Alla fine di tutte queste belle disquisizioni, accademicamente molto precise, dettagliate ed istruttive, che ho letto con molto interesse

, forse un po’ spinte visto che credo sia difficile che qualcuno con la sua barca ci debba andare sulla luna né fare il giro del mondo senza scalo

, mi pare che non ci si discosti molto da quanto pragmaticamente appreso da me (notoriamente tacciato di ignoranza in cose nautiche

) in qualcosa più di una sessantina di anni di esperienza:
se ben trattata, ovvero rabboccata quanto e quando serve, ricaricata nel giusto modo e con l’apparecchio adeguato, se riparata dalle “intemperie” quel giusto che basta e mai mandata completamente a terra, una batteria (qualunque batteria, avendone avute di tutti i tipi e qualità) dura dai cinque agli otto anni, che mi pare il minimo sindacale, raggiungibile anche senza svenarsi nell’acquisto di prodotti esoterici direttamente forniti dalla Nasa

Poi, se diverte giocare con la supertecnologia, è un modo come un altro per realizzare le proprie più che legittime aspirazioni diportisti che e non
Osservo che, forse, la maggior discriminante per la vita di una batteria sia da ricercare nella corretta progettazione ed esecuzione di tutto quello che ci va prima e dopo; capitolo che, a quanto ho visto in giro per quel po’ che ho girato, è abbastanza trascurato (se non addirittura ignorato)
“Il che è bello ed istruttivo” (Giovannino Guareschi)