Scossa elettrica su battagliola
L'impianto di bonding, stabisce l'equipotenzialità di tutti gli elementi metallici di bordo collegandoli tra loro e, essendo collegato anche al negativo delle batterie, di fatto diventa l’impianto di “terra”; e deputando le corrosioni ad uno o più elementi sacrificali scelti e posizionati ad arte, che diventano i dispersori, di fatto scarica a mare le eventuali dispersioni.
Altro sono le piastre porose o di rame elettrolitico, alle quali sono collegate le carcasse delle apparecchiature elettriche per migliorarne le prestazioni (e necessarie per la banda laterale), che non dovrebbero essere collegate al bonding.
Ma, siccome è difficile realizzare impianti perfettamente isolati in ogni elemento, da qualche parte si verificano dispersioni (già dalla sola antenna del VHF partono i casini).
Quindi, se tutto fosse collegato alle trecce di rame che si vedono sui prigionieri e, si spera, a qualche elemento sacrificale, di fatto non si dovrebbero sentire dispersioni.
Se ne deduce che qualche cosa disperde sulla battagliola o su qualche elemento ad essa collegato, ma questi elementi non sono collegati a qualche elemento disperdente.
Per questo motivo, come ho già detto qualche risposta più sopra, chi tocca con una parte del corpo in contatto con il mare, fa da piastra disperdente.
Soluzione.
staccare le batterie e provare: se si sente il problema è che lo stacca batterie non isola;
attaccare le batterie e scollegare ad uno ad uno tutti gli utilizzatori e provare se si sente, fino a che si trova l’oggetto che disperde.
A quel punto o si riesce ad isolarlo bene, o, meglio di tutto, si realizza un impianto di bonding, mettendo tutto a “zinchi”.
Per saggiare la dispersione ci vorrebbe un apposito tester per le correnti galvaniche, ma trattandosi di un apparecchio inusuale e costoso, forse con un tester normale, mettendo uno dei puntali su un dispersore a mare, qualcosa si legge, se no la manina.
|