(16-07-2019 09:45)corto-armitage Ha scritto: Qualche piccola correzione:
- 3 ampere per mm2 mi pare esagerato, sopratutto se parliamo di corrente di picco. Per un WC che succhia 20-25 ampere non credo nessuno metta un 8mm. In ogni caso, le norme ISO10133 indicano un rapporto che dipende dall'amperaggio. Per 2,5mm2 danno 25 ampere (rapporto 1 a 10) per cavo con un isolamento termico normale. Per 50mm2 danno 210 ampere (rapporto 1 a 4). Conta ovviamente se l'uso è continuo o per qualche secondo visto che stiamo parlando di surriscaldamento, io comunque seguo quelle;
- i connettori faston non sono indicati perchè sono basati su attrito (settimana scorsa mi si è staccato quello del quadro motore (che non posso cambiare)); se li metti tu tanto vale usare quelli indicati: a occhiello oppure se la vite non si può togliere "captive spade" (non so come si dice in italiano), aperti ma con l'uncino che li blocca;
- il discorso "serve solo per la carica" è quindi va bene piu' piccolo non mi pare un indice di inesperienza, ma di buon senso: se hai una elica che va a 200-300 ampere e un alternatore che ne eroga max 70 non si vede perchè uno dovrebbe montare delle bestie da 75mm2 fino alla prua, li monti adeguati alla corrente di ricarica;
In generale, il forum è fatto in buona parte da e per "volenterosi proprietari che vengono da altri mestieri e competenze;" sono d'accordo che alcuni faranno minchiate alla ennesima potenza come dici tu e molti (se si sforzano di essere umili, un po' studiosi, scrupolosi, e non imbranati), faranno dei buoni lavori (e magari qualche minchiata ogni tanto che dovranno correggere, ma magari non piu' delle "aziende serie"); affidarsi alle aziende serie per ogni cosa è molto comodo se hai qualche decina di migliaia di euro soverchie (dopodichè quando se in mezzo al mare, non ti arriva corrente al quadro e non hai mai messo mano alla barca sei costretto a usare l'epirb).
Riprendo questo post dopo averci un po' pensato, perché come prima reazione mi era venuta una stanchezza ed uno sconforto da farmi cedere al nichilismo, per cui mettere sull'avviso altri su temi simili è come scontrarsi con i mulini a vento. Ogni tanto, sul forum, temi simili (non solo legati al dimensionamento dei cavi, che è roba tecnica proprio specifica), ma anche altre questioni molto peculiari, finiscono per suscitare una pletora di posizioni che stimolano gli intervenuti a voler "mantenere il punto" per ragioni di polemica e forse orgoglio, usque ad mortem, e chissenefrega dell'eventuale contenuto deviante, o poco chiaro, o poco digeribile per chi di quella materia capisce poco.
Poi, ieri, mi è ricapitata davanti agli occhi una delle 650 foto scattate a bordo per un'indagine su un incendio causato dal circuito di alimentazione di un'elica di manovra, e mi sono ricordato di come mi fossi convinto, in quella occasione, di che colpo di fortuna avevano avuto quelli a bordo, per essere riusciti ad accorgersene in tempo, ad abbandonare la barca prima che buttasse veramente male, che a bordo non c'erano bambini, ecc...
Barca nuova di pacca, addirittura prima della consegna, e non al cliente, ma al dealer che doveva poi rivenderla, si noti bene.
E così, eccomi qui, a tentare di spiegare meglio qualche punto.
Le norme,
corto-armitage, bisogna leggerle con calma, per bene e con background adeguato (perché sono destinate a tecnici): la ISO 10133, in quella benedetta tabella a pag. 10, specifica "for single conductors" che non deve intendersi semplicemente "per il singolo conduttore", bensì "per conduttore isolato in aria" (in funzione della resistenza a temperatura del materiale della guaina di isolamento che può essere di vari tipi). Dirò di più: basta andare a consultare una qualsiasi delle moltissime tabelle di prestazioni compilate dai produttori di cavi elettrici, per capire che (com'è ovvio) chi poi di quei cavi deve rispondere, spiega con dovizia che il dimensionamento dei cavi deve tener conto di:
- temperatura ambiente (l'indicazione standard è a 30°C, ma e si va sopra c'è la sua brava formuletta o tabellina per l'incremento della sezione),
- giacitura del cavo, in orizzontale e libero in aria (ma se non è "in aria" ma è poggiato su una superficie, oppure peggio è in un conduit, in un gavone o passaggio ristretto, non da solo ma stretto con fascette ad altri cavi (addirittura, si specifica se i cavi sono affiancati oppure raccolti in fasci più o meno grossi)), c'è un'altra tabellina con l'incremento, ancora, delle sezioni.
Per dare un'idea concreta, lo stesso cavo, di ottima qualità, tipico per installazioni navali, siglato N07-VK, con guaina in pvc ad alta resistenza, se la temperatura passa da 30°C a 50°C (cosa che, come capisce chiunque vada in barca, d'estate, può accadere), la portata ammissibile di corrente va moltiplicata per 0,71 (!!!): da 40 A (giusto per fare un caso pratico) si passa a 28,4 A massimi ammissibili. A 60°C, il fattore di correzione è 0,5 (la metà).
Se nello stesso passaggio o canalizzazione ci passano due cavi (ad esempio, il positivo ed il negativo dell'elica di manovra, che per definizione sono percorsi dalla stessa corrente e quindi "scaldano" uguale ciascuno dei due) e sono fascettati (stretti) insieme, il fattore di correzione ulteriore è 0,8,
per cui dagli originali 40 A ammissibili si arriva alla fine a 22,7 A. E quindi, se devo farci passare 40 A in quei cavi (perché quell'utenza, quello "ciuccia"), devo sovradimensionarli secondo i fattori di correzione appena descritti (giusto per fare due conti, dagli 83 A iniziali dell'esempio del salpaancora, si passa ad un cavo capace di portare 146 A).
Se poi il cavo passa per il vano motore, oppure dove c'è altra fonte di calore, la situazione peggiora ulteriormente (io personalmente, a fine navigazione, in estate, nel vano motore di un Grand Soleil ho misurato temperature superiori ai 75°C).
Ecco perché avevo dato come buona regola cautelativa, di non superare i 3 A per mmq.
Nel caso dell'incendio di cui sopra, era emerso con chiarezza che è impossibile prevedere quanto il manovratore insisterà nell'uso del thruster in manovra, se le cose si fanno difficili, senza tener conto del fatto che, per esempio, possono pure "incollarsi" i contatti del relè di azionamento e se lo skipper non se ne accorge subito e non realizza che l'unica manovra da fare è aprire il sezionatore del thruster, si fa presto a fare il guaio.
Secondo punto: chi ha mai detto di usare i "Faston" (assurdi, per tali applicazioni)? Io ho detto altra cosa: ho detto che mentre collegare un cavetto minuscolo ad un capocorda tipo Faston è cosa facile, lavorare montando un capocorda adeguato su cavi di spessore massiccio (com'è nel nostro caso) è roba da esperti e con attrezzature adeguate.
Terzo punto: la questione della dimensione del cavetto "per la sola ricarica", che secondo lei va bene pure se lo dimensiono solo per la corrente massima erogabile dall'alternatore. Il "cavetto", non è "buon senso", è una minkiata immonda (si può dire "immonda"?): chi aveva chiesto consiglio aveva detto chiaramente che intendeva mettere in parallelo le due batterie, con quel "cavetto": orbene, quando le batterie sono in parallelo, la corrente che passerà dipende dalla cessione di energia tra le due batterie stesse (riequilibrio della carica) e poi dall'assorbimento dell'utenza (il thruster, appunto), ed in un parallelo di tal fatta la corrente che passa per il singolo conduttore (ed il suo effetto termico, vedi sopra) dipenderà da fattori che sono completamente fuori controllo del nostro amico, come ad esempio la resistenza di contatto tra i capicorda, l'ossidazione presente su un morsetto e sull'altro di meno, un serraggio più forte da una parte e meno sull'altra, ecc...
Che c'entra la corrente erogata dall'alternatore o dal caricabatterie?
Da ultimo: ad un certo punto della sua "
correzione" lei scrive: "
... io, comunque, seguo quelle..." (credo di capire si riferisca alla norma ISO10133 e che lei le
segua forse facendo installazioni elettriche). Ma lei fa il progettista di impianti elettrici navali o, come leggo dal suo profilo, il "
traduttore, consulente, docente"? Docente di che?
Non le viene il dubbio di esporre altri a rischi di potenziale pericolo con le sue "
correzioni" al ribasso (ribasso di sezione, di dimensioni, di cautela in sostanza)?