ok , mestamente ringrazio, appena posso corro a verificare i dati fornitimi dal costruttore.... anche se credo che a questo punto molti altri abbiano lo stesso dubbio
Citazione:Nessuno 38 ha scritto:
Citazione:andros ha scritto:
(per i più tardi come me)quindi?
Queste le norme di riferimento per l'uso dei motori marini diesel:
A giri max 100% impiego intermittente : 5'
dai giri max -2% impiego intermittente: 20'
dai giri max -4% impiego intermittente: 1h/6h
dai giri max -6% impiego intermittente: 3h/12h
dai giri max -8% impiego intermittente: 12h/24h
dai giri max -10% impiego continuativo: 24h/24h
Uso difforme equivale a fondere o sbiellare.
Saluti
Questa Le è stata rivelata direttamente, o l'hai sentita su Radio Maria o che?
Citazione:Stefano Di ha scritto:
Questa Le è stata rivelata direttamente, o l'hai sentita su Radio Maria o che?
Né rivelazione (divina) né Radio Maria.
E' quanto si insegna alla Scuola Sottoufficiali MMI (motoristi) su disposizione del Genio Navale MMI.
Vedi anche:
> note Alessandro Tomei (Genio Navale MMI)
> testi disponibili in rete circa la 'Condotta dei motori diesel marini'.
Poi se ti piace contestare o prendere per i fondelli, prova (sulla tua pelle) a viaggiare per un'ora con la tua auto inchiodando l'acceleratore a tavoletta.
Comunque non è normale che in marcia il motore non raggiunga il massimo dei giri, se ne fa solo 3300 qualcosa non torna, l'elica?
Citazione:Nessuno 38 ha scritto:
Citazione:franco53 ha scritto:
secondo me non c'è una regola fissa,di solito la velocità di crociera e quindi il miglior rendimento consumo/velocità la si ottiene a circa il 70-75 per cento della velocità massima,questo con carena pulita,mare calmo e in assenza di vento,ma in mare le situazioni non sono mai uguali,quindi bisogna adattarsi di volta in volta per avere il miglior rendimento,di solito quando ci hai fatto l'orecchio non stai nemmeno più a guardare il numero di giri max,senti che ti devi fermare un po' prima che il motore sforza e quindi maggiori consumi,maggior usura,maggiori possibilità di rotture,sopratutto se il motore è vecchiotto è sempre meglio non forzare più di tanto a meno chè la situazione non lo richiede,la teoria è un gran bella cosa ma poi una volta in mare bisogna adattarsi alle varie situazioni che si presentano,cosi come bisogna superare la velocità critica nel più breve tempo possibile per evitare vibrazioni anomale etc,cosi come bisogna ridurre al minimo la fase del riscaldamento del motore,alle basse temperature la combustione rilascia residui carboniosi che imbrattano le valvole e le tubazioni di scarico,quante volte andiamo al porto (lo faccio io per primo)mettiamo in moto per caricare un po' le batterie e lo lasciamo là per una mezzora abbondante,questo è sbagliato meglio mollare subito gli ormeggi e farsi un giro,sicuramente causeremo meno danni...BV
Queste credenze sono prive di qualsiasi riscontro.
confermo tutto quello che ho detto sopra,quello che tu chiami 'credenze'anche in tono un po' offensivo che non tiene conto delle opinioni degli altri sono il risultato di anni di esperienza in marina mercantile in qualità di 'ufficiale capitano di macchina'e di barca a vela dopo,lo sanno tutti che la velocità di crociera di un motore marino la si raggiunge al 70-75 per cento dei giri max,che una combustione a freddo rilascia residui carboniosi che imbrattano le valvole,che la velocità critica da vibrazioni anomale,prova a condurre un motore marino da 30000 cv con temperature acqua di mare superiore ai 30°C al 10 per c ento in meno della sua potenza e poi mi racconterai o non passare velocemente per la velocità critica,ti prego di rispondere con dati tecnici e spiegazioni tecniche e non con 'sono solo credenze',saranno credenze per te ma non per chi va per mare da una vita...ed ho l'umiltà di imparare sempre da tutti
Citazione:Nessuno 38 ha scritto:
Citazione:Stefano Di ha scritto:
Questa Le è stata rivelata direttamente, o l'hai sentita su Radio Maria o che?
Né rivelazione (divina) né Radio Maria.
E' quanto si insegna alla Scuola Sottoufficiali MMI (motoristi) su disposizione del Genio Navale MMI.
Vedi anche:
> note Alessandro Tomei (Genio Navale MMI)
> testi disponibili in rete circa la 'Condotta dei motori diesel marini'.
Poi se ti piace contestare o prendere per i fondelli, prova (sulla tua pelle) a viaggiare per un'ora con la tua auto inchiodando l'acceleratore a tavoletta.
Fatto più di una volta con la cara 500 con la mini,con le citroen e ultimamente sulla tratta modena varsavia con l'opel- 330000km portati benissimo.:Dpoi che non sia salutare è quasi ovvio.
però però..ora un motore diesel arriva a 4000 giri rotazione che fino a qualche decennio addietro erano impensabili ciononostante i chilometraggi sono sempre elevati.
quindi?non è che in marina,senza offesa, sono un pò conservativi?
....chi sa fa , chi non sa insegna....
Citazione:franco53 ha scritto:
confermo tutto quello che ho detto sopra,quello che tu chiami 'credenze'anche in tono un po' offensivo che non tiene conto delle opinioni degli altri sono il risultato di anni di esperienza in marina mercantile in qualità di 'ufficiale capitano di macchina'e di barca a vela dopo,lo sanno tutti che la velocità di crociera di un motore marino la si raggiunge al 70-75 per cento dei giri max,che una combustione a freddo rilascia residui carboniosi che imbrattano le valvole,che la velocità critica da vibrazioni anomale,prova a condurre un motore marino da 30000 cv con temperature acqua di mare superiore ai 30°C al 10 per c ento in meno della sua potenza e poi mi racconterai o non passare velocemente per la velocità critica,ti prego di rispondere con dati tecnici e spiegazioni tecniche e non con 'sono solo credenze',saranno credenze per te ma non per chi va per mare da una vita...ed ho l'umiltà di imparare sempre da tutti
Non vedo proprio dove sia il mio
tono un po' offensivo che lamenti.
Mi fa piacere sapere della tua carriera in marina mercantile come ufficiale di macchina (capitano), ma mi sembra ardito l'accostamento tra motori da 30000 CV (verosimilmente a 2 T, da 500-1000 giri)
concepiti per servizio continuo pesante e motorini da 10 - 300 CV riferiti a
servizio leggero. Siamo su livelli tra loro distanti e non poco !
In conclusione, le tue considerazioni sono validissime per quei grandi motori, ma non per i piccolini.
Citazione:andros ha scritto:
Fatto più di una volta con la cara 500 con la mini,con le citroen e ultimamente sulla tratta modena varsavia con l'opel- 330000km portati benissimo.:Dpoi che non sia salutare è quasi ovvio.
però però..ora un motore diesel arriva a 4000 giri rotazione che fino a qualche decennio addietro erano impensabili ciononostante i chilometraggi sono sempre elevati.
quindi?non è che in marina,senza offesa, sono un pò conservativi?
Caro Andros,
a mio parere è tutta una questione di temperatura di esercizio, del suo smaltimento, di dilatazione dei materiali e di stato di usura.
In motori nuovi le tolleranze sono minime, in motori usati le tolleranze sono maggiori ed assorbono meglio la maggiore dilatazione da temperatura elevata.
Nel 1960 anch'io viaggiavo con la 500, inchiodando l'acceleratore a tavoiletta sulla tratta Roma-Sabaudia per il rientro in caserma alle 24
0. Mai successo nulla, ma aveva 85.000 km più o meno.
Quando ero ancora giovane pivello ho grippato un Faryman 25 CV che usavo regolarmente a manetta con elica sbagliata. Per il contraccolpo si schiavettò anche il volano ! Fu così che appresi in officina ... le conseguenze di un uso non proprio ortodosso del motore. Poi mi documentai, ... poi !
ecco va un po' meglio,allora non sono credenze...il tuo tono è offensivo perchè emette sentenze inappelabili o quasi senza tener conto del parere degli altri,la verità assoluta non esiste tutto è relativo...anche se ti riconosco eccellente preparazione nel calcolo dei sistemi di propulsione ed eliche,come ci racconti nel tuo profilo...comunque pace fatta (se mai ci fosse stato guerra,ma non lo era)e ti auguro buona domenica a te e alla tua famiglia.BV
Citazione:Nessuno 38 ha scritto: ho grippato un Faryman 25 CV che usavo regolarmente a manetta con elica sbagliata.
ecco la chiave di volta.
lasciando stare i motori navali dove le masse sono enormi e restando sui nostri piccol motori
è essenziale che lavorino con carichi giusti.
quel motoreprobabilmente se avesse avuto l'elica giusta avrebbe potuto girare a manetta per tutto il restoa della sua vita che necessariamente sarebbe stata più breve di un motore 'rispettato'.
Citazione:andros ha scritto:
... restando sui nostri piccoli motori è essenziale che lavorino con carichi giusti.
E' esattamente ciò per cui mi batto da anni e da cui ho tratto non poche soddisfazioni.
Ciò nonostante i più vedono l'elica come una ruota, della quale interessa solo che sia tonda e non interessano i parametri corretti per il mezzo su cui montarla.
3600 4000 giri risolto. Evviva!!! Problema di cavo accelleratore con troppo gioco. Un altro piccolo mistero risolto grazie alla disponibilità dei tanti amici ADV. Mi scuso con Chilo se involontariamente ho distolto la discussione da lui proposta.
Citazione:f.bardi ha scritto:
3600 4000 giri risolto. Evviva!!! Problema di cavo accelleratore con troppo gioco. Un altro piccolo mistero risolto grazie alla disponibilità dei tanti amici ADV. Mi scuso con Chilo se involontariamente ho distolto la discussione da lui proposta.
E' stato un piacere l'indicare la possibile soluzione del problema.
Buon vento.
P.R.
.,,.sicuramente ha capito anche ,.chillo,.,.ho capito io.,
Una curiosita':
I motori Volvo della serie MD22 e TMD22 sono realizzati sulla stessa base (adattamento della serie Perkins Prima XX) e, tranne la regolazione dell'iniezione e la presenza o meno del turbo sono la stessa identica macchina. Mi risulta altresi' che sia stato utilizzato lo stesso invertitore (cosi' sembra dai documenti posti in rete da Volvo).
A questo punto e' spontanea una domanda: ma perche' il motore MD22 (senza turbo) che viene dato per un regime massimo fra 3000 e 3500 giri secondo le versioni non dovrebbe poter girare al massimo delle sue possibilita' senza inconvenienti quando questo regime e' proprio intorno ai famosi 2/3 del massimo regime sopportabile dalla meccanica considerato che esattamente la stessa macchina alimentata turbo (TMD22) e' data per un massimo di 4500 giri ?
Questo a parte l'ovvia considerazione (ma non mira a questo la domanda) che piu' e' ragionevolmente basso il regime e piu' dura il motore ma si ragiona su quella che dovrebbe essere la durata attesa per un motore utilizzato a pieno all'interno delle sue specifiche.
Altra domanda:
che senso ha che il costruttore dichiari un massimo di giri quando questo si dice sia foriero di problemi se non addirittura di danno irreversibile al motore ? A me pare un controsenso e osservo che una volta nelle automobili dichiaravano un regime massimo e un limite di 'fuori giri' (tuttora i contagiri analogici hanno una zona rossa che definisce questa condizione raggiungibile ma da evitare) che mi sembra un modo piu' corretto di definire le prestazioni. Diversa e', ovviamente, la logica (che io applico) di mantenere un regime di crociera intermedio fra quello di massima coppia e di minimo consumo che (guarda caso) si avvicina molto alla regola dei 2/3 del massimo.
Il diesel a differenza dei benzina ha un regolatore di giri e si autoregola ad un regime max predefinito.
quel regime grosso modo esprime la potenza massima del motore e grossomodo il regime massimo otenibile a pressione atmosferica.
non necessariamente un regime più alto ottenuto con sovralimentazione è deleterio per il motore.
i 23 di rpm è un regime che veniva usato (ora non so)per stabilire i consumi dei motori stradali(mi par norme cuna)
apppunto perchè è il regime di massima resa.(seeempre grossomodo)
comunque ribadisco che si dovrebbe usare il motore nel suo regime di massimo confort (per noi e la barca)
Cio' che dici e' la piu' ragionevole prassi ma io mi riferisco a questa affermazione:
'A giri max 100% impiego intermittente : 5'
dai giri max -2% impiego intermittente: 20'
dai giri max -4% impiego intermittente: 1h/6h
dai giri max -6% impiego intermittente: 3h/12h
dai giri max -8% impiego intermittente: 12h/24h
dai giri max -10% impiego continuativo: 24h/24h
Uso difforme equivale a fondere o sbiellare.'
E la domanda e' (in forma diversa):
Perche' un motore sovralimentato a 2/3 dei giri massimi non fonde ne' sbiella mentre lo stesso motore in versione non sovralimentata usato allo stesso numero di giri (che questa volta e' il massimo che puo' fare) dovrebbe danneggiarsi ?
Per me ne discende che il regime massimo continuo sopportabile dalla macchina senza danni (non quello di massimo confort ne' quello di massima coppia ne' quello di minimo consumo) e' una percentuale del massimo raggiungibile diversa a seconda del motore e non e' una costante generalizzabile.
A te sembrano 2 motori uguali, ma difficilmente lo sono.
Il motivo è semplice: a pari cilindrata e (in ipotesi) consumo specifico, lo stesso monoblocco deve smaltire le calorie prodotte da una maggiore quantità di gasolio combusto, necessario per erogare maggiore potenza. Non ho idea di come hanno risolto il problemino, ma di certo un modo lo hanno trovato.
IanSolo, quello che dici è ragionevole, realistico, acuto.
E' la tabella postata da Nessuno38 che è irragionevole, irrealistica, ottusa, aprioristica.
Forse non lo era in un altro contesto, non so, ma è questa contestualizzazione che la rende tale, come una norma talebana, o una interpretazione iperortodossa della Torah (è questa associazione venutami spontanea che mi ha portato alla facile ironia se la tabella era una Rivelazione, e Nessuno38 il suo Profeta)
Le considerazioni che fai sulle famiglie di motori, io le porterei ancora più avanti, e direi che di un qualunque motore non possiamo conoscere a priori il grado di protezione che la fabbrica gli ha dato. Non ci vuole nulla ai progettisti di presentare un modello di motore con una curva di potenza leggermente spostata verso l' alto o verso il basso, e con un regime massimo raggiungibile di 150 giri/' in più o in meno. Quindi applicare quella insulsa tabellina a priori a qualsiasi motore è un nonsenso, perchè potrebbe essere insufficiente per un motore e ridondante per un altro. E i nostri motori marini nascono in genere ben protetti.
Più che fidarsi di tabelline esoteriche valide erga omnes converrebbe far funzionare il cervello, fare considerazioni sulla potenza specifica o magari sul rapporto peso/potenza del propulsore, basarsi sull' esperienza statistica di altre persone ragionevoli, e sopratutto documentarsi sulle prescrizioni dei fabbricanti, che sono altrettanto interessati di noi a che i loro motori abbiano una buona riuscita.
E ad esempio le prescrizioni di Yanmar e di Volvo Penta fanno scempio di tutti gli unpercento di Nessuno.