Mani in poppa sotto spi
#61
(19-07-2019, 17:12)nedo Ha scritto: Nella mia barca ho organizzato la presa della nuova mura di terzi tramite l'uso del circuito Cunningham, basta agganciare il moschettone sull'anello e cazzare, essendo molto demoltiplicato non mi serve il winch che invece uso per cazzare la borosa di scotta, mano sn quindi al Cunningham, mano destra maniglia winch in contemporanea !! Smiley2
Il contesto a cui mi riferisco è quello descritto da Kermit.
Comprendo la tua scelta. Sottolineo che un conto è prendere una mano in bolina larga. Ben altro conto è prendere una mano in poppa con vento teso.
Quel cunnigun sulla mura ti aiuta di certo ( non entro del merito del circuito e di come è dimensionato. Su quel cunnigum non ci sarà il carico delle drizza, è comunque da non sottovalutare ) , ma come detto da Albert nel suo lavoro gli capita spesso di sistemare vele danneggiate da toppa a toppa per le lesioni create nel tirare giù la ralinga della randa in poppa. In bolina larga la randa scende quasi sola senza sforzare più di tanto, in poppa scende solo applicando della forza bruta perchè porta ed è appoggiata sulle crocette. Almeno questo accade con la manovra classica di presa di terzaroli
Quando ti entra nelle vene, non puoi più farne a meno Sir Peter Blake
N.B.J.S. Erik Aanderaa Chi è in mare naviga, chi è a terra giudica
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#62
Cosa fate con il Vang quando prendete le mani al lasco? lo aggiustate? Alla fine del video quello che stava riprendendo ha fatto notare ai due ragazzi che avevano fatto tutto senza toccarlo.
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#63
Marco a prescindere lasco le forze dal basso per permettere al boma di salire dovendo ridurre la randa.
Poi magari viene fuori un tecnica differente
Quando ti entra nelle vene, non puoi più farne a meno Sir Peter Blake
N.B.J.S. Erik Aanderaa Chi è in mare naviga, chi è a terra giudica
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#64
(19-07-2019, 17:24)lord Ha scritto: Il contesto a cui mi riferisco è quello descritto da Kermit.
Comprendo la tua scelta. Sottolineo che un conto è prendere una mano in bolina larga. Ben altro conto è prendere una mano in poppa con vento teso.
Quel cunnigun sulla mura ti aiuta di certo ( non entro del merito del circuito e di come è dimensionato. Su quel cunnigum non ci sarà il carico delle drizza, è comunque da non sottovalutare ) , ma come detto da Albert nel suo lavoro gli capita spesso di sistemare vele danneggiate da toppa a toppa per le lesioni create nel tirare giù la ralinga della randa in poppa. In bolina larga la randa scende quasi sola senza sforzare più di tanto, in poppa scende solo applicando della forza bruta perchè porta ed è appoggiata sulle crocette. Almeno questo accade con la manovra classica di presa di terzaroli

Resta il fatto comunque che non ho mai preso la mano con 30 nodi, sempre anticipato abbondantemente quando necessario !
In altre occasioni critiche, prima di prendere la mano alla randa ho ammainato lo spi e via di genoa tangonato a farfalla, come fanno un po' tutti !!
Ciao
Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele .
Seneca
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#65
Psonalmente sul mini 650 riduco prima la randa e poi lo spi asimmetrico. Il bompresso e' 3 metri e quando mi capita di dover ridurre alle portanti, di solitoaorzo un po, lo spi mi porta in planata praticamente subito e basta lascare la randa che smette di portare e a que punto prendo la mano senza pressione e senza strusciamenti. Randa square top naturalmente full batten, con crocette in linea. Al timone di solito c'e' NKE che lavora senza fare cavolate.
Matteo
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#66
Allora, mentre per prendere la mano di bolina si lascano scotta e vang e per ammainare rande a ralinga o senza carrelli dure a scendere si deve cazzare in basso la brancarella di mura del terzaruolo con una manovra tipo cunningham, altrimenti non vien giù nulla, in poppa la storia è completamente diversa: la tensione di balumina va mantenuta per evitare lo svergolamento, dunque vang e scotta non si devono toccare, la vela viene ammainata con la borosa di scotta che durante la manovra “sostituisce” il tratto di balumina lasca tra il boma e la brancarella, e mantiene il carico di scotta sul tratto di balumina tra la brancarella e la penna: così facendo la randa non si ribalta al di là delle sartie, cosa che, se la randa è fullbatten, porta ad uno sfracello di stecche e tasche relative e ad incastrare tutto. La drizza va lascata lentamente con uno o due colli sul winch e allo stesso ritmo di quanto viene cazzata la borosa. Nella fattispecie avrebbe potuto farlo “l’acrobata” .... se si è in due lo deve fare necessariamente il timoniere, senza distrarsi dalla conduzione ....
Ovviamente non bisogna nemmeno esagerare con la tensione che va dosata appunto lascando la drizza, per non strappare via la randa dalla canalina o dalle slitte.
Non so se sono stato sufficientemente chiaro.


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#67
(19-07-2019, 12:22)francescolambri Ha scritto: 3 metri di bompresso su 9,60 di barca bastano?

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Direi che è una bella misura !!


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#68
(19-07-2019, 17:34)crafter Ha scritto: Cosa fate con il Vang quando prendete le mani al lasco? lo aggiustate? Alla fine del video quello che stava riprendendo ha fatto notare ai due ragazzi che avevano fatto tutto senza toccarlo.

per come lo tengo io, devo aprire la valvola di rilascio e recuperare dopo la manovra, altrimenti la borosa dietro non può andare a segno.
"Hell, you're not a real maxi owner yet, you're still on your first keel"
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#69
mi piacerebbe capire come fa una randa a spingere una barca senza generare un momento che la faccia appruare.

di genny e spi forse, possiamo parlarne.

si ragiona di due forze, quella della spinta del vento e la sua reazione, prodotta dallo scafo nell' acqua.

se tra le due c'e' un "braccio" (distanza tra i punti di applicazione) la prua va sotto per forza... a meno che a tirare la barca non sia un kait e murato verso prua.
amare le donne, dolce il caffe.
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#70
Non si lasca scotta
Non si lasca vang
Si barte a cazzare dalla borosa, lascando in contemporanea la drizza.
Praticamente il contrario di quello che uno fa di solito.
C'è solo da provare alla prima occasione di ventone alle portanti
Quando ti entra nelle vene, non puoi più farne a meno Sir Peter Blake
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#71
dipende dal taglio della randa, lord, la mia è all'antica, molto grassa rispetto a quelle di oggi e con la mano diventa una lama. Rimessa in assetto dopo aver preso la mano, sul punto della scotta ho il boma che, se prima era spiovente verso poppa ora è orizzontale ed una spanna più alto. vabbé, più o meno...
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#72
nel metodo cazzando la borosa, come si aggancia l'anello della mura ?
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#73
Noi facevamo così: il boma quasi in barca, Uno alla drizza e uno alla borosa, due all'albero, uno alla randa, l'importante farla venir giù contemporaneamente, angolo di scotta e di mura.
La randa 55 mq. steccata con carrelli, credo che con garrocci normali sia più difficoltoso forlo.
Sono 15 anni che lo spiego.
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#74
(20-07-2019, 09:19)rob Ha scritto: nel metodo cazzando la borosa, come si aggancia l'anello della mura ?

91 bella domanda
A pensarci anche i garrocci, se non cazzata la mura potrebbe avere problemi
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