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Ragazzi posso portare un esperienza personale su questa bellissima e ottima barchetta ? Prima straorza, in un mese di crociera con vele normalissime di serie, con bora 20/25 e rafficone sopra i 35, che noi vecchietti non siamo riusciti a prevenire (terzarolata in rirado). Per il resto, anche di bolina 'stretta' per modo di dire, mai evidenziato questo problema. Scusate se non mi sono espresso molto tecnicamente, ma mi dispiaceva che qualcuno parli male di questa barchetta che va benissmo, sempre sicura e abbastanza neutra.
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Forse non ho la lucidità per capire o farmi capire: a parità di 'cazzata' se scarrello apro il piano velico e anche se la vela non è svergolata ottengo meno sbandamento o no?? Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:Henri ha scritto:
Ciao lo svergolamento è una caratteristica necessaria in un profilo alare, in alto la direzione del vento gira verso poppa. Ma se straorzo ci rinuncio una randa si appiattisce al massimo per ritardare il suo fileggiamento, meno la tengo sopravento e più oriento verso prua la forza propulsiva risultato sbando meno.
Ma sicuramente ne sai più di me.
Non ti sembra un controsenso?
ciao
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Henri, il tuo discorso non farebbe una piega se non esistesse il gradiente del vento; poiché scarrellando non si variano i profili (anche se, senza trasto curvo, non è proprio così), in questo caso la tua vela sarebbe perfettamente a segno sia sopra che sotto. Purtroppo non è così ed è per questo che ti ho postato quel grafico. Se tu osservi, noterai che più il vento rinforza e più si devono svergolare le vele; solo in caso di poca aria potresti limitarti allo scarrellare (su piccole raffiche), sopra i 10 nodi devi aiutarti anche lascando scotta se vuoi far lavorare tutti i profili in maniera corretta.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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La regolazione delle vele è una cosa un po personale e dipende molto anche dal tipo di piano velico.
parliamo di bolina stretta, non bisogna mai dimenticare che l'efficenza del piano velico e sempre da valutare nell'insieme delle vele e non su la singola randa o fiocco.
se si scarrella senza lascare scotta e vang, il flusso di uscita del genova investirà il flusso sottovento della randa che diventa da laminare a turbolento diminuendo di efficacia, la barca non sbanda ma aumenta la resistenza all'avvanzamento.
se invece si svegola la randa tenendo il boma a centro barca, la parte bassa della randa porterà sempre mentre quella alta, meno influenzata dal fiocco sopratutto in un armo frazionato, lasciera uscire il vento riducendo lo sbandamento.
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scusatemi se approfitto visto che stiamo parlando di trasto sulla tuga e delle sue limitazioni.
sulla mia barchetta ho un paranco della scotta randa ( 12mq ) di questo tipo ( img di una simile )
[hide][Immagine: .][/hide]
quali sono i limiti e le differenze di comportamento rispetto a quelle con il carrello??
grazie
i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati
mi dispiace aver venduto la Gitana ma son contento
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Mck, con quel sistema devi necessariamente avere un buon vang che ti permetta di controllare lo svergolamento. 
ciao
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20-12-2010, 03:08
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 20-12-2010, 03:08 da zankipal.)
Citazione:mckewoy ha scritto:
scusatemi se approfitto visto che stiamo parlando di trasto sulla tuga e delle sue limitazioni.
sulla mia barchetta ho un paranco della scotta randa ( 12mq ) di questo tipo ( img di una simile )
[hide][Immagine: .][/hide]
quali sono i limiti e le differenze di comportamento rispetto a quelle con il carrello??
grazie
se sono 2 paranchi separati funziona, se hai un buon vang, se invece è un paranco unico non riesci a portare il boma sopravento, ma se la barca non è una gran bolineiera non ti serve neppure
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A dirti il vero il grafico non riuscivo a . con te mi riproponevo di non sbandare la barca e siccome non dovremmo essere sopra i 10 nodi di reale forse potrebbe valere la mia idea ok grazie per i chiarimenti, Citazione:einstein ha scritto:
Henri, il tuo discorso non farebbe una piega se non esistesse il gradiente del vento; poiché scarrellando non si variano i profili (anche se, senza trasto curvo, non è proprio così), in questo caso la tua vela sarebbe perfettamente a segno sia sopra che sotto. Purtroppo non è così ed è per questo che ti ho postato quel grafico. Se tu osservi, noterai che più il vento rinforza e più si devono svergolare le vele; solo in caso di poca aria potresti limitarti allo scarrellare (su piccole raffiche), sopra i 10 nodi devi aiutarti anche lascando scotta se vuoi far lavorare tutti i profili in maniera corretta.
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grazie einstein e zankipal. ho un buon vang rinviato in pozzetto come il caricabasso sulla trozza scorrevole, anche il tesabase è . se serviranno.
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RIEPILOGHIAMO
Dopo quattro pagine di intereventi e aggiungendo qualcosa di mio penso si possa arrivare a questa conclusione (timbrata AdV):
Nel caso di eccessivo sbandamento e conseguente accentuata tendenza orziera dell'imbarcazione è più conveniente lascare la scotta anzichè scarellare il trasto sottovento per i seguenti motivi:
1. All'aumentare del vento aumenta anche il gradiente del vento e quindi aumenta la variazione di direzione tra l'apparente in superficie e quello in testa d'albero.
2. Lascare scotta significa svergolare la randa e quindi scaricare in alto, dove la pressione sulla vela genera più momento di sbandamento
3. La parte bassa della vela rimane ben chiusa favorendo l'angolo al vento
4. Eviteremo un eccessivo backwind, ossia un rifiuto della randa causato dal flusso uscente dal jib.
Bisogna però precisare che nelle barche prive di belin talvolta tenere cazzata la scotta contribusice a ridurre la catenaria dello strallo e in tal caso uno potrebbe optare per scarellare e non lascare eccessivamente scotta.
In altri casi per ragioni puramente pratiche è più comodo e immediato agire sul carrello anzichè sulla scotta, ma solo se si tratta di pulsazioni momentanee, male si adatta ad una situazione più duratura.
Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
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Citazione:tiger86 ha scritto:
RIEPILOGHIAMO
Dopo quattro pagine di intereventi e aggiungendo qualcosa di mio penso si possa arrivare a questa conclusione (timbrata AdV):
Nel caso di eccessivo sbandamento e conseguente accentuata tendenza orziera dell'imbarcazione è più conveniente lascare la scotta anzichè scarellare il trasto sottovento per i seguenti motivi:
1. All'aumentare del vento aumenta anche il gradiente del vento e quindi aumenta la variazione di direzione tra l'apparente in superficie e quello in testa d'albero.
2. Lascare scotta significa svergolare la randa e quindi scaricare in alto, dove la pressione sulla vela genera più momento di sbandamento
3. La parte bassa della vela rimane ben chiusa favorendo l'angolo al vento
4. Eviteremo un eccessivo backwind, ossia un rifiuto della randa causato dal flusso uscente dal jib.
Bisogna però precisare che nelle barche prive di belin talvolta tenere cazzata la scotta contribusice a ridurre la catenaria dello strallo e in tal caso uno potrebbe optare per scarellare e non lascare eccessivamente scotta.
In altri casi per ragioni puramente pratiche è più comodo e immediato agire sul carrello anzichè sulla scotta, ma solo se si tratta di pulsazioni momentanee, male si adatta ad una situazione più duratura.

ciao
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Sono d'accordo su tutto,con la sola aggiunta, di tener presente del vang se c'è il vang cazzato, in alto si apre . prima mollerei il vang poi tutto il resto ( se è cazzato o appuntato)
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Ecco ed adesso io cosa me ne faccio del trasto
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Citazione:ghibli4 ha scritto:
Ecco ed adesso io cosa me ne faccio del trasto 
Ci regoli la randa!!!!!!!
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Serve, serve, soprattutto per portare il boma sopravvento,
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Citazione:stebor ha scritto:
la prossima volta che avete intenzione di fare il riassunto . così vi leggo solo alla fine e non mi faccio confusione   
Allora ti faccio un riassunto del riassunto (liberamente ispirato ad un articolo di Bill Gladstone che non ho sotto mano) con la forma della randa ed alcune regolazioni di base per ottenerla tra parentesi:
*vento leggero: randa grassa e molto svergolata (albero diritto, belin e vang laschi, base lasca, carrello al centro o leggermente sopravvento, scotta lasca)
*vento medio leggero: randa grassa e poco svergolata (albero diritto, belin puntato, vang cazzato, base appena puntata, carrello al centro o leggermente sottovento, scotta più cazzata)
*vento medio forte: randa magra e poco svergolata (albero flesso, belin cazzato, vang cazzato, base cazzata, carrello sottovento, scotta cazzata a ferro)
*vento forte: randa magra e molto svergolata (albero flesso, belin cazzato a ferro, vang lasco, base cazzata a ferro, carrello al centro o sottovento (q.b. nelle raffiche), scotta meno cazzata del caso precedente)
Aggiungo: il limite dello svergolamento con vento forte quando si è quasi alla 'sopravvivenza', è quello in cui la randa comincia a . quel punto si cazza un filo di scotta finchè cessa di sbattere, poi la si lavora col carrello.......
Ciao
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Citazione:albert ha scritto:
Citazione:stebor ha scritto:
la prossima volta che avete intenzione di fare il riassunto . così vi leggo solo alla fine e non mi faccio confusione   
Allora ti faccio un riassunto del riassunto (liberamente ispirato ad un articolo di Bill Gladstone che non ho sotto mano) con la forma della randa ed alcune regolazioni di base per ottenerla tra parentesi:
*vento leggero: randa grassa e molto svergolata (albero diritto, belin e vang laschi, base lasca, carrello al centro o leggermente sopravvento, scotta lasca)
*vento medio leggero: randa grassa e poco svergolata (albero diritto, belin puntato, vang cazzato, base appena puntata, carrello al centro o leggermente sottovento, scotta più cazzata)
*vento medio forte: randa magra e poco svergolata (albero flesso, belin cazzato, vang cazzato, base cazzata, carrello sottovento, scotta cazzata a ferro)
*vento forte: randa magra e molto svergolata (albero flesso, belin cazzato a ferro, vang lasco, base cazzata a ferro, carrello al centro o sottovento (q.b. nelle raffiche), scotta meno cazzata del caso precedente)
Aggiungo: il limite dello svergolamento con vento forte quando si è quasi alla 'sopravvivenza', è quello in cui la randa comincia a . quel punto si cazza un filo di scotta finchè cessa di sbattere, poi la si lavora col carrello.......
Ciao
Sempre esaustivo Albert grazie.
Faccio solo due domandine da neofita quale sono .....
1° il carrello in sostanza non deve mai essere in nessun caso sopravento?
2° il vang contrariamente a tutto il resto con vento forte va tenuto lasco?
GRazie.
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Citazione:stebor ha scritto:
Sempre esaustivo Albert grazie.
Faccio solo due domandine da neofita quale sono .....
1° il carrello in sostanza non deve mai essere in nessun caso sopravento?
2° il vang contrariamente a tutto il resto con vento forte va tenuto lasco?
GRazie.
Io invece francamente, con tutta la stima che ho verso Albert, sono stupito di questo suo intervento, in quanto pur condividendo in linea di massima ciò che viene riportato, lo trovo troppo generalizzato e approssimativo e si scontra con la professionalità e pignoleria di Albert.
Innanzi tutto per rispondere a te, certo il carrello va sopravento in vari casi, quando vuoi tenere il boma al centro e la randa svergolata.
Quanto sopravento? Non esiste un tanto o un poco dipende dalle geometrie.
Il vang è un altro argomento delicato. C'è chi con particolari armi e alberi snelli ama cazzare il vang di bolina per contribuire alla flessione della parte bassa dell'albero e chi invece di bolina preferisce lasciarlo lasco in quanto la scotta assolve da sola il compito di tirare il boma verso il basso.
Solo sul vang potemmo aprire un 3d
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