Citazione:Casper ha scritto:
Baltha,
Il problema non è la differenza di temperatura (la mia termocamera ha una sensibilità termica di 0,04°C), ma:
1. saper utilizzare la tecnica e lo strumento nel modo giusto
2. il capire quello che lo strumento ti mostra
Ho visto prendere delle enormi cantonate con la termocamera, presumendo di saperla utilizzare, proprio perché lo strumento è appunto uno strumento, non basta da solo: la termografia è un Controllo Non Distruttivo, e serve la conoscenza della tecnica, la conoscenza delle leggi fisiche che regolano la trasmissione del calore e la conoscenza del manufatto da esaminare.
Non a caso esistono i livelli di qualifica per operatore termografico (I, II e III livello) riconosciuti internazionalmente.
Per fare un esempio in un altro campo, una ecografia o una radiografia non te le fai e leggi da solo; serve un medico che sappia utilizzare lo strumento e capire quello che lo strumento mostra, compararlo con quello che lui sa essere una situazione normale, e capire poi cosa quella differenza possa significare per quel paziente.
Spero di essere stato chiaro.
BV
Casper
Casper,
lungi da me pensare che valutare un immagine termografica sia cosa semplicistica....diciamo che speravo (anzi spero ancora) che in una giornata torrida, di quelle che asciugano la coperta in un minuto, l'acqua che penetra e ristagna in un foro possa creare un delta T così grande che possa essere percepito anche da un mezzo profano...., considarando anche la possibilità di comparare l'immagine con altre viti a fianco.
Rimanendo nel campo radiologico, che ben calza, è vero che cercare una micro calcificazione ci vuole un radiologo (e spesso anche bravo), ma per vedere se in un osso c'è o non c'è una vite di metallo che lo trapassa, forse basta anche un occhio normale con un po' di buon senso....
Tutto qua. Essere un professionista con competenze specifiche è un'altra cosa e su questo...non ci piove.
ciao