Dunque: posto che devo ricordarmi di scattare qualche foto da inserire in questa discussione (mea culpa) il mio nr. velico è 13042. Qundi, stando a ciò che ho letto sul sito deriveurzef.fr, dovrebbe essere un terza generazione. Se si dà un occhio sul medesimo sito, segnalato da Naslap, guardare quei due Zef censiti ubicati in Sardegna. Il mio è tal quale. Compreso lo specchio poppiero con piastra in mogano (supporto motore?) e contropiastra interna allo specchio. Pur non trovando la necessità di avere tutto sto peso, le avevo rifatte ex novo. Tanto per rispettare l'originalità costruttiva. Poi, per quel che riguarda il 'diafframma' che Naslap lamenta in frantumi, a divisione del volume tra sotto sedute e prora, da me nessuna traccia. E' tutto comunicante. Io ci ho incastrato ulteriori due giubbotti di salvataggio (il terzo lo tengo in pozzetto assicurato ad una sagoletta data volta alla landa della sartia dritta). Il paranco inferiore di scotta randa è posizionato ad un ponticello plastico posizionato alla cassa di deriva, nella porzione terminale verso poppa. Il ponticello, plastico e di generose dimensioni, è avvitato con autofilettanti (tirafondi penso sia il termine corretto) che mordono nell'anima di legno della cassa deriva. In varea esiste un bozzelino che presumo facesse parte del circuito di scotta del piano originale. Io l'ho sfruttato per farvi fare via allo scottino del tesabase, che si strozza in apposito strozzatore plastico rivettato ad una spanna o due dalla varea. Ogni tanto, puntualmente, stò lì a rimuginare sull'oportunità di un gennakerino, ma credo di complicarmi la vita. Però però... chissa che prima o poi no lo faccia veramente! Naslap, la cricca/delaminazione che lamenti nella zona del tambuccio, potrebbe essere imputabile ad eccessiva compressione dell'albero? Mi è venuto in mente riflettendo sul fatto che se si eccede nell'arridare sartie o strallo, si nota una leggera flessione del ponte, là ove poggia l'albero. Non ho rilavato segni di delaminazioni, cricche, ragni gelcoat, ecc. Secondo te la tua cricca da cosa è stata causata? La chiusura del gavone di propra era come quella postata (da Diavolone, non sbaglio).
Dimenticavo: il bottazzo (in iroko) è fissato alla falchetta con bulloncini e dado, non con autofiletanti. Grosso modo uno ogni due o tre spanne. La testa all'esterno e ben affondata nel legno, il dado all'interno, sotto l'unghia dell'accoppiamento della controstampata.
In effetti, il suggerimento di Diavolone di scoperchiare la controstampata dalla scafo, non mi sembra una operazione semplice, come ha fatto notare Naslap. Certo che se si vuol fare si riesce, ma non so quanto ne valga la pena. Ritengo corretto dire che sono stati ben resinati assieme, non incollati con lo stucco di resina e rivetti.
perfetto, confermi quanto detto da Paddy, la paratia che si trovava sulla mia era posticcia ed era proprio questa che presentava quella che dapprima mi era parsa una delaminazione della vetroresina interna
detta paratia era stata costruita con una base di materiale scadente ricoperta con abbondante stucco da carrozziere che a piccole lastre si stava progressivamente distaccando, ho già provveduto ad eliminarla totalmente
anch'io sto posizionando il paranco della scotta randa nella stessa posizione del tuo, ho eliminato il ponticello di plastica ed al suo posto ne ho messo uno d'acciaio, idem per lo strozzatore del tesabase della randa
sto anche rifacendo lo sportellino di legno del gavone sulla falsariga delle indicazioni date da Diavolone
quando sarò in dirittura d'arrivo spero pure io di poter fare delle foto, comunque anche il mio Zef è identico a quei due censiti su deriveurzef e così con il tuo siamo a 4 giallini conosciuti
Da 1° msg di Naslap: .....gli interventi che in prima battuta mi sono prefissato riguardano:
-il ripristino della coperta, con stuccatura di diverse intaccature e conseguente ritocco della pittura
ho però il timore che sia difficile riprendere la tinta originale, perdipiù sbiadita; il mio fornitore abituale ancora recentemente mi ha sbagliato brutalmente anche il colore per alcuni interventi sulle plastiche di una vecchia moto
che tipo di pittura è consigliabile ritoccare solo parti circoscritte?
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Senti Naslap, se desideri rifare la coperta del colore originale, e/o lo scafo, utilizzando il gelcoat anzichè lo smalto, qui a Cagliari c'è Gregorio Vernici (
http://www.gregoriovernici.com) che lo prepara veramente bene, anche già paraffinato. Quantitativo minimo da ordinare, un kg. Posso consigliarlo pechè mi sono già rivolto a questo colorificio. Basta dargli un codice di colore RAL, e la prepara all'istante. Il prezzo del gelcoat, sino all'autunno 2011 era compreso tra i 20 e i 25 euro al kg. a seconda della tinta scelta, compresa la paraffina, già miscelata nella giusta percentuale o a parte, a scelta. Se ti interessa posso spedirtela io.
grazie, Franzi, ma ho già risolto, ho stuccato e ritoccato le diverse tacchette che c'erano sulla coperta ed è venuto un lavoro discreto
ho usato una pittura poliuretanica e dopo diversi tentativi, mescolando una base di giallo con del bianco e del nero, con l'aggiunta di un pizzico di rosso sono riuscito a riprendere la tinta originale, una spruzzata di lucido trasparente ha completato l'opera
terrò comunque presente la tua offerta nel caso che in futuro mi venga la malinconia di rifare l'intero scafo
ora il mio problema più grande è trovare alla mia barchetta un posto dove metterla e che risulti pure agevole per la messa in mare
dalle mie parti equivale a cercare la luna nel pozzo
'------ora il mio problema più grande è trovare alla mia barchetta un posto dove metterla e che risulti pure agevole per la messa in mare
dalle mie parti equivale a cercare la luna nel pozzo---- '
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Figurati se non riesci a trovare posto nel genovese ad una derivetta! Hai almeno idea in quale zona vorresti nenerla? Per esempio, ricordo che sotto via Benedetto Beccaria e fino al Castelluccio vi erano diversi pontili ed almeno due circoli, proprio sul mare e con parecchio posto a terra, ma parlo di 4 o 5 anni fa. Certo che a Pegli non è il massimo per una deriva, sarebbe certamente meglio averla in una zona che ti permetta di avere subito acqua libera. Auguri comunque, vedrai che troverai. Caso mai metti chiedi sul forum.
Citazione:Franzi ha scritto:
Figurati se non riesci a trovare posto nel genovese ad una derivetta! Hai almeno idea in quale zona vorresti nenerla? Per esempio, ricordo che sotto via Benedetto Beccaria e fino al Castelluccio vi erano diversi pontili ed almeno due circoli, proprio sul mare e con parecchio posto a terra, ma parlo di 4 o 5 anni fa. Certo che a Pegli non è il massimo per una deriva, sarebbe certamente meglio averla in una zona che ti permetta di avere subito acqua libera. Auguri comunque, vedrai che troverai. Caso mai metti chiedi sul forum.
abito dall'altra parte della città rispetto ai posti che tu citi, ad una ventina di km ed inoltre laggiù, quando finalmente sei fuori dal porto, in terra hai miglia di diga foranea da una parte e dall'altra, in effetti non è proprio il massimo per una barca come lo Zef
a Levante ci sono pochissimi tratti di arenile, tutti esposti al mare, ed in quei pochi trovare un posto non è per niente facile; sono tutti pieni di barche i cui proprietari non si vedono mai e se trovi posto, avendo le conoscenze giuste, tutt'al più è sui tubi al secondo piano dove poi se non hai valido aiuto non riesci neppure a tirare giù la barca
sembra una favola ma la situazione posti barca per la nautica in genere qui è piuttosto triste
ecco le foto dopo i primi interventi di restauro, ora la devo girare pancia all'aria per intervenire sulla carena ma il più è ormai fatto
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Bellina.
Non vedo gli attacchi delle cinghie, servono assolutamente se vuoi farla correre un pochino, gli strozzatori del fiocco li ho spostati sulla falchetta sopravento in posizione comoda per il timoniere così da poter uscire anche da solo; li vedi nelle mie foto circa 20 cm a poppa degli scalmi.
Fantastica Naslap! Quando l'avrai capovolta, suggerisco lucidatrice e pasta abrasiva a grana fine. Poi ceratura possibilmente a formulazione siliconica: ho notato lievissimi incrementi di velocità particolarmente apprezzabili con le ariette (incrementi nell'ordine di decimi di kn, ovviamente). Concordo con Barcapolacca sul montaggio cinghie ai piedi, con venti oltre i 12-13 kn. Al di sotto, benchè condotta da solo (sono 1,80 per 75 kg), non ne sento la necessità. Sperimentare, sperimentare....
per le cinghie ed il posizionamento degli strozzascotte volevo attendere di provarla personalmente
io peso sopra gli 80 e la userò quasi sempre con moglie, non so quanto in effetti mi possano servire le cinghie e non vorrei togliere al prodiere il piacere di gestire il fiocco
il fondo barca non presenta guasti grossi ma si vede che è stata usata e spostata senza troppa cura, per fortuna era stata dotata di due correggie in alluminio per proteggere il travetto di chiglia a poppa e la lama anteriore della deriva, quella che se non ben alzata e fissata può sporgere dal fondo barca, sulla carena ci sono numerosi segni e solchi anche se poco profondi, quindi ci vorrebbe altro che una passata di pasta abrasiva e lucidatura
ora ci penso ancora un poco ma per quest'anno non ho più voglia di carteggiare e rasare anche tutta la carena, mi sa che rimanderò la faccenda limitandomi ad una ripulita generale e a ritocchi nei punti più segnati
devo anche pensare a far sistemare i due giochi vele che presentano qualche rattoppo da fare ed ai quali devono essere sostituiti praticamente tutti gli occhielli
Peso 100 kg e da solo le cinghie sono imperative, ineffetti non esco con lo zef con meno di 10 nodi altrimenti è una noia
Anche con mia figlia (50 kg) tendo a rimanere in pozzetto e lasciare a lei il divertimento di bilanciare sporgendosi.
Lo strozzatore del fiocco sulla panca funziona solo se si rimane in pozzetto, prodiere presente o meno, lo strozzatore in falchetta rimane fruibile anche dal prodiere soprattutto perché la tendenza è concentrare i pesi verso poppa per non ingavonarsi troppo spesso nelle onde.
Qui siamo con circa 10 nodi e come vedi per tenere la barca siamo entrambi fuori.
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Il fondo dello scafo è normalmente strofinato, non soffre molto. La pinnettina a poppa invece è bene sia rinforzata da una placca metallica, non solo per lo strofinamento, ma avvolgendola proprio, non è raro infatti strapparla in arrivo o partenza e senza... si affonda
OK per le cinghie ma non vedo dalle foto dove le hai posizionate e fissate, pensavo di farle partire dal ponticello in plastica che si trova nella parte anteriore della scassa per farle arrivare allo specchio di poppa
la pinna di poppa si strappa facilmente? a vederla sembra strutturale con il fondo scafo, può darsi che sulla mia siano già intervenuti rinforzane l'attacco con qualche strato di vtr ... speriamo bene
Le cinghie partono da due piastre sullo specchio del gavone, passano ai lati della scassa e si fissano insieme a poppa ad un golfare sulla piastra dell'agugliotto basso. Per regolarne la tensione qui ho messo un paranco senza bozzelli.
Non ho foto, te le farò appena posso, per ora un disegnino.
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La pinnetta a poppa è strutturale allo scafo, ma è anche molto sottile e le botte sul fondale la rompono facilmente. Molto probabile sia già stata rifatta. Sulla prima la sfondammo, su questa l'ho rivestita preventivamente.
bel disegno
, mi hai già detto tutto
per quanto riguarda la pinna deve senz'altro essere già stata rinforzata visto che è un bel pesce vetrificato e largo almeno 8 cm, da l'impressione di una certa robustezza
ciò non toglie che sulle spiagge liguri, tutte ciottoli e pietroni, atterrando malamente con lo scirocco un colpo ben dato può essere letale in ogni caso
Altri assaggini
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Interno del gavone, come vedi non c'è niente di niente ne paratie ne poliuretano
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Attacco delle lande, io le ho strappate solo 3 volte.
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la piastra dove sono attaccate le fasce puntapiedi
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altro particolare della piastra
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il bottazzo è fissato con dei rivetti, per questo non mi ricordavo i dadi dietro
belle foto, specialmente quella interna al gavone che deve averti richiesto qualche contorsione
il mio, ora che ho eliminato tutta la porcheria che era stata aggiunta, si presenta identico
per la collocazione delle piastre di tenuta delle cinghie sto valutando se non sia il caso di piazzarle sui due frontalini anteriori delle panche laterali del pozzetto, lavorerebbero in controsforzo e dovrebbero ugualmente consentire il corretto posizionamento delle cinghie indirizzate a centro poppa ... che ne pensi?
per i bottazzi in legno credo che per il momento la lascerò senza, non ho trovato traccia di fori preesistenti e sinceramente mi spiace dover essere io a fargliene, anche se sotto il profilo estetico i due listelli indubbiamente stanno bene
Per le fasce non saprei. Il prodiere di bolina tende s tare aventi e le fasce agganciare alle panche non sarebbero utilizzabili, così anche il timoniere o quando si è da soli tende a infilare le gambe sotto ad entrambe che verso poppa sono quasi sovrapposte.
Mio padre mi dice che bottazzo non c'era sulla nostra, può darsi che non fosse di serie su tutte.
Nel gavone ho infilato solo la fotocamera, salire sulla barca sul carrello la sfonderei.
curiosando su Subito.it zona Toscana ho trovato in vendita una barca non identificata che a me sembrerebbe uno Zef prima serie, discretamente malandato e privo della pontatura di legno a prua
chi lo vende scrive che la barca è lunga intorno ai tre metri, in questo caso potrebbe essere un Apache o Zef junior, molto simile e costruito sempre del cantiere La Prairie, Diavolone che lo ha avuto dovrebbe riconoscerlo al volo
non riesco a riprodurre le foto e postarle, se qualcuno ha voglia di andare a vedere, basta indirizzare la ricerca su Regione Toscana restringendola su barche con prezzo inferiore a euro 500, potrà poi cortesemente confermarmi se la mia impressione è giusta
Citazione:naslap ha scritto:
curiosando su Subito.it zona Toscana ho trovato in vendita una barca non identificata che a me sembrerebbe uno Zef prima serie, discretamente malandato e privo della pontatura di legno a prua
chi lo vende scrive che la barca è lunga intorno ai tre metri, in questo caso potrebbe essere un Apache o Zef junior, molto simile e costruito sempre del cantiere La Prairie, Diavolone che lo ha avuto dovrebbe riconoscerlo al volo
non riesco a riprodurre le foto e postarle, se qualcuno ha voglia di andare a vedere, basta indirizzare la ricerca su Regione Toscana restringendola su barche con prezzo inferiore a euro 500, potrà poi cortesemente confermarmi se la mia impressione è giusta
se e' questa non e' un'apache .. che non ha le sedute a panca ma ovale come il fly junior ..per me e' uno zef uno dei primi con il ponte in legno..
http://www.subito.it/nautica/barca-da-ri...502731.htm