22-06-2009, 04:45
Sono entrato nel forum circa un anno fa e le mie prime domande furono relative al rifacimento della coperta in teak del mio Comet 12. Alcuni mi hanno sconsigliato il lavoro, altri mi hanno incoraggiato, ma avevo già deciso da tempo!!
Mi sono documentato e ho fatto diverse . ho rifatto il pozzetto che mi sembrava più semplice. In effetti lo è stato tranne per i gavoni a schiena d’asino.
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A novembre 2008 ho messo la barca sull’invaso e l’ho coperta per bene, pensando di riuscire a lavorare d’inverno, magari con una stufa a gas sotto il telo per velocizzare la catalizzazione della resina, ma mi sbagliavo…l’inverno è stato tragico.
Alla fine ho iniziato a marzo a posare la prima doga e oggi ho quasi finito la prima metà della barca. Tra una cosa e l’altra, soprattutto per il tempo, ho lavorato per 5 fine settimana.
La barca deve andare in acqua entro la metà di luglio e quindi la seconda metà la rinvio a dopo l’estate.
Molti mi prendono per belin, ma la soddisfazione è notevole…vi lascio alle foto
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alcuni accorgimenti: delle piastre della larghezza di due doghe per tenerle in posizione durante la catalizzazione della resina e una piastra in teflon da applicare alla fresatrice per eliminare la resina in eccesso finita nei comenti
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ora mi manca ancora una serie di doghe e la gommatura, ma il grosso è fatto
Ciao
Giovanni
Mi sono documentato e ho fatto diverse . ho rifatto il pozzetto che mi sembrava più semplice. In effetti lo è stato tranne per i gavoni a schiena d’asino.
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A novembre 2008 ho messo la barca sull’invaso e l’ho coperta per bene, pensando di riuscire a lavorare d’inverno, magari con una stufa a gas sotto il telo per velocizzare la catalizzazione della resina, ma mi sbagliavo…l’inverno è stato tragico.
Alla fine ho iniziato a marzo a posare la prima doga e oggi ho quasi finito la prima metà della barca. Tra una cosa e l’altra, soprattutto per il tempo, ho lavorato per 5 fine settimana.
La barca deve andare in acqua entro la metà di luglio e quindi la seconda metà la rinvio a dopo l’estate.
Molti mi prendono per belin, ma la soddisfazione è notevole…vi lascio alle foto
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alcuni accorgimenti: delle piastre della larghezza di due doghe per tenerle in posizione durante la catalizzazione della resina e una piastra in teflon da applicare alla fresatrice per eliminare la resina in eccesso finita nei comenti
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ora mi manca ancora una serie di doghe e la gommatura, ma il grosso è fatto
Ciao
Giovanni
