Un sistema assai più semplice dal punto di vista esecutivo, è stato introdotto dai Gougeon una trentina di anni fa e sembra avere dato buoni risultati.
Consiste nell'applicare strisce di teak molto più sottili (circa 6 mm, o anche meno nel momento in cui vengono messe in opera, che si riducono a circa 5 mm dopo la levigatuta), incollandole con l'epossidica e fissandole durante l'incollaggio con viti o graffe provvisorie.
Il comento che rimane tra una striscia e l'altra viene quindi riempito con stucco epossidico ottenuto mischiando alla resina caricata con silice colloidale della grafite, che dà una colorazione nera il cui aspetto richiama il tradizionale filetto di gomma.
Questo sistema,presenta numerosi vantaggi, sia dal punto di vista strutturale che esecutivo.
Strutturalmente, si può considerare lo strato di teak come elemento di un composito costituito da tutto il tavolato della coperta, quasi fosse uno strato di compensato addizionale del compensato sottostante.
Aggiunge quindi resistenza e rigidezza in senso longitudinale, con un incremento di peso minimo rispetto ad un compensato di mogano.'
....da 'Costruzione moderna di barche in legno' di Paolo Lodigiani edito da Hoepli.
Come si può vedere non c'è una verità assoluta e gli oracoli, sono una razza estinta!!!