(01-09-2014 10:59)matteo45 Ha scritto: interessante il diagramma dell' impatto sull' onda; noto solo che la velocità di 10m/s, circa 20 nodi, è poco realistica da ipotizzare nel caso di onda formata e rallentamenti.
In ogni caso penso che tutti siano d' accordo sul fatto che gli sforzi in gioco sulla pinna di zavorra per urti o rallentamenti frontali siano molto maggiori di quelli dovuti allo sbandamento laterale con mare piatto e dovuti alla forza del vento. Vorrei solo rilevare che oltre al sovradimensionamento dei bulloni di chiglia, è altrettanto importante , se non di più, il loro fissaggio allo scafo. Credo ci siano raramente esperienze di bulloni spaccati; molto più spesso sono le strutture di fissaggio e lo stesso scafo che subiscono dei danni in caso di eccessivo "tormento". Oltre alla sezione maggiormente a V, la zona di chiglia che sostiene la zavorra deve avere rinforzi laterali ( vedi collegamento alle lande) e longitudinali di chiglia interna ( da prua dellla base albero fino a poppa ai basamenti del motore) che permettano un fissaggio molto solido ai bulloni della zavorra. Ho visto in un altro post una foto di un Vismara che ha perso la chiglia, e si può intuire bene il perchè.
però la "sezione d'inerzia" della chiglia in direzione longitudinale è enormenente maggiore che in direzione trasversale e come sappiamo l'inerzia va con il cubo della dimensione pertanto le tensioni sulla pinna sono "molto maggiori" in senso trasversale cioè dovuti allo sbandamento.