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Vecio AdV
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timonare in poppa con onda
Citazione:France WLF Sailing Team ha scritto:
Citazione:ZK ha scritto:
la vela non e' un opppinione!
diventa un opinione se non si contestualizza la situazione!
mi verrebbe di fare subito una distinzione:
barche col posteriore largo, appendici profonde e sottili e barche col posteriore stretto, appendici poco profonde e spesso pesanti!
di barche a posteriore stretto ne ho timonate abbastanza da parlarne una sola, una vecchia signora in mogano di 18 metri e altrettante tonnellate!
se non anticipi sei fritto.. non la ripigli piu e inneschi per paura della straorza dei rollii spaventosi! mi fanno male le braccia anche a parlarne!
le barche leggere col posteriore largo e le appendici profonde invece... secondo me conviene aspettare l' onda e agevolare la tendenza orziera che l' onda ti da appena arriva sulla poppa!
orzandoci si raddrizza la barca, si aumenta un poco la velocita e appena il timone diventa leggero ci si tuffa nel cavo in serfata piena... bisogna crederci tutte le volte e mentre parte sentirla e seguirla per riorzare quanto serve, appena nel cavo si comincia a rallentare!
con questo sistema con una barca leggera si riesce a tenere la velocita dell' onda per lunghi tratti.
Sono d'accordo, e comunque è impossibile mettere nero su bianco (seduti alla scrivania) come bisogna reagire, la teoria accademica è quella ma poi in barca con vento in poppa entrano in gioco talmente tanti fattori che è un vero casino riassumerli. Per esempio con molto vento e molto mare le dinamiche sulle vele cambiano in funzione dell'onda che sta arrivando e che ti copre il vento, risali e lo ritrovi, scendi e lo perdi, allora orzi.. si ma come si fa a scriverlo!! Anche per chi lo 'sente' al timone non è semplice, ricordo di una volta in cui durante una regata dei Cetacei con la mia Calypso (One Tonner) abbiamo fatto Giraglia-Viareggio in 9 ore, tutto spi e tutto libeccio, durante la prima mezzora ho esploso uno spi, con il secondo siamo arrivati a Viareggio e mano a mano che passava il tempo acquisivo sempre più automatismo sul timone, non saprei riassumerlo a parole, è un misto di ascolto della barca e ..pure piacere! Quest'anno con una barca totalmente diversa (un Vismara '45) durante la Rimini-Tremiti-Rimini abbiamo fatto Tremiti-Conero in 10 ore, al timone me ne sono toccate circa 3 e quella barca è tutta un'altra cosa, anche qui non è facile riassumere, comunque un approccio molto più 'derivistico'.
In famiglia abbiamo avuto sempre barche d'epoca (quelle con la poppa stretta, profonde e pesanti), altra storia.. sulla spiaggia ho un 49er e li è l'eccesso opposto.. insomma, concordo che OGNI barca in ogni situazione abbia un approccio alla velocità ed all'onda diversa, il consiglio che dò è quello di concentrarsi sul timone, tutti fermi a bordo e ben saldi alla barca (gente che corre da una parte all'altra destabilizza ed è pericolosa), i più adatti a bordo tengono le scotte in mano e bisogna iniziare piano piano, all'inizio facendosi cullare dalle onde di poppa che arrivano veloci fino ad affinare la personale sicurezza nel far orzare e poggiare la barca fino al punto in cui ci si sente sicuri delle manovre e di come la barca reagisce ..lo so che è come quando nelle ricette scrivono 'sale quanto basta', beh, bisogna assaggiarla la barca in poppa, dosare un pò per volta e prenderci gusto!
BUON APPETITO!!
e bbrava france..
amare le donne, dolce il caffe.
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16-10-2012 23:47 |
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