Dubbio grosso: in regata vige la convinzione che con ventone i barber vadano richiamati in modo che lo spi sia più stabile, ma così facendo non si ingrassa troppo lo spi; non sarebbe meglio smagrire portando indietro la balumina con il "punto di scotta il più a poppa possibile come se si portasse il carrello indietro con il genoa?
Con ventone si va solo in poppa, quasi, meglio orzare di 10/20°, il vento spinge soltanto, la forma conta poco, importante che lo spi si muova il meno possibile altrimenti la barca rolla sempre di più finchè vai in straorza o strapuggia col l'albero in acqua.
Quindi barber cazzato.
Non so cosa centri la regata, la regolazione è la stessa anche se vai a passeggio.
Lo spi se si abassa la mura e si alza l'angolo di scotta, scarica, è come se tu avessi svergolato il genoa portando indietro il punto di scotta, se fai il contrario lo ingrassi lo chiudi.
Siccome la vela è un'oppppppinione fai come credi.-
Vabeh, dicevo regata perchè passeggiata-ventone-spi mal si conciliano, ma hai ragione, le regolazioni sono regolazioni...
Il dubbio mio è questo: le barche dotate di barber hanno questo punto fisso, non regolabile in avanti o in dietro (in realtà lo è perché se lo si cazza a metà si porta il "punto di scotta" verso poppa ma viene meno l'azione stabilizzatrice, se lo si cazza tutto si sposta questo punto verso prua), mentre le pastecche possono essere montate più o meno avanti sulla falchetta. A questo punto, con vento forte monto le pastecche indietro, con vento leggerò più avanti in modo da ingrassare lo spi..., o no? Boh...
Per quanto riguarda alzare o abbassare il punto di mura: l'azione non si ripercuote forse sulla forma dello spi, in pratica, se alzo rendo la vela poggera, se abbasso orziera (la forma renderà la spinta non più longitudinale)?
Ri-boh...
(03-05-2014 08:56)bullo Ha scritto: [ -> ]Con ventone si va solo in poppa, quasi, meglio orzare di 10/20°, il vento spinge soltanto, la forma conta poco, importante che lo spi si muova il meno possibile altrimenti la barca rolla sempre di più finchè vai in straorza o strapuggia col l'albero in acqua.
Quindi barber cazzato.
Non so cosa centri la regata, la regolazione è la stessa anche se vai a passeggio.
Lo spi se si abassa la mura e si alza l'angolo di scotta, scarica, è come se tu avessi svergolato il genoa portando indietro il punto di scotta, se fai il contrario lo ingrassi lo chiudi.
Siccome la vela è un'oppppppinione fai come credi.-
Amen.
(03-05-2014 11:19)Outis Ha scritto: [ -> ]Vabeh, dicevo regata perchè passeggiata-ventone-spi mal si conciliano, ma hai ragione, le regolazioni sono regolazioni...
Il dubbio mio è questo: le barche dotate di barber hanno questo punto fisso, non regolabile in avanti o in dietro (in realtà lo è perché se lo si cazza a metà si porta il "punto di scotta" verso poppa ma viene meno l'azione stabilizzatrice, se lo si cazza tutto si sposta questo punto verso prua), mentre le pastecche possono essere montate più o meno avanti sulla falchetta. A questo punto, con vento forte monto le pastecche indietro, con vento leggerò più avanti in modo da ingrassare lo spi..., o no? Boh...
Per quanto riguarda alzare o abbassare il punto di mura: l'azione non si ripercuote forse sulla forma dello spi, in pratica, se alzo rendo la vela poggera, se abbasso orziera (la forma renderà la spinta non più longitudinale)?
Ri-boh...
Il "punto di scotta" base dello spi è il rinvio della scotta a poppa.
Man mano che tesi il barber porti questo punto in avanti fino alla verticale del bozzello di rinvio del barber.
E' come se avessi una rotaia tra i due punti.
Se desideri una rotaia più lunga basta che sposti in avanti il bozzello del barber...
Outis mi sa che non mi sono spiegato.
Col barber mano a mano che lo cazzi è come se spostassi il punto di scotta più in avanti, lo chiudi.
Con lo spi bisognerebbe avere il punto di scotta il più largo possibile come per il genoa che ha la forma ottimale dalla bolina a quella larga poi lo devi chiudere spostando il punto di scotta più avanti e più in fuori.
Con lo spi , per tenerlo più aperto, alle andature lasche, no con vento forte, la possibilità di far passare la scotta in varea del boma con una pastecca, il boma naturalmente deve avere una ritenuta.
Questo non si fa nei bastoni dove bisogna strambare, si può essere marcati da avversari, ma nelle regare lunghe dove cè tutto il tempo per manovrare in acque libere.
Regolare lo spi è un'opppppppinione.-
A dispetto di quel che si crede, con lo spi funziona esattamente il contrario del genova. Portando il punto di scotta in avanti apri la balumina. Con ventone si bada a stabilizzare lo spi e ad equilibrare le forze in modo da rendere la barca stabile. Di poppa piena o quasi (meglio stare orzati come dice bullo) si ha la randa che tende a far sbandare sotto vento la barca e si deve regolare lo spi affinché "spinga" sopra vento, in modo, appunto, da equilibrare. Per fare ciò, si molla un pó di più la scotta. Altro errore che con ventone si fa è di sovraregolare il braccio, mentre sarebbe meglio sottoregolarlo
Il punto di scotta per definizione è il rinvio in coperta quindi con barber in bando è il bozzello di scotta a poppa, con il barber in forza è esattamente la pastecca del barber nella sua posizione planoaltimetrica.
Come giustamente scrive bullo man mano che il vento cresce e più diventa importante la stabilità rispetto alle geometrie delle sezioni orizzontali .
Ti rendi conto chiaramente se ci pensi che poco importa se lasciando il barber hai un profilo piatto se il tuo bel profilo piatto oscilla a dx E sx innescando pericoloso e antiperformante rollio che spesso termina pure in una falciante strapoggia
Tra l'altro con vento forte vai quasi in poppa e a quel punto non esiste più un flusso laminare che entra dalla balumina sopravento, ma vai a resistenza con un flusso turbolento che spinge la vela, casomai se si innesca un flusso non è quello che immagini
andando più sul pratico, personalmente per far correre la barca in poppa piena non cazzo il barber, se c'è onda grossa che favorisce il rollio allora un pò lo cazzo (ma poco), nelle stesse situazioni tendo a cazzarlo prima della stramba per avere lo spi un pò più stabile.
(03-05-2014 17:13)mania2 Ha scritto: [ -> ]andando più sul pratico, personalmente per far correre la barca in poppa piena non cazzo il barber, se c'è onda grossa che favorisce il rollio allora un pò lo cazzo (ma poco), nelle stesse situazioni tendo a cazzarlo prima della stramba per avere lo spi un pò più stabile.
Quello che dici non fa una piega, ma con venti fino a 20kts circa, quando si va su con la pressione e hai barca ed equipaggio per tenere a riva spi le cose cambiano e il barber come che lo cazzi se non vuoi andare in tagadà
Testa portando la scotta dello spi in avanti lo chiudi, indietro lo svergoli come il genoa.
Attento con il tangone a non stare troppo inquadrato, va bene, ma neanche troppo mollato verso lo strallo, se prendi un'onda sul giardinetto la barca ti scappa in straorza lo spi ti tira giù e vai con l'albero in acqua.
(03-05-2014 16:48)tiger86 Ha scritto: [ -> ]Il punto di scotta per definizione è il rinvio in coperta quindi con barber in bando è il bozzello di scotta a poppa, con il barber in forza è esattamente la pastecca del barber nella sua posizione planoaltimetrica.
Come giustamente scrive bullo man mano che il vento cresce e più diventa importante la stabilità rispetto alle geometrie delle sezioni orizzontali .
Ti rendi conto chiaramente se ci pensi che poco importa se lasciando il barber hai un profilo piatto se il tuo bel profilo piatto oscilla a dx E sx innescando pericoloso e antiperformante rollio che spesso termina pure in una falciante strapoggia
Tra l'altro con vento forte vai quasi in poppa e a quel punto non esiste più un flusso laminare che entra dalla balumina sopravento, ma vai a resistenza con un flusso turbolento che spinge la vela, casomai se si innesca un flusso non è quello che immagini
Tanta carne al fuoco, forse troppa.
Allora, prima si parlava di alzare o abbassare il tangone (altezza mura vs altezza punto di scotta); non averle alle stesse altezze comporta, non tanto un profilo più o meno "grasso", ma la direzione in cui la vela spinge portando la barca, o alla poggia o all'orza, cosa non auspicabile se oltre al tagadà vogliamo evitare strapogge e straorze (che poi sono l'altro lato della medaglia delle rollate) e se vogliamo essere più bramini degli altri e arrivare in boa prima. Con ventone, dato e non concesso che i due punti debbono essere alla stessa altezza, meglio bassi o alti? Da quel che vedo sui campi di regata, la risposta sembrerebbe alti...
Sono d'accordissimo che il barber non possa fare da punto di scotta, ma volevo sapere, vista la necessità di stabilizzare l'ambaradan, se non sia meglio portare più indietro possibile il punto di scotta (sempre nell'ottica di stabilizzare la vela, non ovviamente tutto a poppa, ma ipotizzando due o tre posizioni a mezzanave) per appiattire la vela e avere meno pressione (anche di poppa piena) o meglio portare tutto avanti per la massima stabilità, fregandosene del fatto che così facendo la vela si fa più potente e il "sacco" più profondo... poi l'aria per scappare, scappa, al limite straccia tutto...
Escludendo la drizza, lo spi va regolato con l'altezza tangone (braccio in pastecca), scotta, pastecca/barber... Il targone va su e giù, la scotta la cazzo e la lasco, la pasticca/barber la sposto avanti o in dietro.
I dubbi mi sono venuti perché, come penso tutti, con poca aria lascio la scotta libera di "volare", passando unicamente per il bozzello di rinvio a poppa, ma sembrerebbe che forse sarebbe meglio avanzare questo punto proprio con le arie leggere...di quanto non mi è dato sapere...
(03-05-2014 17:13)mania2 Ha scritto: [ -> ]andando più sul pratico, personalmente per far correre la barca in poppa piena non cazzo il barber, se c'è onda grossa che favorisce il rollio allora un pò lo cazzo (ma poco), nelle stesse situazioni tendo a cazzarlo prima della stramba per avere lo spi un pò più stabile.
Esatto.. è quello che volevo capire... Con i Figaro, in solitario, fanno così calzano bene entrambi i barber prima di strambare...
Tanta carne al fuoco...?
Ma se non leggete bene perdiamo solo tempo alla tastiera, allora se si deve sprecare, meglio impiegare il tempo altrove
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .un'ulteriore osservazione, sul 36.7 quando vai molto quadrato il boma è parecchio aperto, ma il boma su questa barca è abbastanza basso perciò la scotta dello spi va a strusciare sul boma, e scorre male, allora è meglio cazzare un pò di barber per abbassare la scotta a circa mezza nave e renderla libera dalla pressione del boma.
in questa foto si vede bene.
(03-05-2014 19:46)tiger86 Ha scritto: [ -> ]Tanta carne al fuoco...?
Ma se non leggete bene perdiamo solo tempo alla tastiera, allora se si deve sprecare, meglio impiegare il tempo altrove
Perdonate, avevo fatto forse pó di confusione tra aperto e piatto....ricapitolando, per vedere se ci siamo:
La balumina dello spi, nella parte alta si gestisce con l'altezza di bugna e braccio, mentre nella parte bassa dal punto di scotta. La balumina si apre e si APPIATTISCE quando alziamo il tangone, viceversa diamo maggiore profondità e chiudiamo la balumina.
Con il barber regaliamo il punto di scotta e controlliamo soprattutto la profondità bassa dello spi e lo svergolamento.
A fil di ruota e ventone si sottoregola il tangone per evitare che lo spi tiri sopravento e possa innescare un rollio pericoloso; inoltre, lo si abbassa per stabilizzare l'inferitura. Si cazza il barber per avere la bugna bassa come tangone e vela più ferma (la balumina sarà chiusa, vero, ma non trovando ci più in un flusso laminare orizzontale, ma al più solo "verticale"), è meglio così, perché comunque non depotenzieremmo la vela ma la faremmo solo sbattere.
Al gran lasco e ventone, come sopra ma il tangone si sovraregola e la scotta la si cazza più del normale In modo da tenere lo spi più aperto/largo (maggiore superficie esposta ed evita di dondolare)
In entrambi i casi, se la vela tende a far sbandare sottovento la barca in maniera eccessiva (e la drizza spi la vediamo deviare molto sottovento), si molla la scotta in modo da spostare il centro di spinta sopravento quel tanto che basta per rendere la barca neutra e stabile.
Questo dall'abc della vela.
Outis, la risposta al tuo dubbio iniziale la trovi nella parte evidenziata del post di bullo:
(03-05-2014 08:56)bullo Ha scritto: [ -> ]Con ventone si va solo in poppa, quasi, meglio orzare di 10/20°, il vento spinge soltanto, la forma conta poco, importante che lo spi si muova il meno possibile altrimenti la barca rolla sempre di più finchè vai in straorza o strapuggia col l'albero in acqua.
Quindi barber cazzato.
Non so cosa centri la regata, la regolazione è la stessa anche se vai a passeggio.
Lo spi se si abassa la mura e si alza l'angolo di scotta, scarica, è come se tu avessi svergolato il genoa portando indietro il punto di scotta, se fai il contrario lo ingrassi lo chiudi.
Siccome la vela è un'oppppppinione fai come credi.-
il ventone ti obbliga a navigare molto poggiato, quindi in regime completamente turbolento in cui poco ti importa della forma che assume la vela; ti importa molto invece che resti ben fermo senza fare pendolo sulle eventuali rollate della barca (dovute a onde, variazioni nell'apparente, il randista che prova a pompare un po', ecc) e a ciò contribuiscono molto i barber.
(04-05-2014 08:59)shein Ha scritto: [ -> ]Outis, la risposta al tuo dubbio iniziale la trovi nella parte evidenziata del post di bullo:
(03-05-2014 08:56)bullo Ha scritto: [ -> ]Con ventone si va solo in poppa, quasi, meglio orzare di 10/20°, il vento spinge soltanto, la forma conta poco, importante che lo spi si muova il meno possibile altrimenti la barca rolla sempre di più finchè vai in straorza o strapuggia col l'albero in acqua.
Quindi barber cazzato.
Non so cosa centri la regata, la regolazione è la stessa anche se vai a passeggio.
Lo spi se si abassa la mura e si alza l'angolo di scotta, scarica, è come se tu avessi svergolato il genoa portando indietro il punto di scotta, se fai il contrario lo ingrassi lo chiudi.
Siccome la vela è un'oppppppinione fai come credi.-
il ventone ti obbliga a navigare molto poggiato, quindi in regime completamente turbolento in cui poco ti importa della forma che assume la vela; ti importa molto invece che resti ben fermo senza fare pendolo sulle eventuali rollate della barca (dovute a onde, variazioni nell'apparente, il randista che prova a pompare un po', ecc) e a ciò contribuiscono molto i barber.
Si, ciò che conta in questo caso è la superficie esposta al vento, la vela più piatta offrirà più esposizione (più resistenza), quindi più forza propulsiva, ma dovrebbe aggirarsi attorno ad un 3%, del tutto trascurabile con ventone, pertanto meglio pensare alla stabilità.
ciao
NB. ancora non si riesce ad inserire gli allegati.