Come navigare con vento sui 40 nodi
Se si pensa di navigare con venti sostenuti (e per navigare intendo dire riuscire a rimontare il vento, perché altrimenti a farsi spingere ci si riesce anche a secco di vele) e quindi dove, per definizione, il motore può poco o niente, ammesso di avere l'equipaggio e sopratutto il comandante adatti, fondamentale è l'armo che abbiamo.
A prescindere dalle manovre fisse che non devono avere punti critici o sottodimensionati, le vele sono la parte fondamentale: grammatura, cuciture, rinforzi e quant'altro devono essere al di sopra di ogni sospetto; non c'è niente di più frustrante e potenzialmente pericoloso che essere già in una situazione critica di vento e mare e vedersi strappare una vela: oltre al trovarsi all'improvviso senza forza motrice ci troviamo anche a dover lottare in condizioni difficili per imbrogliare il tutto, disarmare e armare un'altra vela (che per inciso veramente pochi hanno).
In casi rari, es. rottura completa orizzontale della vela per cedimento del gratile di inferitura, ci possiamo trovare nella drammatica condizione di non poter ammainare il pezzo alto della vela e di non poterne armare un'altra.
Ci vuole una randa con tre mani di terzaroli. Difficile pensare di armare una randa ridotta in condizioni molto dure, meglio avere una randa molto riducibile ed un sistema di presa dei terzaroli al di sopra di ogni sospetto.
Fiocco: si apre un capitolo molto ampio, oggi il 99% delle barche hanno il genoa rollabile, assolutamente inadeguato sopra i 25, ma anche 20 nodi, per risalire il vento. Quindi occorre armare una trinchetta o una tormentina da issare attorno al rollafiocco (vela della quale non ho nessuna esperienza ma che dicono funzionare).
Qualsiasi fatica fatta per armare una trinchetta sarà più che ripagata dalla infinitamente migliorata capacità della barca a rispondere al vento.
Resta quel bel salsiccione di genoa rollato a prua a prendere vento ma non si può avere tutto.
Resta (forse!) un 1% di barche senza rollafiocco, tra cui la mia. Ecco, mi sento molto più tranquillo: posso ammainare tutto in pochi secondi e posso usare la superfice di fiocco più giusta per la forza del vento.
Certo che è fatica, e non poca, ammainare e riporre una vela ed armarne una nuova con la prua spazzata dal mare o che si infila direttamente dentro l'onda e col vento che cerca di strapparti via tutto, non è però alla fine così differente dal dover comunque armare una trinchetta.
La differenza è 1)nelle migliori prestazioni che avremo a risalire il vento senza l'orrido salsiccione del genoa avvolto, 2)nell'avere a disposizione più vele, fino alla minuscola tormentina e 3)nel non avere più troppa paura di strappare una vela di prua, paura che avevo col rollafiocco sapendo quanto fosse difficile, e in condizioni brutte impossibile, disinferire e reinferire una vela su di esso.
Per rispondere all'amico Marino infine, se ho capito il senso della domanda, se devi rimontare o perlomeno cercare di farlo, secondo me vele piatte e cazzate a ferro e stringere bene il vento (ma questo non lo puoi fare col fiocco parzialmente rollato) e sotto le raffiche puntare maggiormente contro vento fino a quasi sventare le vele per non farsi stendere, senza però mai far fermare la barca dai frangenti, altrimenti quando riparte, sempre che non ti ritrovi col fiocco a collo, poggerà molto, perdendo strada duramente guadagnata controvento e mettendo a maggior prova tutta l'attrezzatura.
Se poi non devi risalire tutti i santi aiutano, basta un pezzetto di vela.
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