La cautela suggerita di montare i pannelli coperti o non lasciati a terminali aperti e' qui spiegata nei suoi dettagli (brevetto N.20090114263 punto 003) :
http://www.faqs.org/patents/app/20090114263
ma tale pratica e' dovuta solo ed esclusivamente al rischio per l'installatore derivante dalle elevate tensioni (anche ben oltre i 600V) che si sviluppano ai capi di un sistema domestico con cui si vuole generare tensione di rete.
Il riscaldamento possibile in un pannello solare non puo' arrivare (per quanto sole ci sia) in qualunque caso ad essere superiore alla temperatura cui vengono trattate le celle durante le fasi di saldatura per la sua costruzione, temperatura di norma intorno ai 200 gradi centigradi o superiore come e' spiegato in questa descrizione di uno dei tanti processi (brevetto N.20090173385 al punto 0022) :
http://www.faqs.org/patents/app/20090173385
solo nel caso di delicate celle ad alta efficienza in seleniuro di rame indio gallio (ma noi stiamo parlando di celle al silicio) la temperatura e' ridotta a 140 gradi centigradi che e' comunque molto alta (brevetto N.20110132437 punto 0091) :
http://www.faqs.org/patents/app/20110132437
Non mi pare pertanto necessaria alcuna cautela nel caso di pannelli solari a bassa tensione (fino a 48V le normative e la realta' considerano sicuro per l'uomo un impianto elettrico) e non mi risulta che sia possibile (se non adoperando lenti o specchi 'ustori') raggiungere al sole temperature tali da superare quelle cui i pannelli vengono sottoposti durante i processi produttivi, temperature certamente non dannose perche' altrimenti non si potrebbe realizzarli.