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come sempre lungo le banchine se ne sentono di tutti i colori...
tutti sembrano sapere la verità e, sicuramente in buona fede, danno dei consigli che ritengono ovviamente . si va in cerca su internet e, anche qui, se ne trovano di tutti i colori... ma io non ho ancora capito una cosa e spero voi possiate aiutarmi.
ho un vecchio scafo IOR (half tonner) del 1984 in kevlar/carbonio, fino ad ora ogni anno, ho tirato la barca a secco, l'ho grattata e poi l'ho rimessa in acqua con un paio di mani di antivegetativa (la Cutter della brignola- jotun).
DOMANDA: questo genere di scafo potrebbe rischiare di essere soggetto ad osmosi oppure no, non trattandosi di vetroresina? Io la barca l'ho acquistata solo 2 anni fa e non ho idea di cosa avessero fatto i precedenti armatori. Oggi, dopo aver acquistato € e € di materiale per l'osmosi 'impaurito' dalle voci di Imarroncinichegalleggiano...., mi chiedo se tutto ciò sia necessario...
Qualcuno potrebbe aiutarmi?GRAZIE!
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Citazione:Messaggio di vl4cio
come sempre lungo le banchine se ne sentono di tutti i colori...
tutti sembrano sapere la verità e, sicuramente in buona fede, danno dei consigli che ritengono ovviamente . si va in cerca su internet e, anche qui, se ne trovano di tutti i colori... ma io non ho ancora capito una cosa e spero voi possiate aiutarmi.
ho un vecchio scafo IOR (half tonner) del 1984 in kevlar/carbonio, fino ad ora ogni anno, ho tirato la barca a secco, l'ho grattata e poi l'ho rimessa in acqua con un paio di mani di antivegetativa (la Cutter della brignola- jotun).
DOMANDA: questo genere di scafo potrebbe rischiare di essere soggetto ad osmosi oppure no, non trattandosi di vetroresina? Io la barca l'ho acquistata solo 2 anni fa e non ho idea di cosa avessero fatto i precedenti armatori. Oggi, dopo aver acquistato € e € di materiale per l'osmosi 'impaurito' dalle voci di Imarroncinichegalleggiano...., mi chiedo se tutto ciò sia necessario...
Qualcuno potrebbe aiutarmi?GRAZIE!
nell' 84 il carbonio costava un botto!
in genere col carbonio si usa la resina epossidica, se e' in epossidica dargli tre mani di epossidica antiosmosi ha poco senso, non ritrovi qualche dato?
amare le donne, dolce il caffe.
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04-03-2011, 03:04
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-03-2011, 03:05 da Leonardo696.)
Se nella stratificazione sono rimasti componenti chimici non legati, l'acqua che penetra attraverso il gelcoat reagisce con questi e genera comunque una bolla osmotica
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Il carbonio poi, è soggetto ad effetto di auto pumping, per cui tra la padella e la brace non so cosa sia meglio
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. e' in vetro . che non e' in PRFV.detto cio'per capire una foto o anche due o . hanno usato epoxi per la costruzione come penso non mi preoccuperei piu' di tanto.ma ha dei problemi o tutto ok?Che su dell'epoxi ci sia del gelcoat anche qui qualche . dire che il primo strato e' in . pochi dati.Foto.
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L'opera viva non presenta alcun 'sintomo' di osmosi ne niente altro...è perfetta...
Questa è solo una mia 'preoccupazione' sulla quale mi sono impuntato ora sentendo di barche che 'soffrono' di questa malattia.
Essendo stata costruita così tanto tempo fa, non ho dati che mi permettano di capire di che materiale si tratti. Tempo fa ho fatto un foro 'fuori per fuori' sull'opera viva per mettere una presa a mare e (appena lo trovo posto una foto) sembrava composto da uno strato di carbonio + uno strato grigio di non ho idea che materiale + nido d'ape (airex).
Oggi ho acquistato antivegetativa Cutter della Brignola , Primer e Antipest (Primer epossidico bicomponente a lunga esposizione, per cicli epossidici, poliuretanici e per la prevenzione . che non sono tanto sicuro di dover/voler usare quest'ultimo...
VOI METTERESTE UN SIMILE PRODOTTO A PREVENZIONE DELL'OSMOSI SU UNA BARCA COSI? Premesso che non presenta alcun segno?!
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Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Il carbonio poi, è soggetto ad effetto di auto pumping, per cui tra la padella e la brace non so cosa sia meglio
Cioè? tu cosa consiglieresti? ha senso mettere un prodotto simile?
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Per prima cosa, farei un bel controllo igrometrico, in modo da capire se lo stratificato ha o meno assorbito acqua
Dopo di che hai una base sicura da cui partire per ogni eventuale trattamento
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Dimenticavo, un buon controllo igrometrico, secondo il mio punto di vista deve prevedere 4 punti a mq
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Citazione:vl4cio ha scritto:
VOI METTERESTE UN SIMILE PRODOTTO A PREVENZIONE DELL'OSMOSI SU UNA BARCA COSI? Premesso che non presenta alcun segno?!
Segui quello che ti dice Giorgio, sulla produzione e la manutenzione degli scafi SA di cosa parla, avendo per anni 'fatto'.
Personalmente, se un scafo del 1984 in quasi 30 anni non ha presentato bolle, restituirei tutti i prodotti al negozio e quei soldi li spenderei in altro......
B.V.
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Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Il carbonio poi, è soggetto ad effetto di auto pumping
Cioè?
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Citazione:umeghu ha scritto:
Citazione:vl4cio ha scritto:
VOI METTERESTE UN SIMILE PRODOTTO A PREVENZIONE DELL'OSMOSI SU UNA BARCA COSI? Premesso che non presenta alcun segno?!
Segui quello che ti dice Giorgio, sulla produzione e la manutenzione degli scafi SA di cosa parla, avendo per anni 'fatto'.
Personalmente, se un scafo del 1984 in quasi 30 anni non ha presentato bolle, restituirei tutti i prodotti al negozio e quei soldi li spenderei in altro......
B.V.
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04-03-2011, 20:28
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-03-2011, 20:31 da Leonardo696.)
I materiali filiformi vetro incluso, tendono a dilatarsi in senso longitudinale più di quanto non ha appurato la teoria, che purtroppo resta sempre tale e poi è la pratica a darci le giuste indicazioni.
Questa dilatazione longitudinale, genera problemi di collegamento strutturale tra i fili del tessuto e la matrice, purtroppo, nel caso del carbonio il fenomeno è amplificato al massimo, tanto che le variazioni di temperatura, portano ad un vero effetto pompa del materiale; cosa accade in pratica?
A caldo i fili si allungano, per cui lasciano spazi all’umidità nel momento in cui Piccoletto allo stato di quiete, riaccorciandosi, pompano acqua negli strati più esterni e questo è realmente un ciclo senza fine, che termina solo quando la parte in carbonio non ha un cedimento; perché i costruttori di aerei prevedono prove e test severissimi per controllare questo fenomeno di estrema pericolosità?
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... per nn parlare del kevlar marcio...
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Citazione:Leonardo696 ha scritto:
I materiali filiformi vetro incluso, tendono a dilatarsi in senso longitudinale più di quanto non ha appurato la teoria, che purtroppo resta sempre tale e poi è la pratica a darci le giuste indicazioni.
Questa dilatazione longitudinale, genera problemi di collegamento strutturale tra i fili del tessuto e la matrice, purtroppo, nel caso del carbonio il fenomeno è amplificato al massimo, tanto che le variazioni di temperatura, portano ad un vero effetto pompa del materiale; cosa accade in pratica?
A caldo i fili si allungano, per cui lasciano spazi all’umidità nel momento in cui Piccoletto allo stato di quiete, riaccorciandosi, pompano acqua negli strati più esterni e questo è realmente un ciclo senza fine, che termina solo quando la parte in carbonio non ha un cedimento; perché i costruttori di aerei prevedono prove e test severissimi per controllare questo fenomeno di estrema pericolosità?
ma sei sicuro?
dove l' hai letto?
allora ... mannaggia m'hanno raccontato un sacco di balle! 
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Sono studi che ho fatto anni addietro, durante corsi d'aggiornamento tecnico, ma è sufficiente che tu faccia un giretto in internet e trovi ampia documentazione
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Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Sono studi che ho fatto anni addietro, durante corsi d'aggiornamento tecnico, ma è sufficiente che tu faccia un giretto in internet e trovi ampia documentazione
fatto il giretto,in due dicono il contrario!
magari ho trovato due strulli che sbagliano, hai qualche link
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Hai misurato l'umidità con lo skinder?
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