RE: consumo eccessivo del liquido refrigerante
Ogni caso è sempre un po' diverso dall'altro e senza un riscontro diretto è difficile dire, ma e soprattutto lì si potrebbero esaminare meglio i termini della questione, da lontano si possono solo fare delle ipotesi per analogie già sperimentate.
Detto questo, io proverei a escludere il boiler per prima cosa, poi, se non c'entra nulla, cercherei altre cause.
Tanto per fare dell'accademia e per dare qualche informazione in più (che può anche tornare utile) racconto una cosetta recente.
Il mese scorso mi offrono, in capo al mondo e per un boccon di pane, una bella barca a vela, vecchia, in cattive condizioni, ferma da un anno e, a detta del venditore con il motore con qualche problema non grave, malgrado “la costante, attenta e puntuale manutenzione”.
Magagne ce n'erano e ce ne sono parecchie, da lavorare ne avrò mica poco, dovendo inventare anche cose di bordo che oramai non si trovano più, ma le avventure affascinano sempre quelli un po' spostati dentro come me.
Ero tentato di fare un'altra storia, come quella dell'Alpa, con foto del prima e dopo, ma temo sarebbe un'inutile ripetizione
Veniamo al motore, Nanni 2.6 he con boiler in serie (appena installato) e cinque lustri sulle spalle.
Lo proviamo e in dieci minuti si svuotava il circuito del liquido e suonava il cicalino.
Il meccanico francese, chiamato dal proprietario sentenzia: “è rotta la guarnizione ed è bruciata la testa”.
Il proprietario dà mandato e il meccanico smonta la testa, elimina il termostato e traffica un po’.
Diagnosi: “il motore è da rivedere, ma lo posso fare, lo scambiatore è un po’corroso, il fascio tubiero forse piò essere bucato, ma si sistema, il riser è da “revisionare”; costi da stabilire in corso d’opera (e ti pareva!).
Il meccanico-orefice, rimonta il tutto pari, pari e chiede 2.000 €.
Il motore va come prima: dieci minuti e suona tutto.
Devo valutare seduta stante l’acquisto della barca nello stato in cui si trova e accetto l’acquisto, pagandola una cifra che stento a far credere d’aver pagato.
La barca, però, va trasferita entro tre giorni.
Primo passo, caccio via il meccanico (non so se il precedente proprietario lo ha pagato o lo pagherà).
Mi metto al motore e, al telefono con il mio “Uomo a L’Avana” e valutiamo la situazione.
Constato che, l’acqua sparisce, ci sono tracce di ruggine ovunque dovute all’acqua che esce dallo sfiato del tappo, la testa si scalda il resto no, l’olio è bello, il motore gira rotondo, quando suona scotta solo la parte posteriore del collettore e della testa, il riser è freddo e l’acqua di mare esce a stento dallo scarico.
Confabuliamo un po’ e con il prezioso conforto telefonico del "Mago Nanni" comincio le analisi.
Per cominciare il boiler è molto più in alto del motore e non c’è rubinetto di spurgo, il vaso di espansione (bello pulito, è vuoto) ed è ancor più in alto del boiler; il tappo sul coperchio del circuito del motore non è cieco, ma ha lo spurgo e qui era il primo problema: quando andava in pressione il circuito, il liquido non si espandeva nel vaso, ma usciva dallo spurgo del tappo, nel boiler, che scopro bucato per corrosione, si formava una bella bolla d’aria e l’acqua invece di circolare seguiva la via più breve uscendo.
Gli zinchi che erano solo sul motore, non esistevano più da un pezzo.
Elimino il boiler chiudendo il circuito su se stesso dalla pompa alla sede del termostato (che non c’è, come detto), dal boiler esce una crema rugginosa, due tappi e via, ripristino gli zinchi avvitando i tappi portazinchi con rondella di alluminio e non con il teflon come erano messi prima.
Lavo liquidi e morchie, riempio il circuito secondario di acqua e faccio partire: acqua di mare dallo scarico ne esce poca, il motore scalda un po’, ma non suona niente e tutto gira per una mezz’ora.
Vado avanti con gli esperimenti: smonto la pompa dell’acqua di mare che ha la girante consumata, il premistoppa che piscia, i cuscinetti che grattano e il tubo di aspirazione parzialmente intasato da incrostazioni.
Cambio il cambiabile, staso e pulisco il tutto e, a questo punto smonto fino al fascio tubiero e trovo un bel pezzo di paletta della girante che ostruisce parzialmente l’ingresso al fascio.
Rimonto il tutto pulito e revisionato, accendo e il motore gira rotondo.
Dovendo fare un trasferimento un po’ lungo, penso di ripristinare il vaso di espansione per avere un maggior volano termico ed un controllo visivo immediato della quantità di acqua presente.
Metto una derivazione al tappo del termostato e installo il vaso di espansione; accendo e il motore bolle suonando in cinque minuti.
Strozzo l’ingresso al vaso, lo metto più in basso e riprovo e bolle di nuovo dopo cinque minuti.
Tolgo il vaso e riapro tutto.
Ripulisco i tubi, cambio il tubo di mandata dalla pompa al fascio tubiero e lo metto dello stesso diametro di quello di aspirazione, ricontrollo i diametri di tutti i tubi che siano simili, faccio fare un bel lavaggio con acqua dolce al circuito primario, stringo e “smono” un paio d’ore con regolazioni, cambi di filtri e cose varie.
Ci ho lavorato un paio di giorni e ho speso circa 200 € compresi pezzi, olio, filtri e “saracche”.
Il mattino dopo parto, tanto è una barca a vela, ma di vento nemmeno un filo, un cielo terso, un sole a picco e un caldo allucinante (sotto c’erano più di 38 gradi), e il motore (da buttare, da revisionare, da rivedere, eccetera) si fa nove ore filate a 2300 giri, senza un attimo di tregua, consumando tre litri di gasolio l’ora e spingendo la barca di nove metri, con carena e elica sporche, a cinque nodi.
Non consuma un filo d'acqua.
Per sicurezza ogni mezz’ora appoggiavo la mano sul coperchio delle valvole (tiepido), sul riser sempre freddo), sul collettore (caldo ma da non scottarsi), sulla retro della testa (sugli 80 gradi).
All’inizio del trasferimento e dato il caldo torrido, avevo avvolto con un lenzuolo piegato il motore e tentavo di tenerlo fresco versandoci sopra acqua fresca, ma dopo un’oretta, visto che il Nannino reggeva e non cambiava la situazione, l’ho tolto e ci siamo messi a pescare (preso un tubo!).
Il motore sarà comunque da revisionare tra un po’, e probabilmente lo cambierò, ma l’estate e, magari, anche l’inverno ce lo faccio bene.
Alla faccia del meccanico francese.
La morale potrebbe essere questa?: una buona dotazione di attrezzi, un amico meccanico davvero che sa il fatto suo ed è disponibile a stare qualche ora al telefono, qualche conoscenza meccanica acquisita negli anni, un po’ di pratica e d’esperienza, fantasia, coraggio (o disperazione, che è la stessa cosa), buona volontà e un po’ di fiducia in se stessi, un piccolo cenno di assenso dalla Fortuna e in barca si fa quasi tutto.
Due parole sul boiler: la sua installazione non è così automatica e semplice come si può credere, il circuito va studiato bene, la posizione anche, ci devono essere spurghi e rubinetti dove servono e, come in tutte le cose è bene soffermarsi un po’ a pensare a “cosa succede se….”.
Due parole anche sui motori: in genere sono progettati abbastanza bene, i circuiti sono pensati e calibrati, cambiare, anche in più grande e/o in meglio (presunto) non sempre è bene e bisogna sempre chiedersi "cosa succede se"; se una cosa non c'è dall'inizio, non è detto che la si possa mettere, ma non è nemmeno detto che non si possa.
Ho visto motori tenuti insieme col fil di ferro fare il loro sporco lavoro egregiamente per anni, ma questa non è la norma, e non tutti siamo come i proprietari di quei motori, che con la barca ci mangiavano e anche faticosamente.
Detto tutto ciò, e molto banalmente osservo: non è che di liquido ce ne metti troppo?
Una piccola camera d'aria per compensare l'aumento di volume dovuto al calore ci deve essere.
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