06-02-2014, 05:35
Ho lo stacca-batterie Off/1/2/All, ma quando sarò in necessità di sostituire le batterie vorrei aggiornare l'impianto elettrico.
Ma ho dei dubbi, mi riferisco allo schema di Pepe1395.
1) L'interruttore rosso di emergenza serve ad alimentare il motore di avviamento in caso di avaria delle batterie motore o del relativo stacca-batterie, allora perchè non collegarlo direttamente alle batterie servizio prima del relativo stacca-batterie, otterrei meno caduta di tensione ed un livello maggiore di affidabilità; che cosa mi sfugge ?
2) Conduttore di protezione (mi torna male chiamarlo 'terra') fà pare dell'impianto a 220 Vca dovrebbe essere collegato alla massa della barca, ovvero alla massa del caricabatteria ed alla massa del motore, quindi anche al negativo delle batterie, ma così verrebbero a crearsi correnti galvaniche con le strutture del porto e con altre barche ormeggiate vicino a noi.
Per cui la necessità del separatore galvanico.
Potrebbe essere sostituito da un ponte raddrizzatore a diodi, diciamo un 50 Amper con almeno 600V di inversa tanto per starci larghi, collegando un ponticello dal morsetto positivo al negativo e utilizzando i due morsetti dell'alternata per interrompere il conduttore di protezione, proprio come per lo Sterling ?.
Ma come la mettiamo con la certificazione dell'impianto 220 che prescrive (almeno in ambito industriale e civile) la non interrompibilità del conduttore di protezione: il RINA accetta il separatore?, potrebbe accettare il ponte ?.
3) Apportando modifiche all'impianto elettrico, anche se realizzato da un elettricista 'certificato' occorre ri-certificare l'impianto o addirittura riemettere una dichiarazione di conformità 'CE' della intera imbarcazione ?.
Forse sarebbe il caso di aprire una discussione sul forum delle normative. Montecelio mi darebbe la bandiera belga.
BV
Donald
Ma ho dei dubbi, mi riferisco allo schema di Pepe1395.
1) L'interruttore rosso di emergenza serve ad alimentare il motore di avviamento in caso di avaria delle batterie motore o del relativo stacca-batterie, allora perchè non collegarlo direttamente alle batterie servizio prima del relativo stacca-batterie, otterrei meno caduta di tensione ed un livello maggiore di affidabilità; che cosa mi sfugge ?
2) Conduttore di protezione (mi torna male chiamarlo 'terra') fà pare dell'impianto a 220 Vca dovrebbe essere collegato alla massa della barca, ovvero alla massa del caricabatteria ed alla massa del motore, quindi anche al negativo delle batterie, ma così verrebbero a crearsi correnti galvaniche con le strutture del porto e con altre barche ormeggiate vicino a noi.
Per cui la necessità del separatore galvanico.
Potrebbe essere sostituito da un ponte raddrizzatore a diodi, diciamo un 50 Amper con almeno 600V di inversa tanto per starci larghi, collegando un ponticello dal morsetto positivo al negativo e utilizzando i due morsetti dell'alternata per interrompere il conduttore di protezione, proprio come per lo Sterling ?.
Ma come la mettiamo con la certificazione dell'impianto 220 che prescrive (almeno in ambito industriale e civile) la non interrompibilità del conduttore di protezione: il RINA accetta il separatore?, potrebbe accettare il ponte ?.
3) Apportando modifiche all'impianto elettrico, anche se realizzato da un elettricista 'certificato' occorre ri-certificare l'impianto o addirittura riemettere una dichiarazione di conformità 'CE' della intera imbarcazione ?.
Forse sarebbe il caso di aprire una discussione sul forum delle normative. Montecelio mi darebbe la bandiera belga.
BV
Donald
