Citazione:tiger86 ha scritto:
[?][?][?]
I miei punti di domanda non sono per Einsten, con cui mi trovo sicuramente d'accordo, sono invece per il filo del discorso precedente fra ZK e Bullo che non riesco proprio a seguire...
se tangoni il fiocco di fatto sposti la mura sulla bugna!
sarebbe giusto in questo caso cambiare nome alla balumina e chiamarla inferitura!
io ho sicuramente saltato un pezzo.. cerco di ribadirlo ora:
se il vento entra dalla balumina la vela stramba, se non stramba.. vuol dire che e' per qualche motivo diventata una inferitura.. che sia tangonata o che il boma sia ritenuto!
ho saltato questo passo per addentrarmi nei modi della strambata in solitario.. ve ne chiedo scusa (spero di non aver esagerato con l' ot!)
Tiger nenach'io non capisco niente, ho detto che tangonando il genoa, il vento, orzando entra dalla balumina, l'angolo di scotta diventa di mura. Per quanto riguarda la randa ZK sono di opppppinione completamente diversa la randa non va svergolata ma il vang deve essere cazzato per limitare il rollio della barca. La ritenuta è indispensabile ma dev'essere leggera, che se il boma va in acqua, deve rompersi. Secondo me è sempre meglio andare in straorza che rischiare una strapuggiata. Io mi riferisco ai cabinati, non conosco le derive. Ho visto e anche fatto armare sotto vento al fiocco tangonato un'altra vela per dare più spinta. Con questo chiudo. Ognuno si tiene le sue opppppinioni, Buon vento.-
Citazione:bullo ha scritto:
Ho visto e anche fatto armare sotto vento al fiocco tangonato un'altra vela per dare più spinta.
lo scopamare!!! che bello, anch'io.
ci metto il fiocco con la drizza dello spy sull'occhiello della bugna e la scotta sulla penna
comunque parlare di flussi laminari in poppa mi sembra fuori luogo, con gli angoli di incidenza che il vento ha sulle vele non si avrà MAI, almeno suo monoscafi. Sui multiscafi - che io utilizzo - si va con angoli sul vento reale che sarebbero di poppa, ma il vento apparente viene da prua ed allora le vele lavorano in regime laminare.
Citazione:ITA101 ha scritto:
comunque parlare di flussi laminari in poppa mi sembra fuori luogo, con gli angoli di incidenza che il vento ha sulle vele non si avrà MAI, almeno suo monoscafi. Sui multiscafi - che io utilizzo - si va con angoli sul vento reale che sarebbero di poppa, ma il vento apparente viene da prua ed allora le vele lavorano in regime laminare.
Certo, però si discuteva su un probabile flusso laminare che entra dalla balumina per uscire all'inferitura.
ciao
Il flusso normalmente inizia su un bordo di entrata 'rigido' l'albero e/o lo strallo, una parte della vela non sostenuta come la balumina come puo' reggere un flusso? Probabile si, forse....
Continuo a sostenere che sull'europa si fa abitualmente e funziona
(raccomandato anche dalla monografia)
http://xoomer.virgilio.it/asseuropa_it/index1.htm
La 'rigidità' della balumina è data da adeguata tensione del vang.
Ovviamente non è un'andatura da crociera, richiede continui aggiustamenti, in quanto equilibrio instabile. Ma si fa.
Che poi in uno sloop non sia 'efficiente' è un altro discorso.
Citazione:ami ha scritto:
Continuo a sostenere che sull'europa si fa abitualmente e funziona
(raccomandato anche dalla monografia)
http://xoomer.virgilio.it/asseuropa_it/index1.htm
La 'rigidità' della balumina è data da adeguata tensione del vang.
Ovviamente non è un'andatura da crociera, richiede continui aggiustamenti, in quanto equilibrio instabile. Ma si fa.
Che poi in uno sloop non sia 'efficiente' è un altro discorso.
'ricordare che navigando in
strapuggia il flusso del vento
sulla vela è inverso (dalla
balumina verso l’inferitura):
osservando i tell-tales ce ne si
può accorgere.
Ciò significa che per sfruttare
bene il vento apparente
cambiato per l’aumentata
velocità si dovrà lascare ancora
un po’ di scotta'
fio mio.. qua descrivono una strambata cinese su una serfata e tu ci vieni a raccontare che e' un sistema di conduzione normale?
che t' abbiamo fatto di male? ci vuoi vedere morti strambati?
che vuol dire a casa tua 'lascare ancora un po di scotta'? che devi tenerti l' inversione (e strambare) o che non e' il modo giusto e devi regolare ancora la vela?
in ritardo mi so 'scordato':
complimenti per il barchino..a leggere le istruzioni d' uso, pare una bella gatta da pelare!
E comunque non si parla di flusso laminare.
ciao
Citazione:mckewoy ha scritto:
il resto è solo fuffa. io non so trimmare. mai provato. per questo faccio due bordi. ma a volte sei costretto a fare la poppa e mi piacerebbe farla bene. indipendentemente da equazioni di fluidodinamica. chiedere precisazioni è lo scopo di questo forum. la domanda era:
come gestire al meglio questo turbolento??
grazie per la tua risposta.
Non è secondo me questione di fluidodinamica, comunque ci sono due principi generali: far lavorare le vele come ali, e quindi con bordo di ingresso ( che si chiama sempre inferitura )da qui proviene il vento con un angolo diciamo di 10-20 gradi per poi deviare ed uscire sempre e solo dalla balumina. Nelle andature portanti la vela agisce sopratutto come superfice resistente, l' angolo del vento è maggiore,fino a 90 gradi rispetto alla corda della vela (retta immaginaria tra inferitura,bordo di entrata e la balumina,bordi di uscita) e poichè una superficie sferica presenta più resistenza di una superficie pianasi cerca di avere il massimo grasso possibile.
Il moto è sempre sostanzialmente turbolento, anche di bolina, anche quando i filetti sono paralleli, anche se in questo caso il moto appare come 'laminare'.
Non è che la randa più chiusa in andatura con spi (cioè tangone non in proseguimento della randa) aiuti a convogliare i flussi di aria verso l' albero, è solo che la superficie della randa esposta al vento è inferiore e il centro velico della randa è più sopravvento e ci sono minori rifiuti dello spi.
Inoltre tutti i diagrammi polari delle velocità mostrano VMG maggiori con dieci-venti gradi e più dai 180°, cioè dalla poppa piena
O ragazzi, capisco le vostre perplessità, anche a me all'inizio non quadrava.
Poi prova e riprova è evidente, strapoggi finchè il vento non entra dalla balumina (e si vede benissimo l'inversione dei vari filetti sulla randa) e la barca decolla. Tutto questo fino a 10 nodi d'aria, oltre diventa difficile...
Poi ripeto, non sostengo sia applicabile a qualunque barca, ma solo che, in linea teorica, è possibile.
Flusso laminare... quante sono le condizioni ideali nelle quali in barca a vela il flusso sulla randa non è turbolento?
Sì, l'Europa è una bella barchina. Da me presa per le giornate in solitaria in alternativa al laser (costa troppo...), inizialmente uscivo con poca aria e mi sembrava che a grattarmi il naso rischiavo di scuffiare.
Via via confidenza, ora godo ad uscirci con 20-25 nodi. Si soffre in bolina ma poi in lasco è molto divertente.
Per me è stata un utile tassello nella crescita velistica.
Unico rammarico non ci ho mai fatto regate.
Caro ami,
io mi occupo di formazione a vari livelli, anche in ambito federale, e quanto meno nel rispetto del mio ruolo DEVO restare legato ad ogni concetto dimostrabile in modo scientifico o quantomeno rappresentato da consolidata esperienza comune tra i velisti. Tu mescoli dei concetti corretti con delle teorie strane adattate al concetto.
Per cui la poggiatona con accelerazione sull'onda va benissimo ma lascia stare il flusso laminare, soprattutto non ci azzecca quanto sostenavate all'inizio di lascare tutta scotta e vang.
Al contrario, come sosteneva Einsten, bisognerebbe cazzare a morte il vang e 'svergolare l'albero' cosa abbastanza difficile sulle comuni barche.
Diversa cosa è il fiocco tangonato nel momento in cui riesci ad avanzare l'albero fino a 'svergolare' lo strallo.
Quando scendiamo dall'onda accontentiamoci della 'resistenza ' della randa, che già se riusciamo a farlo siamo 'bene'.
Citazione:ZK ha scritto:
Citazione:ami ha scritto:
Continuo a sostenere che sull'europa si fa abitualmente e funziona
(raccomandato anche dalla monografia)
http://xoomer.virgilio.it/asseuropa_it/index1.htm
La 'rigidità' della balumina è data da adeguata tensione del vang.
Ovviamente non è un'andatura da crociera, richiede continui aggiustamenti, in quanto equilibrio instabile. Ma si fa.
Che poi in uno sloop non sia 'efficiente' è un altro discorso.
'ricordare che navigando in
strapuggia il flusso del vento
sulla vela è inverso (dalla
balumina verso l’inferitura):
osservando i tell-tales ce ne si
può accorgere.
Ciò significa che per sfruttare
bene il vento apparente
cambiato per l’aumentata
velocità si dovrà lascare ancora
un po’ di scotta'
fio mio.. qua descrivono una strambata cinese su una serfata e tu ci vieni a raccontare che e' un sistema di conduzione normale?
che t' abbiamo fatto di male? ci vuoi vedere morti strambati?
che vuol dire a casa tua 'lascare ancora un po di scotta'? che devi tenerti l' inversione (e strambare) o che non e' il modo giusto e devi regolare ancora la vela?
in ritardo mi so 'scordato':
complimenti per il barchino..a leggere le istruzioni d' uso, pare una bella gatta da pelare!
Disegno fatto in fretta per spiegare perchè aumentando la velocità (in strapoggia) devi lascare la randa.
Caso A sei in lasco aumenta la velocità, devi cazzare
Caso B sei in strapoggia e devi lascare
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@ tiger sono d'accordo che il fusso non sia laminare, penso in poppa non lo sia mai, ma un po' di più che andando con la randa a 90° rispetto all'apparente
Non ho sostenuto io di lascare il vang (anzi ho sostenuto il contrario).
Di onda capisco poco perchè navigo sul lago, pochissimo fetch pochissima onda anche con tanto vento.
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barca armata con sola randa: in rosso il boma, in blu un filo di lana legato allo strallo.
mi provate a razionalizzare cosa fa il vento su quella vela?
Citazione:ami ha scritto:
Non ho sostenuto io di lascare il vang (anzi ho sostenuto il contrario).
Di onda capisco poco perchè navigo sul lago, pochissimo fetch pochissima onda anche con tanto vento.
il vang tocca lascarlo sulle barche con albero insartiato perchè il boma si ferma 'contro' le sartie ma così tutto quello che esce dalla sagome del sartiame può aprirsi di più permettendo quindi una conduzuione in strapoggia (che nonostante coinvolga solo una percentuale della superficie totale della randa è comunque più proficua di una conduzione classica)
Citazione:ami ha scritto:
sono d'accordo che il fusso non sia laminare, penso in poppa non lo sia mai, ma un po' di più che andando con la randa a 90° rispetto all'apparente
Questo è un discorso condivisibile, poi sarebbe da fare un distinguo sulle prestazioni fino ad una certa intensità di vento e oltre.
ciao
Citazione:shein ha scritto:
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barca armata con sola randa: in rosso il boma, in blu un filo di lana legato allo strallo.
mi provate a razionalizzare cosa fa il vento su quella vela?
Se il vento fosse di intensità costante dal boma alla penna, si potrebbe pensare ad un fusso laminare su tutta la vela, purtroppo non è così.
ciao
quindi ammetti un possibile flusso laminare da balumina a inferitura, almeno su una porzione della vela, no?
a questo punto, considerando che si parla di derive (albero di circa 5-6 metri), magari sbandate sopravvento (cosa magari aiutata oltre che dall'assetto anche dalla portanza che la vela genera?!
) quindi con la penna ancora più bassa sull'acqua... è ipotizzabile che il vento sia di intensità costante tra boma e penna?
Citazione:shein ha scritto:
... è ipotizzabile che il vento sia di intensità costante tra boma e penna?
Dipende dall'intensità del vento (più vento meno gradiente) e se ci troviamo in presenza di aria tipicamente stabile o instabile.
Con 14 nodi di vento, ad esempio, in presenza di aria instabile, l'angolo di rotazione tra il boma e la penna a ca 5 metri sul boma potrebbe essere attorno al grado, con aria stabile invece attorno agli 11°; potrebbero quindi verificarsi, a volte, condizioni adatte affinché la vela porti in regime laminare su quasi tutta la superficie, altre volte invece bisognerà accontentarsi di una frazione di vela.
Concludendo, generalizzare mi sembra un po' azzardato.
ciao