elettricità 115V in banchina

[maume]

Sto programmando una navigazione che prevede di arrivare in paesi che hanno standard elettrici a 115VAC. Volevo sapere se qualcuno ha già affrontato il problema di trovarsi in un paese con elettricità a 115V ac in banchina e come a risolto con gli utilizzatori interni alla barca che funzionano a 230VAC, primo tra tutti il carica batterie. Che cosa suggerite.

[rob]

Un sacco di elettronica moderna funziona fra 100/250v, a 50 e 60Hz, se il caricabatterie non è vecchio è molto probabile che accetti il 110. Poi chiaro bisogna passare batterie --> inverter per avere il 220, ovviamente con potenze adeguate al tutto (nel senso con un caricabatterie da 10A o inverterino accendisigari da automobile non fai funzionare uno scaldabagno). Ho avuto il problema dei 220 a 60Hz, per esempio il motore della macchina da cucire clicchettava come un matto, sono passato attraverso il caricabatterie (che accetta tutto, 100-300v e 50/60Hz) e inverter che mi dava i 50Hz richiesti. Se invece pensi restare a lungo o usare riscaldamento elettrico, scaldabagno, ecc ecc allora personalmente penserei a soluzioni più "permanenti".

[IanSolo]

Dipende tutto da cosa c'e' a bordo: per boiler e riscaldarori non ci sono problemi, basta un economico "autotrasformatore" (ce ne sono tanti) che porti la tensione da 110V (o 115V) a 220V (230V) ma per il caricabatterie bisogna verificare (il manuale lo dice) se accetta di operare alle due tensioni e alla frequenza di 60Hz molto comune nelle reti a 110V, lo stesso vale per un eventuale climatizzatore o utensili vari. Se la potenza necessaria a bordo e' rilevante (> di 1KW) per utenze che non possono operare a 60Hz la soluzione e' far seguire al trasformatore un "convertitore di frequenza" (qui uno a caso Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .) che porta a 50Hz qualunque frequenza entrante compresa fra 50 e 60Hz, ovviamente anche questo deve essere di adeguata potenza, e' un apparecchio che si trova a prezzi molto abbordabili. Esistono anche dei trasformatori/convertitori automatici che accettano tensioni di ingresso da 110 a 220V e frequenze da 50 a 60Hz rendendo in uscita la tensione e la frequenza desiderate (qui uno a caso http://www.mastervoltitaliashop.it/rassegna.php?id=5 ): e' una soluzione comoda ma piu' costosa che offre spesso il vantaggio di operare come trasformatori di isolamento galvanico.

[maume]

Grazie per i pareri e per le segnalazioni. Sto ragionando su un trasformatore d'isolamento che ho già individuato, con due possibilità di ingresso sul primario a 230vac o a 115vac a seconda di come vengono disposti i ponticelli e con un secondario a 230vac. Di seguito le posizioni dei ponticelli per le diverse tensioni in INPUT. 4 3-2 1 230vac 4-3 2-1 115vac lo OUTPUT è sempre 230VAC Il problema che resta è la conversione da 60Hz a 50Hz, che giustamente segnalano ROB e IanSolo. Sarebbe importante capire quali sono i dispositivi che sono particolarmente sensibili alla diversa frequenza. tipo macchina da cucire per le vele.

[cmv88]

Come ti hanno detto per portare la frequenza a 50hz hai bisogno di un convertitore di frequenza. Non sono proprio regalati se di potenze rilevanti. Io ti consiglierei prima di tutto di guardare tutte le targhette delle apparecchiature che hai in barca e fare una lista (frequenza supportate, potenza, tensioni d'ingresso). Questa ti servirà anche per dimensionare correttamente l'impianto. Più probabilmente però ti renderai conto che la maggior parte del tuo impianto funziona sia a 50 che 60 Hz (dove quindi basterebbe un autotrasformatore ). E probabilmente ti costerà meno cambiare quelle apparecchiature che non supportano le due frequenze, piuttosto che mettere un convertitore di frequenza. Dimenticavo di dire che non va dato per scontato che la frequenza della rete come pure la tensione, corrisponda sempre a quanto previsto. In luoghi meno fortunati di noi ci possono essere importanti oscillazioni di amplitudine e di frequenza. Per mantenere costanti questi parametri occore gestire diverse variabili in tempo reale, con una tecnologia non sempre presente in loco. L'ultima esperienza di questo tipo l'ho avuta 10 anni fa a capoverde sull'isola di boavista, dove la corrente veniva prodotta da un gruppo Diesel, dall'imbrunire e solo per un paio d'ore. Questa problematica si ha anche in piccolo con i generatori a benzina o Diesel di vecchia concezione. Quelli nuovi di buona qualità ora sono dotati di inverter, questo gli permette di generare tensioni, frequenza e forme d'onda costanti.

[maume]

Grazie cvm88 per il tuo contributo. In effetti rob ha mio avviso ha centrato il problema. e' fondamentale che il caricabatterie lavori indifferentemente con 50 o 60hz che sia, cosa che ho verificato. usando il trasformatore di isolamento che ti aggiusta la tensione da un input nel range 95-125vac a un output nel range 190-250vac con il frigo e il boiler non hanno problemi tra 50-60hz, il problema delle prese 230vac si risolve con l'inverter con il caricabatterie attivo.

[cmv88]

Si passare dalle batterie é la via più pragmatica. Controlla solo le specifiche del tuo inverter, perché non vi è ancora uniformità sulla potenza dichiarata. Alcuni dichiarano la potenza di picco che l'inverter tiene per pochi secondi, altri la potenza massima per X minuti. E altri ancora la potenza massima continua. Quindi paradossalmente una persona compra un inverter dichiarato da 1000 watt, che ne tiene 800w continui, 1000w per 30 minuti, e 3000 w per i picchi di pochi secondi. Mentre un altra compra un inverter sempre dichiarato da 1000 w, che ne tiene 1000w di picco, 600w per 30 minuti e 500 continui. Verifica a priori che cio che vuoi collegare sia effettivamente supportato dall'inverter per il tempo desiderato. Può anche essere utile farsi una tabellina dove inserire quali elettrodomestici puoi usare in contemporanea, prima che l'inverter stacchi (non tanto per te ma per sensibilizzare gli ospiti). Prevedendo un uso gravoso dell'inverter controlla la sezione dei cavi (troppo spesso ci sono installazioni con sezioni dei cavi al risparmio) e già che ci sei metti un fusibile appropriato direttamente sul polo positivo della batteria ( ottimi i cube fuse, ma son cari e devi portarti la riserva perché sono difficilmente reperibile, esistono anche buone alternative con fusibili a lama). In alcuni paesi per gli impianti off grid ora è obbligatorio.