einstein
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Timonare in poppa (al meglio)
Allora, se partiamo dalle polari di una barca a medio dislocamento, possiamo osservare che fino a 9/10 nodi di vento reale, l'angolo ottimale di discesa si attesta attorno ai 140°/145° e si compensa l'aumento di percorso con l'incremento di velocità della barca. In queste condizioni, il timoniere mantiene un angolo COSTANTE rispetto al vento reale, con scostamenti all'orza o alla poggia più o meno di 5°, in risposta ai cambiamenti del vento e/o della velocità della barca, coadiuvato dal trimmer.
Con venti moderati (da 9/10 nodi reali fino a 13/15), le performances variano moltissimo. Da un angolo ottimale di 140/145° fino a 9/10 nodi reali, si arriva ad angoli attorno ai 165° con 15 nodi; anche l'angolo rispetto all'apparente, cambierà in modo altrettanto significativo.
Mentre con venti leggeri, la velocità della barca costituiva la variabile principale, con venti moderati essa non cambia in modo così evidente al variare della velocità del vento reale. Anche se la barca va più veloce all'aumentare del vento, ciò che cambia di più è la capacità di tenere queste velocità su angoli di rotta significativamente più ampi; in netto contrasto con ciò che accade con venti leggeri, dove l'angolo ottimale rimane pressoché fisso. CON VENTI MODERATI E' L'ANGOLO E NON LA VELOCITA' LA VARIANTE PIU' IMPORTANTE IN GIOCO. Ad ogni incremento di velocità del vento, possiamo navigare sempre più direttamente verso la boa.
Quando la velocità del vento reale supera i 15 nodi, si dimentica il bordeggio e si naviga direttamente in boa più velocemente possibile.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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10-10-2013 17:17 |
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