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Cutter aurico
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Candido Offline
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Cutter aurico
Ciao Paolo, Giulio, Riccardo...
ho letto tutti i post a proposito di Star e della sua epoxy.
Sia il cantiere che Paolo sono al corrente dei lavori svolti su Star e ci sono anche molte foto che li dimostrano. Su Star dal 2008 al 2012 non è stato usato solo un semplice primer epossidico. I Costantini hanno fatto i seguenti lavori: portata a legno, i comenti sono stati puliti e aperti con la sega circolare a disco, guidata da appositi listelli. Nel 2008 i comenti non erano troppo aperti e la barca era calafatata in modo tradizionale con la cotonina (vedi foto), lo scafo è stato completamente filettato tra il fasciame con legno dolce incollato con epossidica (rinvergatura), poi è stato tutto stuccato con epossidico della Veneziani, dopodiché sono state date quattro mani di Resina 2000 della Veneziani, rasato e stuccato di nuovo, infine è stato dato un primer epossidico bianco e poi lo smalto a spruzzo e l'antivegetativa. Sulla coperta ho fatto il seguente lavoro: stuccato tutto con epossidica Cecchi CFS 10-10 con aggiunta di addensante, date 4 mani di epossidica Cecchi CFS 10-10, levigato con orbitale, date 2 mani di fondo epossidico ad alto spessore Plastolite Pro della Veneziani, dato antisdrucciolo Kiwi Grip a rullo. Sulle parti trasparenti ho dato le 4 mani di epoxy e poi 2 mani di poliuretanica trasparente International Schooner Gold e poi 6 mani di Epifanes Clear Varnish tradizionale. A questo punto Star è passata nelle mani di Paolo che l'ha terminata e armata.
Il fasciame segna (ha iniziato a segnare pochi mesi dopo la rinvergatura), perché il legno ovviamente cerca di muoversi, ma non avendo più elasticità a causa della chiusura dei comenti, in certi punti le tavole si spaccano longitudinalmente. Se si bussa sullo scafo, tock-tock! si capisce che sotto alla vernice non c'è subito il legno, ma c'è un bello strato di epoxy che non è stata poi tolta con l'orbitale, altrimenti che senso avrebbe avuto fare tutto quel lavoro per metterla? Comunque non è stata assolutamente usata fibra di vetro in nessun punto. La tecnica di racchiudere lo scafo in un guscio di vetroresina mi era stata proposta da Daniele Riva di Maslianico (figlio di Ernesto Riva di Laglio) e avrebbe previsto: rimozione della chiglia, rimozione della tuga, rovesciamento dello scafo, ricopertura dello scafo con vetroresina, sverniciatura di tutto l'interno della barca che era bianco per portarlo a legno e poi a coppale. Daniele mi disse che con la rinvergatura e con l'epoxy le tavole si sarebbero sempre fessurate, perché non si possono inchiodare le tavole alle ordinate e poi incollarle tra di loro, il filetto di legno dolce una volta imbevuto di epoxy perde tutta la sua elasticità (e aveva ragione). Mentre all'interno del guscio di resina il legno si sarebbe potuto muovere flottando e le sue condizioni le avrei potute tenere d'occhio dall'interno tenendolo a coppale con l'Epifanes. Il legno acquista e cede umidità, fatto sta che se lo si stucca e vernicia con l'epoxy o lo si chiude in un guscio di vetroresina continua sempre a muoversi, ma nel secondo caso non segna all'esterno e lo scafo rimane sempre stagno. Uscendo dal capannone di Riva vidi un 5,50 al quale era stato fatto il guscio, guardandolo da vicino e (anche da lontano in controluce) vidi la trama del tessuto sotto alla vernice e ne rimasi un po' schifato, quindi optai per la rinvergatura dai Costantini.
Anni fa una barca che era stata restaurata con la rinvergatura ed epossidica vinse il premio AIVE per il miglior restauro e venne molto criticata da tutti i puristi, volarono parole grosse tipo: 'schifezza' e 'mafia'. Io non sono un purista e non mi interessano i premi, a me piace di più andare in barca che passare il tempo su un piazzale o in un cantiere con spatole e pennelli, quindi la mia scelta di usare l'epoxy era stata per pura praticità, soprattutto in vista della scarsa manutenzione a venire. Ma sul concetto di restauro filologico (da concorso) sono perfettamente d'accordo con Proust2000, se un comento è troppo aperto, piuttosto che riempirlo con altro legno ed epoxy, si cambiano le tavole, si sceglie il legno più simile, si taglia una tavola più larga, la si piega e la si richioda nel metodo tradizionale: è il lavoro che farebbe qualsiasi mastro d'ascia. In un restauro filologico non bisognerebbe usare il lamellare, Star ha il dritto di prua e i cantonali della tuga in lamellare.
Ho un po' d'esperienza di restauro di auto d'epoca, dove la ruggine la fa da padrona: le lamiere marce si tolgono e si rifanno piegandole per dare la forma corretta (a volte anche a mano), in Inghilterra ci sono delle scuole per battilastra dove si impara a fare gli stampi maschi in legno con la forma di parafanghi, cofani e portiere e sopra si battono le lastre. Molti carrozzieri invece saldano delle toppe e poi stuccano, quindi molte curve sono fatte con lo stucco! Una volta risanata la scocca si passa alla veniciatura e qui vengono fuori le diatribe esattamente come per le barche d'epoca: usare primer, body e fondi moderni o tradizionali? E soprattutto la vernice deve essere moderna ad acqua oppure tradizionale nitrocellulosa o acrilica? La differenza non la fa solo la tinta finale che si ottiene, ma proprio l'effetto visivo e al tatto. Le auto che partecipano ai concorsi d'eleganza o ai premi di restauro non sono mai verniciate ad acqua che è la vernice moderna che usano i comuni carrozzieri. Le auto d'epoca che fanno raduni e corse storiche sono verniciate con tecniche moderne che proteggono meglio la carrozza e soprattutto in caso di incidente o ammaccature si possono riparare e lucidare in modo più semplice, veloce ed economico. Quindi paragonerei Star a un'auto d'epoca da corsa e da raduno piuttosto che a un'auto da concorso.
Per quanto riguarda le vele di Star, la scelta è stata sicuramente dettatta da motivi estetici e pratici, i disegni originali non ci sono e credo che non siano mai esistiti. Probabilmente non aveva l'uccellina e la controranda, se presente, secondo me dovrebbe avere una forma un po' diversa. Sulla controranda e il suo uso si potrebbe scrivere un libro. Oggi qui da noi è un po' una vela giocattolo che si ammaina appena aumenta il vento, in Inghilterra si vedono navigare gli aurici con la randa terzarolata e la controranda a riva!
Sono contento che Star venga tanto amata da Paolo, la barca adesso è bellissima, anche se un restauro così non lo si potrebbe iscrivere a un concorso. Magari, a dispetto di tutti i nostri discorsi, Star vincerà il premio di Classic Boat e Paolo ci inviterà tutti a cena per festeggiare!!!!! Votate, votate dunque!!

Michele

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04-02-2013 05:37
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