrivi a scollegarsi causa movimenti torsionali, molto probablmente il progettista ha ceffato di brutto il lavoro che gli è stato affidato
Questo per quanto concerne il classico scafo per il diporto quotidiano, diverso è il discorso per uno scafo da regata, estremamente spinto, dove si deve sottostare a precisi compromessi e si è disposti ad accettare determinati rischi....coppa america docet
Citazione:nikisail ha scritto:
Il normale movimento torsionale dello scafo crea problemi a questo tipo di coperte?
Nello specifico di questa domanda
Fino ad oggi, i casi che mi sono capitati d'infiltrazioni da coperte come quelle che tu descrivi, circa una cinquantina, non sono assolutamente imputabili a torsioni dello scafo ma ad incuria ed abbandono
Citazione:Leonardo696 ha scritto:
In piano l'acqua ristagna, un conto è un compensato impiegato per una murata, altro conto quando deve sopportare un velo d'acqua che rimane steso sopra di lui, per tempi anche lunghi
qui non ti seguo
a mio avviso l'acqua in coperta non ristagna e comunque vi rimane per un tempo limitato rispetto ad opera viva in legno.
Di sicuro le giunzioni devono essere perfette ed in ordine ma non vedo problemi di ristagno.
le mie son solo considerazioni sia ben chiaro, solo per capire
Ma per acciaio cosa si intende? Acciaio al carbonio ( cioè ferro) o acciaio inossidabile?
Per verificare lo spessore dell'acciaio inox esistono strumenti portatili che posizionati sulla parte di lamiera danno immediatamente lo spessore. Li ho utilizzati piú volte per verificare lo spessore di grandi cisterne in inox ( da 30.000 e piú litri quindi lunghe 11,50 metri per 2,50 di diametro) per il trasporto di acidi. In quei casi i fondi sono da 6 mm e il cilondro da 3 mm.
Citazione:nikisail ha scritto:
Citazione:Leonardo696 ha scritto:
In piano l'acqua ristagna, un conto è un compensato impiegato per una murata, altro conto quando deve sopportare un velo d'acqua che rimane steso sopra di lui, per tempi anche lunghi
qui non ti seguo
a mio avviso l'acqua in coperta non ristagna e comunque vi rimane per un tempo limitato rispetto ad opera viva in legno.
Di sicuro le giunzioni devono essere perfette ed in ordine ma non vedo problemi di ristagno.
le mie son solo considerazioni sia ben chiaro, solo per capire
Dipende da come è fatta la falchetta e da quante aperture ha per scaricare l'acqua, non quella che prendi in navigazione, ma quella piovana all'ormeggio quando lo scafo non naviga
I danni più grossi li ho visti per queste cause
Gli ultimi su uno scafo in alluminio con coperta in multistrato che a causa delle poche aperture nella falchetta, con gli anni si era rovinato parecchio, certo non sono cose che si verificano in sei mesi
Citazione:stravento96 ha scritto:
Ma per acciaio cosa si intende? Acciaio al carbonio ( cioè ferro) o acciaio inossidabile?
Per verificare lo spessore dell'acciaio inox esistono strumenti portatili che posizionati sulla parte di lamiera danno immediatamente lo spessore. Li ho utilizzati piú volte per verificare lo spessore di grandi cisterne in inox ( da 30.000 e piú litri quindi lunghe 11,50 metri per 2,50 di diametro) per il trasporto di acidi. In quei casi i fondi sono da 6 mm e il cilondro da 3 mm.
Acciaio, il ferro in purezza non si può usare
Strumento ad ultrasuoni semplice
Citazione:Temasek ha scritto:
Un metodo molto semplice per verificare lo spessore del fasciame,è
quello di bucare con una piccola punta la lamiera, con un calibro (di profondità), si misura e dopo con un colpo di saldatrice, si tappa.
Per avere dati validi, dovresti fare qualche centinaio di buchi.....non mi sembra una buona soluzione
quanto dura uno scafo in acciaio in condizioni di uso normali? se è vero che non fa osmosi ma fa ruggine, quali sono le avvertenze e le accortezze per l'opera viva? ( antivegetativa ecc)
Son passato, però sappi che non è che amo il ferro, preferisco l'alluminio.
Anyway
Le costruzioni in metallo sono o tonde o a spiolo, con bulbo strutturale in genere, timone con skeg e spesso e volentieri serbatoi struttuarli. Esistono vari metodi di costrzuioni, ma per farla breve quello giusto per l'acciio è quello Olandese, che prevede solo ordinate trasvrsali e non correnti longitudinali...pervchè? perchè li stessi sono un punto di ristagno dell'acqua e quindi ruggine e quindi buco. E' chiaro che una costrzuione così richiede una ordinata ogni 400 mm per un 12 m e diciamo 600 per un 16m. I punti critici sono le sentine, il gavone ancora e il pozztto dello skeg o nelle barche di sciarelli la v di poppa, perchè l'acqua vi si annida, infatti non è raro trovarvi delle colate di cemento, certo che dopo 20 anni possono esserci sorprese.
Lo scafo in accqio soffre meno le correnti galvaniche, dell'alluminio, ma molte barche sono isolate. Una buona costrzuione si distingue dal fatto che falchetta, bitte, musone e lande sono in inox e saldati o imbullonati al fascaime in ferro, insomma i punti più esposti ad abrasioni sono antiruggine.
LA coperta quindi può avere molte parti in inxo, oppure ampi scoli, sopratutto nei pozzetti e nei gavoni, altrimneti ruggine e poi buco. Ah beh la ruggine la devi accettare come una seconda pelle, ci vuole del tempo perchè una barca si corroda e diciamo che 3mm di ruggine sono 1mm di spessore, salvo che il metallo non si annerisca segno che è marcio/andato, decarbonizzato. I nordici per anni hanno costruito infatti in Corten Steel un acciiao raffinato, che anche se esposto o graffiato faceva poca ruggine. Ho recentemente visto uno scafo da ghiaccio e soccorso convertito in diporto, del 1968, costruito con spessore 10mm, beh da 4 anni era in acqua e c'erano dei punti non trattati in carena (primer distaccato), beh l'acciaio era come l'inxo, bello lucido. Scafi così non si fanno più
I serbatoi strutturali non mi piacciano molto, perchè se non sempre pieni fanno condensa e l'acqua sta sul fondo, gli accessi sono piccoli, sono da valutare.
Qualunque scafo in metallo si ripara, le saladature sono facili, ma è chiaro che una cosa è un inserto, una cosa è cambaire 10 mq di lamiere.
Con la barca in ferro hai sempre una tolla di primer e smalto pronta
Le barche di Sciarelli, sono fatte come si costruirono le prime barche che passarono da legno a acciaio, quindi scafo di ferro e coperta in compensato o dogato. unico neo:le infiltarzioni e la giuznione scafo-coperta, che poi è una flangiaa L su cui è appoggiata la coperta. Se abbandonate sono dolori, invece se c'è del teak sul ferro, se l'acqua è andata sotto il teak vedrai delle belle colate marroni dai comenti e sono dolori pure li,perchè significa che c'è del marciume.
Coi controlli di oggi ultrasuoni e corrosiometri si può valuatre se lo scafo è sano o meno.
Spero di averti dato due dritte.
Ah...la durata è variabile, molti scafi hanno 30 anni e sono perfetti, altri ne han 10 e son marci, dipende come sono costruiti e tenuti, in pratica come smepre nonn c'è una risposta uguale per ogni modello, sia esso di vtr, alu, acciaio, legno, ferrocemento, carbonio e cartongesso
la mia barca di 8 metri ( wibo 835 ) in acciaio è stata costruita nei cantieri olandesi di van wijk nel 1975 su progetto di van de stadt.
non ha nessuna ordinata. si regge sulla curvatura di 5 lastre di acciaio saldate tra di loro con angoli di 45°. la lastra di fondo, leggermente curva anche trasversalmente, comprende la chiglia ed una pinna alla quale va imbullonato lo skeg. non c'è cala ancora.
il pagliolo poggia su correnti longitudinali a T
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già verniciata
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da verniciare dopo la sostituzione della falchetta con tubo zincato da 3/4'
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na carteggiata, na pittata e la par nanca doperata
Grazie Davide
devo andarne a vedere una.
se mi interessa e vado avanti ti invio un messaggio privato
BV
Ovvio per barche piccoe ed a spigolo fino a 9-10m, la lamiera è quasi autoportante, di fatto gli spigoli son rinforzi.
Non posso fare del resto il manuale di costruzione navale in poche righe.
anche io sono attratto dalle barche in metallo e credo che quando cambierò barca (gs42) valuterò alluminio o acciaio anche se mi spaventa l'idea di una manutenzione difficile e onerosa .grande lavoro di restauro l'ha fatto Gennai su isola bianca 2 sciarelli di 15 metri ora in navigazione per giro del mondo interessante il blog sul suo sito settimocontinente isola bianca2 .Bv grazie zerbinati per il tuo manuale ben scritto onnipresente sulla mia barca .