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Versione completa: regolazione vele: miti da sfatare o confermare?
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Infatti. .. per questo non mi trovavo. Collasso è l'opposto di stallo
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Infatti. .. per questo non mi trovavo. Collasso è l'opposto di stallo

Hai ragione, per questo non ci capivamo. Blush
ciao
Ricapitolando, la 1 intende mollare fin quando non iniziano a fileggiare per poi cazzare quel tanto che basta per farle portare.
Ma forse è meglio ragionare al contrario. , ossia cazzare fin quando non si verificano talune condizioni (ad esempio far sventare l'ultimo filetto della Randa).
O forse sono vere entrambe e dipende dalle condizioni. ..
Credo che il primo grafico postato sopra, dia una risposta al tuo primo quesito.
ciao
Collassare è l'opposto di stallare ? mah ! Occhio nero
Certo è che per capirvi mi ci vuole un traduttore simultaneo..Sadsmiley

Forse mi conviene abbracciare la fede mckewoi e morta lì . Blush
Bene,quindi con mare verrebbe da poggiare senza mollare le vele. Poi ci sarebbe da capire come comportarsi con il grasso
Stallare, come in Aeronautica, significa aumentare troppo l'incidenza. Collassare significa diminuire l'angolo a zero.
Cosa c'è di tanto strano?
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Bene,quindi con mare verrebbe da poggiare senza mollare le vele. Poi ci sarebbe da capire come comportarsi con il grasso

Detto così suona strano, sembra che tu stia passando improvvisamente da uno stato di quiete a un mare formato; poi dipende di quanti gradi conviene poggiare per mantenere un buon passo sull'onda, quindi sarebbe il caso di intervenire anche sulla scotta.
Per quanto concerne il grasso, anche qui dipende dalla natura dell'onda, c'è mare morto e mare vivo, quindi la potenza della vela verrà regolata in conseguenza.
ciao
E lo svergolamento?SmileBig Grin
Comunque, per essere più pratici e chiari, possiamo dire che quando serve potenza occorre tenere i filetti del genoa paralleli e l'ultimo della randa in stallo.
Viceversa,con mare piatto possiamo tenere i filetti sopravento che si alzano e quelli randa laminari.
Quindi, il punto 1 è sfatato? La accendiamo?

Poi,fino a venti medi, conviene avere più grasso in alto perché in alto la vela è più efficiente (questo potrebbe essere il punto 5 da aggiungere).
Sei tu al timone che senti la barca, guarda sempre il log per capire se corri o la fermi.
Qua si fanno delle ipotesi che dipendono da tante cose.
Ti faccio un'esempio con la bora davanti a Venezia se devi bolinare il bordo con mure a dritta
hai l'onda al traverso per effetto della rifrazione sul fondo, su queste mure puoi stringere molto,
Sull'altro con mure a sinistra l'onda è di prua e devi dare potenza altrimenti ti fermi.-
Yes
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Comunque, per essere più pratici e chiari, possiamo dire che quando serve potenza occorre tenere i filetti del genoa paralleli e l'ultimo della randa in stallo.
Viceversa,con mare piatto possiamo tenere i filetti sopravento che si alzano e quelli randa laminari.
Quindi, il punto 1 è sfatato? La accendiamo?

Poi,fino a venti medi, conviene avere più grasso in alto perché in alto la vela è più efficiente (questo potrebbe essere il punto 5 da aggiungere).

Rosso: OK per quelli sopravvento, quelli sottovento sono al limite dello stallo.
Verde: se parliamo di venti medi, meglio solo quello alto, a meno che non sia necessario stringere più del dovuto; anche qui direi di fare rifiutare a tratti quello alto della randa.
Sull'ultimo punto, concordo con il grasso in alto, ma non troppo, poiché la resistenza causata dai vortici è in agguato, quindi meglio ridurre potenza alle estremità.
ciao
Il grasso in alto limita anche che i flussi fuggano verso l'alto
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Il grasso in alto limita anche che i flussi fuggono verso l'alto
Sempre da 'Le vele':

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ciao
Citazione:Messaggio di TestaCuore
A parte i famigerato effetto venturi, ci sono alcuni assunti in merito alla regolazione delle vele che, in virtù anche dei nuovi armi, forse oggi sono superati o comunque veritieri solo in parte e/o in talune condizioni di vento e d mare.

Io ne elenco alcuni e magari possiamo poi aggiungerne di altri con il vostro contributo, per poi andarli a commentare (indicando ciascuno di noi il punto che vuole commentare).

1. un vela raggiunge la massima efficienza quando è sul punto di collassare; più si riesce a lascare e più è efficiente;

2. nel canale tra le due vele dovrebbe esserci armonia, con la balumina del genoa parallea a quella della randa

3. con vento molto leggero (max 3 nodi) occorre ingrassare al massimo le vele mollando strallo, paterazzo, tesa base , ecc.

4. il boma non deve mai oltrepassare il centro ed andare sopravento

1 qui si cita la regola del cretino: più cazzo più cammino
2 verissimo: se non ci fosse armonia avresti delle turbolenze enormi
3 con vento molto leggero se ingrasi troppo le vele, la forza del vento è insufficiente per darle forma, quindi aumenteresti gli attriti senza dare molta efficienza: dai tanta potenza ma che non serve
4 di bolina il boma può stare leggermente sopravento se la balumina è lasca: l'importante è che la vela non sia sopravento.
5 L'EFFETTO VENTURI NON SI APPLICA ALLE VELE PERCHE' IL FLUIDO NON E' FORZATO A PASSARE FRA LE 2 VELE!!!!
Citazione:Valtent ha scritto:
Citazione:Messaggio di TestaCuore
A parte i famigerato effetto venturi, ci sono alcuni assunti in merito alla regolazione delle vele che, in virtù anche dei nuovi armi, forse oggi sono superati o comunque veritieri solo in parte e/o in talune condizioni di vento e d mare.

Io ne elenco alcuni e magari possiamo poi aggiungerne di altri con il vostro contributo, per poi andarli a commentare (indicando ciascuno di noi il punto che vuole commentare).

1. un vela raggiunge la massima efficienza quando è sul punto di collassare; più si riesce a lascare e più è efficiente;

2. nel canale tra le due vele dovrebbe esserci armonia, con la balumina del genoa parallea a quella della randa

3. con vento molto leggero (max 3 nodi) occorre ingrassare al massimo le vele mollando strallo, paterazzo, tesa base , ecc.

4. il boma non deve mai oltrepassare il centro ed andare sopravento

1 qui si cita la regola del cretino: più cazzo più cammino
2 verissimo: se non ci fosse armonia avresti delle turbolenze enormi
3 con vento molto leggero se ingrasi troppo le vele, la forza del vento è insufficiente per darle forma, quindi aumenteresti gli attriti senza dare molta efficienza: dai tanta potenza ma che non serve
4 di bolina il boma può stare leggermente sopravento se la balumina è lasca: l'importante è che la vela non sia sopravento.
5 L'EFFETTO VENTURI NON SI APPLICA ALLE VELE PERCHE' IL FLUIDO NON E' FORZATO A PASSARE FRA LE 2 VELE!!!!


Punto 5: 4242424242????
1) quanto più cazzata possibile avendo i filetti stesi e la barca sulla rotta della VMG...a meno che non devo fare prua aper altri motivi a discapito della velocità
2) sempre vero
3) con vento leggerissimo vele piatte, se sono troppo grasse c'è rischio di distacco turbolento dei filetti. la storia del grasso inizia a valere verso i 6 nodi
4)vero su barche tradizionali e vele normali. in taluni casi puoi accettare il boma sopravento, e rovinare il profilo alare della parte bassa perchè così migliori la performance della parte alta della vela che prende più aria, e in complessivo ottieni un vantaggio. (tipo i neozelandesi in CA con poco vento quando ancora c'erano i IACC)
5) venturi si applica a condotte di sezione variabili INDEFORMABILI: tipo dei tubi di ferro ad esempio.
Citazione:ADL ha scritto:

3) ... la storia del grasso inizia a valere verso i 6 nodi

Concordo se ti riferisci all'apparente, al reale direi che inizia già con 4. Smile
ciao
dipende da quando la barca inizia a muoversi decentementeWink
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