I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Stranissimo comportamento in manovra.
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Citazione:birimbao74 ha scritto:
Chissa' come facevano quando c'erano solo le vele....
i vikinghi? ekkessapevano poveretti, loro, di barche? gli hr, sono rimasti ai tempi dei vikinghi
Sopratutto scolta quello che dice Dufour.....vabbe' tu non hai no come me a prua e ti dovrai rangiare.....vero Nello?????ahahhahahhahahhaha...dai partenza da manuale eh????Big GrinBig GrinBig Grin
Citazione:anonimone ha scritto:
I piaceri dello skeg 42

BV
Fosse solo lo skeg.....il problema e' tutta quella roba rossa davanti.....io la segherei....Big Grin
Con le barche a chiglia lunga scordatevi di manovrare a marcia indietro, non è quella la strategia.

Si sbaglia se si vuol correggere la poppa con il motore a marcia indietro.

il mio maestro, ex manovratore della marina, mi ha sempre detto che ci si avvicina al posto barca, si vira e lavorando con la marcia avanti e indietro si entra...il trucco sta nello spostare la prua...così facendo si sposta la poppa...e fondamentale è conoscere l'elica...sinistrorsa o destrorsa...per entrare dal lato favorevole...
Citazione:Nastro Azzurro ha scritto:
Mi associo alla lunga lista del' è normale con quella conformazione di carena' tanti anni fa portavamo in giro una barca con simili caratteristiche, in pratica faceva il passo del leopardo di lato, unica soluzione prendere abbrivino e manovrare in folle.


Anzi se non ricordo male anche la barca di Petrell dovrebbe avere lo stesso vizietto, giusto Marco?

Si.....
e infatti ho sempre ormeggiato di prua.
La fortuna ha voluto che sul Magra avevo ampio spazio dietro per uscire e svariate volte ho fatto il 'giro della morte', ma non avendo ostacoli non ho mai avuto problemi...
Per uscire da Rapallo mi sono fatto aiutare....

Poi ho comperato l'elica di prua! Big Grin

caricabasso

Citazione:Nastro Azzurro ha scritto:
Mi associo alla lunga lista del' è normale con quella conformazione di carena' tanti anni fa portavamo in giro una barca con simili caratteristiche, in pratica faceva il passo del leopardo di lato, unica soluzione prendere abbrivino e manovrare in folle.


Anzi se non ricordo male anche la barca di Petrell dovrebbe avere lo stesso vizietto, giusto Marco?

Quoto.
Ho avuto per più di un decennio il Lotus a chiglia lunga,di poppa era ingovernabile.
Mi ormeggiavo quasi sempre di prua.
A chi mi diceva :fai così,fai di qua,fai di sopra, rispondevo: prova tu.
Inesorabilmente la manovra non riusciva quando c'era vento e corrente.
Citazione:gianfranco malfatti ha scritto:
marcia avanti , marcia indietro, elica sinistrorsa, rotazione , muoversi con solo elica di prua...., entrare veloci , lentamente.....spostamento ... allineamento ...: queste son barche per state al largo, in oceano e non amano le banchine e nemmeno le bonacce ; eppoi i progettisti che partoriscono questi capolavori , che fanno? non lo sanno che le loro creature , oltre che a solcare gli oceani , dovranno prima o poi entrare in un porto? quanto costa un Hr 42? penso una bella cifretta: e allora, perché' non pretendere , da una barca cosi, oltre a tante eccellenti prestazioni , anche un minimo di manovrabilita'?[:253]

Ci compriamo un'auto di quelle che parcheggiano da sole? Stiamo parlando di barche.
l'ultima barca armata aveva chiglia lunga ed in manovra si comportava esattamente così . Viste le dimensioni alcune volte ho provato ad ormeggiare a vela complice il periodo invernale ed il poco controllo nel marina in cui la tenevo , scontrando la randa rinculava tranquilla ed era più controllabile che con l'intervento del motore .
Per domarla in retro a motore ho sbloccato il fuoribordo alloggiato nel suo pozzetto a poppa dandogli la possibilità di ruotare di una decina di gradi per parte , è stato comunque sufficiente a dare direzionalità alla poppa in retro .
Con barche più grandi provate e navigate più volte anch'esse a chiglia lunga l'unico sistema era tanto abbrivio e manovra del ' perschereccio ' , ovvero marcia avanti , marcia indietro , marcia avanti , marcia indietro per far ruotare la poppa alla bisogna utilizzando l'effetto evolutivo .
Manovrare un chiglia lunga in spazi ristretti è un'arte raffinata ( che non ho mai imparato del tutto )
ma che banda di ...Smile
i 6 mesi continui mai ormeggiato di prua!!

basta imparare4!
provare
provare
provare
provare
ecc
ecc
ecc
[:37][:49][:54]
Difetto (ma non sempre è un difetto) comune a molte barche con la chiglia grossa, non tanto lunga o corta, quanto grossa, larga, cicciona per intenderci, non una lama, e per complicare le cose, con il timone molto vicino alla chiglia.
Innestando l’invertitore, conviene tenere al minimo il gas, fino a quando l’elica comincia a tirare senza cavitare spostando la poppa.
Una possibile correzione a questa tendenza, che viene con la pratica, è quella di scontrare un po’ il timone e dare un colpetto di gas, deciso e brevissimo, a marcia avanti (per inciso, con un po’ di pratica e con questa manovra del 'un colpo avanti e uno indietro', si riesce a far girare la barca su se stessa).
E’ una questione di pratica, esperienza, sensibilità, calma, sangue freddo (eh sì!) e noncuranza verso i consigli e i sorrisetti dei pontilanti e/o dei “Coppamericans”: nessuno nasce imparato e, aspettando il giusto tempo, prima o poi, si vedono fare delle cacchiate incredibili, anche dai migliori.
Dare gas in retro, sperando di prendere abbrivio, serve solo ad anticipare, peggiorandola, la tendenza: la barca in quelle condizioni non prende velocità, gira solo su se stessa aumentando sempre più il raggio di giro.
Per inciso, non è sempre un difetto: una volta che l'hai imparata, sfruttando quella tendenza, si riescono a fare cose sorprendenti.
L'elica di prua non sempre risolve, perché (e non tutti se ne accorgono) il centro giratorio delle barche non è l'asse del timone, bensì un punto, più o meno a mezza nave, che spesso coincide con il centro di deriva.
Ne consegue che dando elica di prua (o timone che è quasi la stessa cosa), è vero che si scosta la prua, ma si accosta in egual misura la poppa dalla parte opposta, detto diversamente la barca gira facendo perso sulla metà della chiglia (circa).
In presenza di un’elica a pale chiuse, è vero che si deve dare un colpetto di gas per aprirle, ma è roba di un secondo: due sono già troppi.
Altro cinema è se l’elica è incrostata e non si apre, o fatica a farlo.
Manovrando con elica di prua e sfruttando l’effetto evolutivo della barca in retro, riuscivo a scostarmi di tre o quattro metri dal pontile benzine, procedendo di fianco senza che la barca andasse né avanti, né indietro nemmeno di cinquanta centimetri.
Provando e riprovando anche quelli de coccio qualcosa poi sanno fare; e una volta capito il meccanismo, anche cambiando barca, si riesce a capire presto da che parte scalcia.
Un marina con le briccole è l’ideale per imparare a dominare le bizze della barca, perché si ha subito l’idea precisa di come si muove; abbracciandole, poi, spesso si riprende la situazione senza guai.
Citazione:dapnia ha scritto:
Difetto (ma non sempre è un difetto) comune a molte barche con la chiglia grossa, non tanto lunga o corta, quanto grossa, larga, cicciona per intenderci, non una lama, e per complicare le cose, con il timone molto vicino alla chiglia.
Innestando l’invertitore, conviene tenere al minimo il gas, fino a quando l’elica comincia a tirare senza cavitare spostando la poppa.
Una possibile correzione a questa tendenza, che viene con la pratica, è quella di scontrare un po’ il timone e dare un colpetto di gas, deciso e brevissimo, a marcia avanti (per inciso, con un po’ di pratica e con questa manovra del 'un colpo avanti e uno indietro', si riesce a far girare la barca su se stessa).
E’ una questione di pratica, esperienza, sensibilità, calma, sangue freddo (eh sì!) e noncuranza verso i consigli e i sorrisetti dei pontilanti e/o dei “Coppamericans”: nessuno nasce imparato e, aspettando il giusto tempo, prima o poi, si vedono fare delle cacchiate incredibili, anche dai migliori.
Dare gas in retro, sperando di prendere abbrivio, serve solo ad anticipare, peggiorandola, la tendenza: la barca in quelle condizioni non prende velocità, gira solo su se stessa aumentando sempre più il raggio di giro.
Per inciso, non è sempre un difetto: una volta che l'hai imparata, sfruttando quella tendenza, si riescono a fare cose sorprendenti.
L'elica di prua non sempre risolve, perché (e non tutti se ne accorgono) il centro giratorio delle barche non è l'asse del timone, bensì un punto, più o meno a mezza nave, che spesso coincide con il centro di deriva.
Ne consegue che dando elica di prua (o timone che è quasi la stessa cosa), è vero che si scosta la prua, ma si accosta in egual misura la poppa dalla parte opposta, detto diversamente la barca gira facendo perso sulla metà della chiglia (circa).
In presenza di un’elica a pale chiuse, è vero che si deve dare un colpetto di gas per aprirle, ma è roba di un secondo: due sono già troppi.
Altro cinema è se l’elica è incrostata e non si apre, o fatica a farlo.
Manovrando con elica di prua e sfruttando l’effetto evolutivo della barca in retro, riuscivo a scostarmi di tre o quattro metri dal pontile benzine, procedendo di fianco senza che la barca andasse né avanti, né indietro nemmeno di cinquanta centimetri.
Provando e riprovando anche quelli de coccio qualcosa poi sanno fare; e una volta capito il meccanismo, anche cambiando barca, si riesce a capire presto da che parte scalcia.
Un marina con le briccole è l’ideale per imparare a dominare le bizze della barca, perché si ha subito l’idea precisa di come si muove; abbracciandole, poi, spesso si riprende la situazione senza guai.

Ho un HR312 che, fatte le dovute proporzioni, ha la stessa chiglia del 42 nella foto di sonmì e l'esperienza che ho fatto, cercando di 'sentire' come si comportava in retro per poi adeguarmi, coincide esattamente con quanto detto da dapnia.
Deduco dalla foto del piazzale che sei stato al Nautilia e non ci siamo visti e/o sentiti?
Citazione:dufour ha scritto:
ma che banda di ...Smile
i 6 mesi continui mai ormeggiato di prua!!
basta imparare4!
provare
provare
provare
provare
ecc
ecc
ecc
[:37][:49][:54]

Guarda che non è un vanto!!!Wink
Quelli che ridono quando vedono uno ormeggiare di prua di solito non hanno molte miglia sulle spalle e sicuramente pochissime fuori mediterraneoSmile
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