RE: Montato contagiri per piccolo fuoribordo, ma i giri sono bassi
Siccome ho un problema analogo a quello di Lorenzo.an, continuo su questo thread aperto da lui.
Il contagiri è arrivato. L'8 dicembre ho messo la barca nel lago apposta e ho fatto delle prove.
I risultati mi lasciano perplesso. Li dò qui di seguito per avere conferme dei dubbi, e consigli sull'eventuale sostituzione dell'elica.
Premetto che, più tardi, ho controllato il contagiri (è cinese, non si sa mai) con quello della moto di un amico.
Il mio dà valori del 5% - 15% superiori a quello della moto, ma quest'ultimo, essendo un display a barrette grossolane che aumentano di numero, non si legge con sicurezza, per cui, non essendoci differenze enormi, ritengo valido il mio.
Condizioni delle prove:
Lago come uno specchio, assenza di vento. Regime motore misurato con contagiri cinese, velocità barca misurata con GPS. Fatte due prove in andata e in ritorno su rotte opposte. Fatta una prova di Bollard Pull ma di poco significato, non avendo un dinamometro per misurare la forza.
Barca: Drascombe Dabber, senza alberatura, una sola persona a bordo, per necessità piuttosto a poppa.
Scafo dislocante, non planante
Dislocamento in condizioni medie di impiego: circa 600 kg
Dislocamento durante le prove: circa 350 kg
LWL: 4,14 m
Deriva abbassata per mettersi in condizioni di resistenza massima.
Motore: Fuoribordo Yamaha 3A Malta
Dati del costruttore:
Regime a farfalla tutta aperta (WOT): 4500 - 5500 giri/min
Potenza massima: 3 HP a 5000 giri/min
Potenza massima media: 3 HP a 5000 giri/min
Rapporto di trasmissione: 2,08 : 1
Elica: tripala
Diametro 7 1/4" (184,2 mm)
Passo 6" (152,4 mm)
DAR (aree misurate su una foto) 0,6
Scaldato il motore, in folle, in diversi punti dell'apertura del gas (farfalla) ho misurato i giri del motore.
Sono arrivato fino a 4000 giri/min e ho smesso perché non mi piace imballare a vuoto ma c'era ancora corsa del gas.
In marcia, in diversi punti dell'apertura del gas, dando tempo alla velocità della barca di stabilizzarsi (ci vuole più tempo di quanto uno si aspetta), ho misurato i giri del motore e la velocità della barca. Ho fatto due prove, in andata e in ritorno su rotte opposte. A parità di giri la velocità è leggermente maggiore nel ritorno verso N. Potrebbe esserci una lentissima corrente? O il motore potrebbe essersi scaldato ancora?
Essendo da solo a bordo e dovendo badare a tutto, le misure non saranno tanto precise, anzi.
Questi sono i risultati:
rotta S
regime velocità
motore barca
giri/min kt
640 1.5
960 3.0
1270 3.7
1500 4.0
1700 4.8
1910 5.2
1960 5.2
2000 5.2
rotta N
regime velocità
motore barca
giri/min kt
1050 3.3
1370 4.1
1640 4.5
1710 4.9
1910 5.0
1970 5.0
2010 5.0
Bollard Pull.
Mi sono ormeggiato per la poppa a una boa e in marcia ho aperto lentamente il gas fino al massimo.
Al massimo (WOT) il motore fa 1600 giri/min. Sarebbe stato interessante avere un dinamometro.
Primo dubbio mio:
Con una lughezza al galleggiamento di 4,14 m = 13,5 ft la velocità critica dello scafo dovrebbe essere (correggetemi): 4,92 kt.
Di fatto supero i 5 kn, anche a vela se c'è vento sufficiente. Non credo che il GPS sbagli. Forse dipende dalla forma dello scafo?
Altro dubbio:
Indipendentemente dalla resistenza offerta dalla barca, la velocità di avanzamento teorica, senza regresso, di un'elica con passo 152,4 mm che gira a 2000/2,08 = 962 giri/min è (correggetemi):
962 x 60 x 0,1524/1852 = 4,75 kn
La velocità reale, spingendo la barca, con regresso, dovrebbe essere circa la metà, comunque inferiore.
Di fatto, invece, a 2000 giri/min di motore la barca fa più di 5kn.
Alle altre velocità di motore il grafico della velocità teorica dell'elica è una retta, che sta tutta al di sotto del grafico delle velocità misurate.
Qualcuno, per piacere, mi dica dove sbaglio, perché uno sbaglio da qualche parte ci deve essere.
La domanda che mi interessa dal punto di vista pratico:
Premesso che non cerco la velocità (già adesso raggiungo quella critica) ma vorrei avere una riserva di spinta per i casi di vento o mare di prua e che il motore dovrebbe farcela se girasse di più, e che con questa elica sfrutto solo una parte della potenza del motore, che la fornirebbe solo a giri più alti, mi conviene montare un'elica col passo più corto?
Argomenti contro:
-Ho immesso i miei dati nel programma Propcalc e ne è uscita un'elica da 7,38" x 5,85", molto vicina alla mia attuale. Però prevede di arrivare a 5000 giri/min di motore, che invece il motore non raggiunge.
- Un conoscente con la stessa barca ha usato lo stesso motore senza cambiare elica e dice di essersi sempre trovato bene. Però non lo conosco abbastanza per sapere cosa pretende dal motore. Può darsi che si accontenti.
-L'unica elica che la Yamaha fornisce ha il diametro uguale e un passo molto minore: 5" invece dei 6" attuali. La variazione può essere troppo grande. Se potessi scegliere diminuirei solo di 1/4 o 1/2".
La regola pratica dei 200-250 giri/min per ogni pollice di variazione del passo varrà anche per eliche così piccole?
Se montassi un'elica col passo troppo corto, a parte il pericolo di imballare il motore, che penserei io a evitare, che inconvenienti ci sarebbero?
Con l'elica attuale il motore sforza?
Se un'elica costasse poco o si potesse avere in prestito si potrebbero fare delle prove, ma non vorrei spendere un capitale per avere sul gobbo un'elica che non serve, tranne che come rispetto da tenere a bordo in caso di rottura su uno scoglio.
Mi scuso per la lunghezza ma volevo fornire tutti i dati della questione e sono sicuro di trovare saggio consiglio dagli esperti del forum.
Grazie in anticipo e buon Natale a tutti.
Sandro
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