13-06-2014, 08:22
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..sulla scheda di sicurezza delle mie batterie al gel c'e scritto che potrebbero perdere idrogeno, non idrogeno + ossigeno..
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E' corretto che la scheda di sicurezza dia tale avvertimento perche' per il calcolo della condizione che minimizza il pericolo ci si basa sulla concentrazione dell'elemento infiammabile che e' appunto l'idrogeno trascurando (anch'io lo ho fatto nel mio sommario calcolo) la quantita' di ossigeno che sempre si libera assieme all'idrogeno durante il processo di dissociazione elettrolitica dell'acqua (altrimenti dove andrebbe a finire ?). Se consideriamo il caso del minimo livello di rischio che corrisponde al 4% di idrogeno ci accorgiamo subito che l'ossigeno presente nell'aria e' gia' in quantita' di gran lunga superiore a quello elettrolitico tanto da poterlo quasi trascurare.
Ovviamente in un ambiente chiuso molto ristretto la faccenda e' molto diversa e i due gas si trovano nell'esatta quantita' generata dalla scissione della molecola dell'acqua. Cio' e' veritiero constatando che buona parte degli incidenti da esplosione non hanno danneggiato i soli contenitori o i soli oggetti all'intorno ma prevalentemente le batterie stesse con ampia proiezione all'intorno delle loro parti, cio' significa (e le analisi dei Vigili del Fuoco su tali incidenti lo conferma) che l'esplosione si e' innescata all'interno della batteria stessa che, guarda caso, e' un ambiente stagno munito di sfiato controllato verso l'esterno, naturalmente sono da escludere da questa considerazione i casi di sinistro dovuti ad ambienti poco adatti come spiegato nel documento di cui ho fornito il link. Nel caso di esplosione di batteria normalmente la scintilla necessaria o l'alta temperatura sono generate all'interno della batteria stessa per cortocircuito fra gli elementi o interruzione improvvisa di uno dei collegamenti interni deterioratosi col tempo (quando un conduttore viene interrotto mentre e' percorso da corrente si genera una scintilla).
..sulla scheda di sicurezza delle mie batterie al gel c'e scritto che potrebbero perdere idrogeno, non idrogeno + ossigeno..
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E' corretto che la scheda di sicurezza dia tale avvertimento perche' per il calcolo della condizione che minimizza il pericolo ci si basa sulla concentrazione dell'elemento infiammabile che e' appunto l'idrogeno trascurando (anch'io lo ho fatto nel mio sommario calcolo) la quantita' di ossigeno che sempre si libera assieme all'idrogeno durante il processo di dissociazione elettrolitica dell'acqua (altrimenti dove andrebbe a finire ?). Se consideriamo il caso del minimo livello di rischio che corrisponde al 4% di idrogeno ci accorgiamo subito che l'ossigeno presente nell'aria e' gia' in quantita' di gran lunga superiore a quello elettrolitico tanto da poterlo quasi trascurare.
Ovviamente in un ambiente chiuso molto ristretto la faccenda e' molto diversa e i due gas si trovano nell'esatta quantita' generata dalla scissione della molecola dell'acqua. Cio' e' veritiero constatando che buona parte degli incidenti da esplosione non hanno danneggiato i soli contenitori o i soli oggetti all'intorno ma prevalentemente le batterie stesse con ampia proiezione all'intorno delle loro parti, cio' significa (e le analisi dei Vigili del Fuoco su tali incidenti lo conferma) che l'esplosione si e' innescata all'interno della batteria stessa che, guarda caso, e' un ambiente stagno munito di sfiato controllato verso l'esterno, naturalmente sono da escludere da questa considerazione i casi di sinistro dovuti ad ambienti poco adatti come spiegato nel documento di cui ho fornito il link. Nel caso di esplosione di batteria normalmente la scintilla necessaria o l'alta temperatura sono generate all'interno della batteria stessa per cortocircuito fra gli elementi o interruzione improvvisa di uno dei collegamenti interni deterioratosi col tempo (quando un conduttore viene interrotto mentre e' percorso da corrente si genera una scintilla).
