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Randa steccata e terzaroli - Versione stampabile

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RE: Randa steccata e terzaroli - renato ciamarra - 14-09-2014 02:45

Cari adv, io avevo una randa con cursori normali e cursori con carrelli sulle stecche (full batten) , certo non era agilissimo farla scendere se erano in pressione le stecche, ma il tutto era molto più agevole poiché lubrificavo e pulivo la canalina dell'albero, dove anche solo la polvere dava un gran problema. Acqua a spruzzo lungo tutto l'albero e poi spray al silicone anche sui cursori. Provare per credere . Dimenticavo , si trattava di una randa di circa con E di circa 4,5 m. BV a tutti


RE: Randa steccata e terzaroli - RMV2605D - 14-09-2014 08:33

(13-09-2014 20:22)bullo Ha scritto:  Non ho capito nulla!
La borosa deve tirare verso il basso e verso poppa una volta cazzata la mano è presa.
Non mi servono le regolazioni che faccio a tutta randA più o meno grassa lascando più o meno la base.
Quando prendo i terzaruoli c'è vento e la randa mi serve magra.
Non si deve andare in varea a lavorare con mare.
Le borose sono già preventivamente passate e pronte ad essere usate e cazzate. Anche il meolo sulle rande serie fa il giro e si cazza dalla base albero, inferitura e non in balumina. Ripeto non ho capito nulla.
I terzarupoli sono un'oppppppinione.-

D'accordo se sei di bolina ma, ad andature più larghe, preferisco ingrassare un po'; posso?

Penso ai marinai sui marciapiedi dei vecchi Clipper a decine di metri dal mare, lavorare in varea non mi sembra un atto eroico, basta saperlo fare bene ed in sicurezza!

Questo è interessante, ma la mia randa non è seria ed occorre arrampicarsi in varea per tesare il meolo, ad ogni mano c'è lo strozzatore, fortunatamente è fatto in modo che quando si leva la mano si libera la successiva (con la vecchia era un classico dimenticarsi di liberare e dovere calare nuovamente la vela), come è fatto il circuito che illustri, come blocca il meolo sulle mani?

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RE: Randa steccata e terzaroli - albert - 14-09-2014 11:35

(14-09-2014 08:33)RMV2605D Ha scritto:  Questo è interessante, ma la mia randa non è seria ed occorre arrampicarsi in varea per tesare il meolo, ad ogni mano c'è lo strozzatore, fortunatamente è fatto in modo che quando si leva la mano si libera la successiva (con la vecchia era un classico dimenticarsi di liberare e dovere calare nuovamente la vela), come è fatto il circuito che illustri, come blocca il meolo sulle mani?

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Il circuito del meolo in questo caso lavora al contrario, è cucito in varea e non ha le uscite in balumina; ha due bozzellini di rinvio in penna alle estremità della tavoletta e passa in una fettuccia cucita in inferitura, dove ha le uscite e gli strozzascotte montati in corrispondenza delle mani e del cunningham (non sulla mura, altrimenti cazzando il cunningham si lasca il meolo) esattamente come vengono montati di solito in balumina (e disallineati, in modo che quando si regolano gli inferiori si disimpegnano i superiori).

C'è anche qualche "contro", rispetto alla facilità di regolazione: dato che il circuito è lungo il doppio e che la tensione varia con il variare della distanza tra tavoletta e mura, va da sè che la tensione del meolo dipende da quella dell'inferitura, dunque ogni aggiustamento della ghinda richiede una regolazione del meolo. Perciò nelle vele da crociera raramente si adotta questo sistema, salvo quando il boma è veramente alto, o ci sono strutture (es. grandi bimini con pannelli) che impediscano l'accesso alla varea.

Ciao


RE: Randa steccata e terzaroli - lfabio - 14-09-2014 19:13

Io mi ritengo profondamente ignorante, pero' qualcuno mi aveva insegnato che il meolo si cazzava solo quando non potevi piu' fare altro e la balumina continuava a sbattere. Dove sbaglio?


RE: Randa steccata e terzaroli - albert - 14-09-2014 19:46

(14-09-2014 19:13)lfabio Ha scritto:  Io mi ritengo profondamente ignorante, pero' qualcuno mi aveva insegnato che il meolo si cazzava solo quando non potevi piu' fare altro e la balumina continuava a sbattere. Dove sbaglio?

Non sbagli.....nella randa serve solo a impedire il flappeggio della balumina tra una stecca e l'altra. Se non lo si ferma, dopo un pò la balumina, specie sulle vele in laminato, si fessura verticalmente per effetto "fil di ferro".

Usualmente nelle rande da crociera la balumina tra le stecche ha un pò di allunamento negativo e dunque l'uso del meolo è molto "opzionale"; conosco armatori che lo dimenticano e non lo toccano più dopo che è stato regolato la prima volta.

Invece nelle rande da regata per non perdere superficie ( nella stazza i negativi vengono rettificati ) la balumina tra le stecche è rettilinea e dunque l'uso del meolo è necessariamente più frequente, perciò conviene mettere gli strozzascotte dove ci si può arrivare senza acrobazie.

Ciao


RE: Randa steccata e terzaroli - lfabio - 14-09-2014 20:33

In effetti la cosa ha assolutamente senso, e' che non mi capita *cosi* sovente di avere la randa che sbatte. OK, strozzascotte all' inferitura... poi sara' da capire come gestirli in modo intelligente con i terzaroli. Il fatto di non dover fare Tarzan e' piuttosto simpatico.