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Ovvio che è senza polemica ma intanto inizio con il dirti che nel post precedente ho scritto che "i processi galvanici nei motori (diversi dalle caldaie) vengono calcolati in fase progettuale e sempre in questa fase viene calcolato dove posizionare lo zinco per fargli fare il suo reale lavoro". Questa parte di progettazione viene svolta anche in funzione delle possibilità di poterlo poi posizonare ed in fatti in merito ho sottolineato che "di norma" (quindi non sempre) lo zinco viene posizionato ial top. Se per vari motivi (spazi, estetica, processi costruttivi, ecc.) non ho la possibilità di metterlo dove realmente andrebbe, cerco di metterlo il più vicino possibile a quella posizione e spesso, sempre per i vari motivi di cui sopra, finisce anche a contatto con i metalli più nobili invece di quelli meno nobili. Ovviamente, come detto sempre nel mio post precedente, questo non significa che lo zinco non si consuma, si consuma eccome ma al contrario di come hai detto tu lo zinco non funziona, si consuma ma non funziona. se in un tratto di tubo in acciaio dove scorre la famosa soluzione elttrolitica io mettessi in contatto con questo tubo da una parte un componente di zinco e dalla parte un componente di rame, come già detto, entrambi i componenti si consumano ma si consumano in maniera totalmente indipendente, si consumano ciascuno secondo la differenza di potenziale che si forma nel contatto e si consumano l'uno come se non ci fosse l'altro; in tutto questo ovviamente lo zinco si esaurirebbe molto di più e molto prima del rame ma sempre come ho già detto, tu cambi lo zinco che trovi consumato e pensi che abbia funzionato ma dall'altra parte del tubo il rame si è consumato comunque, ha solo rallentato un pochino. Diffenrente è invece se lo zinco fosse stato in contatto con il rame, quest'ultimo avrebbe fatto solo da ponte elettrolitico fra l'acciao e lo zinco. per spiegare meglio in modo metaforico, l'acciaio essendo più nobile del rame gli avrebbe chiesto elettroni ma siccome il rame è più nobile dello zinco, avrebbe preso da lui gli elettroni da dare all'acciaio e lo zinco non avrebbe potuto rifiutare perchè in diretto contatto con il rame, non avrebbe potuto scappare. A seguire, le caldaie sono una cosa diversa dai motori marini, l'acqua di mare è una soluzione diversa dall'acqua dolce delle caldaie e in più, le caldaie hanno anche un sistema di accenzione (piezoelettrico) che genera picchi di corrente scaricati sulla scocca che non nuociono alle persone ma interferiscono di molto sui processi galvanici e quindi la progettazione della posizione dei zinchi va fatta anche in modo differente oltre gli altri 3.425.642,93 elementi che tocca studiare nelle università e che tocca tenere da conto per fare delle buone progettazioni. Oh... Mo me so stancato, me ne vado a cena dalla famiglia che mi aspetta e voi metteteve gli zinchi dove vi pare e come vi pare, pure uno sul commodino, non si sa mai ...
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Non ricordo se è stato detto qui o altrove, ma le turbolenze dei gas di scarico, mischiandosi con l'acqua di raffreddamento potrebbero in parte tornate indietro, verso lo scambiatore, contribuendo a corroderlo. Per cui anche uno zinco inserito vicino alla flangia sullo scambiatore,quindi immerso nei fumi, probabilmente non avrebbe efficacia. Mi riesce difficile pensare che nella marinizzazione del motore non abbiano messo lì uno zinco solo per dimenticanza.
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non c'è altra spiegazione. la riprova è che mettendo una piastra in alluminio da 4mm o più è lei a corrodersi ma non come zinco sacrificale (alu su alu) ma come occupante del posto turbolento. a quel punto una da 8mm,tenendo conto dei tubi (d240)sarebbe una garanzia.
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. Ho riletto il post:il suggerimento sulle turbolenze era tuo.
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Questo il punto critico del mio scambiatore, non sembra ad ora messo male male o sbaglio ?
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02-10-2019, 23:55
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-10-2019, 00:00 da andros.)
c'è la guarnizione? se si toglila per capire meglio
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e allora la corrosione è già in atto ed è meglio fermarla,con comodo ma sarà da fare. come puoi vedere non è in profondità ma in ampiezza. lo spessore "sacrificale" avrebbe evitato. curiosità:ore motore?
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03-10-2019, 09:11
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-10-2019, 09:15 da libert.)
4500 ore, ma la guarnizione volvo penta anch'essa ha la stessa sagoma dello scambiatore appunto pensavo che non aveva corroso invece li deve esserci solo il buco e non quella simil sbavatura
PS dovrò smontare lo scambiatore e farlo saldare ?
Pardon rettificare togliendo i prigionieri quindi diventerebbe leggermente più . detto una panzana?
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Va apportato alluminio e poi rettificato. Il piano torna alla quota originale. . Qui vedi come ho fatto io dopo aver chiesto e ricevuto consigli qui sul forum.
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Visto complimenti è un lavorone smontare lo scambiatore ... mi sa che tocca chiamare il mecca
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togliere lo scambiatore non è difficile. lo svuoti, togli i tubi e sviti i tiranti da 6 e tac!ti cade in mano. poi con calma si tolgono il fascio tubiero e i termostato svestendo completamente il pezzo. il resto è roba da rettifica. più "noioso" il montaggio perchè prevede un dinamometro per tirare pari i tiranti.
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Grazie dei consigli cmq vedrò se smontarlo oppure togliere i prigionieri e raschiato per pulirlo bene il mecca vedendo la foto dice che ancora può stare lì, non è usurato da temere la foratura
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Come li togli? Penso che siano piantati per interferenza a caldo.
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Ci metto dado e controdado , poi svito quello interno, ci provo
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Io, quando dovevo montare il nuovo riser con la flangia li avevo smontati semplicemente dado e controdado. Poi verificato che i vecchi andavano bene, la flangia e guarnizione non prendevano molto spessore, ho rimontato con un pò di frenafiletti
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A parte il fatto che io una sistemata allo scambiatore in quelle condizioni gliela darei senza pensarci minimamente; se vuoi procedere come dici per i prigionieri io come consiglio mi sento di dirti di stare attento a non forzarli più di tanto perchè loro sono in acciaio ma sono avvitati sull'alluminio e potrebbero essersi bloccati ad esso.
Se forzi potresti rischiare di spanare la filettatura sullo scambiatore o peggio, di spezzare il prigioniero.
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