22-03-2013, 02:15
Mi intrometto anche io in questa discussione per dire la mia: Innanzitutto anche i monotipi non sono tutti uguali e quindi anche in monotipia ci può essere il solito furbetto del quartierino. Le regate in compenso vanno bene e sono importanti proprio per consentire la diffusione dello sport della vela a tutti i livelli.
Mi è capitato spesso di vedere molti ragazzi (ma anche adulti) i quali, usciti da un corso di vela, hanno la possibilità di continuare a praticare questo sport proprio grazie agli armatori che regatano in compensato e che sono alla ricerca di membri di equipaggio. In tal modo se hanno la fortuna di andare in barca con un bravo armatore, imparano qualcosa e si Piccoletto sempre di più alla vela ed alle regate.
Però… però regatare in monotipia ha tutto un altro sapore…vincere di mezza barca e sapere subito, senza se e senza ma, di essere arrivato davanti al tuo avversario, non ha prezzo. Dove la differenza tra le stelle e le stalle si trova in pochissimi metri di distacco.
Il problema, secondo me, è di tipo economico e anche culturale. Mi spiego, è economico perché per regatare con i monotipi del momento, anche se non ti porti professionisti a bordo, è troppo caro, ci vogliono troppi soldi e così come stiamo combinati in Italia sono in pochi quelli che possono permetterselo. E’ anche di tipo culturale perché tutti seguono le mode…oggi si porta il melges, allora c’è qualcuno che si compra il melges, e quelli che hanno i soldi tutti a comprarsi il melges. Passano un paio di anni, ci si annoia o esce un altro giocattolino e la classe muore e arrivederci e grazie. Nel frattempo molti ragazzi (e appassionati diversamente giovani) che vogliono fare vela, fare sport stanno a guardare (o il gran premio sul divano o se ne vanno sul plasticone dell’armatore di cui prima). Dalle mie parti resiste ancora la classe Meteor, e questo perché ha a suo favore i seguenti elementi: 1) prezzi abbordabili per l’acquisto dell’imbarcazione e sua gestione; 2) classe attiva, dinamica, che ti su(o)pporta e ti aiuta ; 3) …e organizza un adeguato numero di regate zonali e nazionali. L’unico difetto potrebbe essere che la barca è un po’ vecchia come progetto e non è proprio adrenalinica in quanto a prestazioni pure. Anche la classe J24 ha resistito e resiste tutt’oggi credo per gli stessi motivi.
Forse in questa direzione si sta muovendo la Bavaria con il B-one ed anche la J per il J-70 ho visto che ha limitato le vele al solo dacron, anche se la barca costicchia un pochino.
Mi è capitato spesso di vedere molti ragazzi (ma anche adulti) i quali, usciti da un corso di vela, hanno la possibilità di continuare a praticare questo sport proprio grazie agli armatori che regatano in compensato e che sono alla ricerca di membri di equipaggio. In tal modo se hanno la fortuna di andare in barca con un bravo armatore, imparano qualcosa e si Piccoletto sempre di più alla vela ed alle regate.
Però… però regatare in monotipia ha tutto un altro sapore…vincere di mezza barca e sapere subito, senza se e senza ma, di essere arrivato davanti al tuo avversario, non ha prezzo. Dove la differenza tra le stelle e le stalle si trova in pochissimi metri di distacco.
Il problema, secondo me, è di tipo economico e anche culturale. Mi spiego, è economico perché per regatare con i monotipi del momento, anche se non ti porti professionisti a bordo, è troppo caro, ci vogliono troppi soldi e così come stiamo combinati in Italia sono in pochi quelli che possono permetterselo. E’ anche di tipo culturale perché tutti seguono le mode…oggi si porta il melges, allora c’è qualcuno che si compra il melges, e quelli che hanno i soldi tutti a comprarsi il melges. Passano un paio di anni, ci si annoia o esce un altro giocattolino e la classe muore e arrivederci e grazie. Nel frattempo molti ragazzi (e appassionati diversamente giovani) che vogliono fare vela, fare sport stanno a guardare (o il gran premio sul divano o se ne vanno sul plasticone dell’armatore di cui prima). Dalle mie parti resiste ancora la classe Meteor, e questo perché ha a suo favore i seguenti elementi: 1) prezzi abbordabili per l’acquisto dell’imbarcazione e sua gestione; 2) classe attiva, dinamica, che ti su(o)pporta e ti aiuta ; 3) …e organizza un adeguato numero di regate zonali e nazionali. L’unico difetto potrebbe essere che la barca è un po’ vecchia come progetto e non è proprio adrenalinica in quanto a prestazioni pure. Anche la classe J24 ha resistito e resiste tutt’oggi credo per gli stessi motivi.
Forse in questa direzione si sta muovendo la Bavaria con il B-one ed anche la J per il J-70 ho visto che ha limitato le vele al solo dacron, anche se la barca costicchia un pochino.
