Tecnologia tessuti vele, tessuto dyneema
#1
Riflettevo sul fatto che il tessuto per vele in dyneema è suggerito più per le vele da crociera piuttosto che da regata, eppure tale tessuto sembra avere caratteristiche tecniche interessanti circa l'allungamento sotto carico, deformazione, peso e durata, come mai?

Potrebbe essere un fatto commerciale? Voglio dire se una vela laminata nelle fibre esotiche e modalità che noi conosciamo ha una vita utile di uno due anni di regate (per i poveracci come me molti più anni), può essere che con i tessuti in dyneema abbiano una durata sensibilmente più lunga ed i velai logicamente si tutelano?

Da tenere conto conto poi che nel settore vele si sono fatti investimenti enormi nella laminazione delle vele partendo dai materiali di base, mentre, se non ho capito male, con il tessuto in dyneema si tornerebbe al tecnica del "passato" ossia del taglia e cuci.

Mi sembra un po' come la storia del coppercoat nelle antivegetative, mai sentite tante cazzate dette tutte insieme dai cantieri sulle caratteristiche del coppercoat, se i fighetti regatanti . che speedycarbonium carbonium e vc17....
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#2
Ti racconto quel che so io: i signori di Hood le facevano, le vele in Dyneema, solo che allora si chiamava Spectra. Avevano il difetto di costare DUE follie e quando la tecnologia delle membrane e' scesa a prezzi decenti le ha mandate in pensione.

Tuttora vendono, a prezzo che fa sembrare le vele in membrana, ma quelle belle, economiche (!!), un tessuto chiamato VECTRAN, che e' un dacron con dentro (parecchi) fili di Spectra. Sostengono che sia una figata indescrivibile ma mi han fatto un preventivo (Hood Sailmakers, MA, USA) di quelli 'numeri a caso'.

Alle mie rimostranze han anche sostenuto che in realta' il loro prodotto era bellissimo durava moltissimo etc e gli altri velai erano tutti in combutta per non far sapere al mondo quanto Hood facesse ancora il miglior prodotto etc ma l' ho catalogato come 'ci son passati sopra le orecchie e ce l' abbiamo su'.

Dal punto di vista tecnico.. meglio aspettare Albert Smile
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#3
4forte della onesail

Sono fatte in dynema ad alto modulo.

Non ho interessi commerciali, le ho semplicemente sulla mia barca.

D.
D.
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#4
Come da titolo del post, se si tratta di "tessuto", stiamo parlando di un prodotto (hydra-net dimension oppure hybrid contender) analogo al dacron ma con una rete ("net" appunto) di rinforzo in spectra o dyneema. Per le sue caratteristiche di modulo più elevato di quello del solo poliestere, il tessuto è in grado di contrastare meglio del dacron le tensioni in asse con i fili ( 0 e 90 gradi ), ma nulla può fare di meglio rispetto al dacron relativamente alle tensioni sul bias, ovvero si comporta più o meno come quello relativamente alle modifiche dei profili sotto il carico del vento o delle manovre (drizza, cunningham, outhaul), dato che è solo la coesione tra i fili, che sono più scivolosi di quelli in poliestere, che contrasta i carichi diagonali.
Relativamente alla tecnologia di costruzione, è la stessa del dacron, ovvero per i tessuti orientati sul fill, il cross-cut, per quelli orientati sul warp, il bi/triradiale.
Peso: dal 5 al 15% in meno di una in dacron.
Costo: dato che il tessuto costa dalle 2 alle 3 volte il dacron, la vela viene a costare da un 50 a un 100% a seconda del taglio, in più di una normale cross-cut in dacron.
Considerazioni: buona vela da crociera, longeva, a prova di . "carro armato" ma certo non da farci le regate, e per il peso e per la difficoltà a farle mantenere la forma sotto carico.

Più o meno lo stesso discorso vale per gli altri tessuti "ibridati" con altre fibre, es. Il vectran.

Già che ci siamo, una parolina anche sui laminati "a fili paralleli" (ovvero in rotoli) in spectra e dyneema.
Nulla di nuovo: si sfruttano le caratteristiche di queste fibre invece di quelle degli aramidici o del carbonio, per ottenere delle vele più elastiche e dunque più resistenti agli strapazzi rinunciando ad un filo di prestazioni per avere una maggiore durata.
Considerazioni: la costruzione è pannellata, dunque con i pregi ed i difetti di questa tipologia, ovvero buona laminazione industriale calandrata, ma costruzione pesante con la necessità di grandi rinforzi a sovrapposizione.
Costo: poco conveniente, se si considera che è una tecnologia superata dalle membrane che hanno un costo abbastanza simile.

....e sulle membrane.
Non tutti propongono membrane con la fibratura in dyneema, non per misteriosofiche ragioni commerciali, ma solo perchè i fili sono molto più "rognosi" da disporre e laminare di quelli aramidici (technora o twaron), e dunque si richiede una adeguata abilità ed attrezzatura, ed il costo è analogo. Le caratteristiche sono di una vela meno rigida di una in aramidico o in carbonio, dunque un pò più versatile, più adatta ad essere strapazzata e dunque più duratura. Adatta all'utilizzo misto crociera/regata, oppure alle regate lunghe......

Vi sono alcuni adv che hanno le vele in membrana di dyneema (p.es. jetsep e testacuore) che potrebbero darci il loro feedback.
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#5
Alberto,
come forse ti ho raccontato il signore di Hood - non faro' il nome in questa sede, non essendo lui qui - sostenne a spada tratta che ci fossero solo vantaggi e si e' pure offeso parecchio facendo partire una filippica importante contro i colleghi (tre pagine di mail...).

Per me il discorso - che avevo affrontato piu che altro per curiosita', Hood fece tante vele da regata a mio padre negli anni '70 - fini' per due motivi: quello economico e quello di peso, viste le dimensioni. Anche se lui sostenne che il peso alla fine era quasi quello (?!?), ebbi occasione di avere per le mani una randa e un genoa in Vectran per la stessa barca con l' armo alto normale: in due il sacco non siamo riusciti ad alzarlo nemmeno a morire.
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#6
Io posso testimoniare che sono . io le ho taffettate e, quindi, più pesanti. Diverse volte ho chiuso il fiocco convento ne è quando riaperto si erano fatte delle brutte pieghe che, se fatte in dacron o altri materiali, forse sarebbero rimaste . son ritornate dopo poco come erano.
Le vele non sembrano deformarsi nemmeno sotto drizza che, in issata, arriva e si ferma quasi di colpo (drizza in dyneema).
La barca sbanda un pelo in più di . solo perché albert mi ha permesso di recuperare 6/7 mq di vela in più rispetto a prima. La barca ha guadagnato 1 nodo con venti medi e mezzo nodo con venti . alternativa si guadagna qualche grado all'orza.
Secondo me su barche fino a 50 piedi non ha senso il carbonio.
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#7
TC, tu parli di membrana pannellata con scrim in spectra, giusto?
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#8
Si
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#9
(17-08-2014, 11:19)albert Ha scritto: ....

....e sulle membrane.
Non tutti propongono membrane con la fibratura in dyneema, non per misteriosofiche ragioni commerciali, ma solo perchè i fili sono molto più "rognosi" da disporre e laminare di quelli aramidici (technora o twaron), e dunque si richiede una adeguata abilità ed attrezzatura, ed il costo è analogo. Le caratteristiche sono di una vela meno rigida di una in aramidico o in carbonio, dunque un pò più versatile, più adatta ad essere strapazzata e dunque più duratura. Adatta all'utilizzo misto crociera/regata, oppure alle regate lunghe......

Vi sono alcuni adv che hanno le vele in membrana di dyneema (p.es. jetsep e testacuore) che potrebbero darci il loro feedback.

Presente!
Anche la mia di scelta è stata dettata dal compromesso performance/durata. A distanza di quasi tre anni credo di essere stato un buon banco di prova. Due campionati invernali a Riva di Traiano non esattamente benedetti dal tempo buono e poco vento. Barca che esce praticamente sempre. Taffettate e con genoa che viene NON rollato ma sempre piegato e insaccato a fine giornata. Solo in estate sostituito da altra vela. Credo sia un compromesso eccellente. Con venti leggeri fanno quello che possono ma si dovrebbe allora parlare anche di barca e timoniere... Smiley26
Facendo sogni a budget . i sogni... ne vorrei sempre un set a bordo anche avendoci il carbo-più-carbo-che c'è.
Mi resta la curiosità di provare quelle film-on-film... temo che dovrò tenermela...
« È un tentativo che faccio per sollevarmi un pochino dalla volgarità dei soggetti che non sono informati ad una forte idea. Tento la pittura sociale »

(Giuseppe Pellizza da Volpedo)
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